Judo
ESCLUSIVA | Judo, Odette Giuffrida verso Baku: “Non ho paura di nessuno”
Reduce dalla medaglia di bronzo vinta al World Masters di Rabat, la ventenne Odette Giuffrida (52 kg) sarà una delle atlete di punta dell’Italia ai prossimi Campionati Europei, che si svolgeranno a Baku in occasione dei primi Giochi Europei, ma soprattutto è considerata ad oggi una delle migliori chance di medaglia per il judo itailano in ottica olimpica. Con l’avvicinarsi della competizione continentale, abbiamo deciso di porle alcune domande per i nostri lettori.
Al World Masters di Rabat hai conquistato un’importante medaglia di bronzo, un risultato di grande rilievo sia a livello personale che per la storia del judo italiano. Come hai vissuto la partecipazione ad un evento così prestigioso? Credi che questo podio rappresenti una svolta nella tua carriera?
“Il World Master di Rabat è stata una gara davvero unica e speciale! Solo i più forti potevano partecipare (infatti ovunque mi giravo vedevo campioni olimpici, campioni mondiali, campioni continentali!) e quindi poter far parte di questo gruppo di atleti per me è stato davvero un onore e allo stesso tempo mi ha motivato molto!
Questo podio sicuramente è stato un risultato molto importante per la mia carriera, un risultato arrivato dopo tanto lavoro ma ancora è solamente l’inizio. Ho ancora tanto da migliorare e alla fine le medaglie per cui sto lavorando sono altre. Quando riuscirò a prendere quelle, allora sì, sarà la svolta!”.
I punti acquisiti con la medaglia di bronzo ti hanno proiettato in una posizione ideale, almeno per il momento, in chiave qualificazione olimpica. Questo ti consente di affrontare con maggior tranquillità il prosieguo della stagione?
“Non sono un’atleta che pensa spesso alla ranking list e alla qualificazione olimpica. Il prosieguo della stagione continuerà come sempre, tanto ma davvero tanto lavoro e sempre con il sorriso in faccia, perché dopotutto faccio sempre quello amo fare”.
Il prossimo grande appuntamento sarà a Baku, per i Giochi Europei che per il judo saranno validi anche come Campionati Europei. Come stai preparando l’avvicinamento alla rassegna continentale?
“Sia io che le altre ragazze della squadra stiamo lavorando davvero tanto con il nostro allenatore Dario Romano. Siamo molto motivate e tutte quante stiamo dando il nostro massimo per poter prendere la medaglia più importante ai Giochi Europei/Campionati Europei di Baku!”.
A Baku dovrebbe finalmente tornare, dopo una lunga assenza, la kosovara Majlinda Kelmendi. Dopo aver battuto Andreea Chiţu a Rabat, ti senti pronta per sconfiggere anche la campionessa in carica?
“Il tempo risponderà a questa domanda. Io sicuramente posso dirti che non ho mai avuto paura di affrontare nessuna delle mie avversarie e non mi sento meno forte di nessuna. Una delle tante cose belle di questo sport è che non ci sono certezze, tutto è possibile. Chi vincerà? Lo scopriremo insieme a Baku”.
Dopo gli ultimi risultati, soprattutto quello di Rabat, gli appassionati italiani di judo vedono in te un’importante carta da medaglia non solo per Baku ma anche per le Olimpiadi di Rio 2016. Come vivi il fatto di essere considerata una delle punte della nazionale italiana?
“Già solamente il fatto di poter rappresentare il nostro Paese all’estero è sempre stato un onore per me! Sto lavorando duramente ogni giorno anche per far sentire al mondo quanto sia bello il nostro Inno di Mameli!”.
Di recente, sul tuo profilo Facebook, ha scritto di essere una “Atleta di Cristo”. La fede occupa dunque un ruolo molto importante nella tua vita?
“Sì, decisamente! La fede ha un ruolo molto importante e fondamentale nella mia vita! Per quanto riguarda gli Atleti di Cristo, gli “Atleti di Cristo ” è un movimento composto da sportivi professionisti di tutte le discipline. Hanno in comune l’amore per Gesù Cristo e lo riconoscono come Signore e Salvatore della loro vita. Questi sportivi si assumono la responsabilità di vivere una vita cristiana concorde alla volontà di Dio nel mondo dello sport.
Come ho scritto sul mio profilo Facebook, io sono una “Atleta di Cristo”. Per me questo significa avere sempre speranza, sapere che anche quando le cose non vanno bene, Dio ne ha sempre il controllo. Bisogna sempre dare il nostro meglio, non cambia se vinci o se perdi, se è difficile o se è facile, se ti trovi bene o male. Significa sapere che Dio ha sempre il controllo di tutto e che noi possiamo aiutarlo vivendo come Lui ci ha insegnato. Per concludere, Lui mi da la forza per affrontare ogni situazione della mia vita e tutto quello che ho lo devo a Lui, Lui mi riempie il cuore di gioia!”.
Chiudiamo con un dettagli tecnico: potresti dirci qual è la tua tecnica preferita e spiegarcene l’esecuzione?
“La mia tecnica preferita è “De Ashi Barai”. È una tecnica di gambe in cui bisogna trovare il giusto tempo per accompagnare, spazzare la gamba del tuo avversario e quindi farlo cadere a terra”.
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giulio.chinappi@oasport.it