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Ginnastica, Olimpiadi Europee – Aliya Mustafina: Campionessa d’oro! Steingruber dietro, Ugrin quinta

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Un successo annunciato alla vigilia e conquistato senza particolari patemi d’animo. Aliya Mustafina trionfa nel concorso generale individuale femminile di ginnastica artistica ai Giochi Olimpici Europei, conquista il secondo oro personale in questa manifestazione dopo quello conquistato lunedì con la sua imbattibile Russia e scrive per prima il proprio nome sugli almanacchi di questo evento.

La Zarina non ha deluso i pronostici della vigilia, vincendo con estrema tranquillità la 42esima medaglia internazionale da senior. Non è tecnicamente un’impresa, visto quanto potuto ammirare in pedana, ma a livello di palmares la ventenne entra nella storia dell’artistica contemporanea: Campionessa del Mondo all-around nel 2010, Campionessa d’Europa all-around nel 2013, Campionessa dei Giochi Olimpici all-around e Campionessa Olimpica alle parallele nel 2012 (a Londra fu di bronzo nel generale). Ha vinto in ogni manifestazione che contasse, su tutti e quattro gli attrezzi (numero riservato a pochissime elette della Polvere di Magnesio).

Il suo rientro, dopo otto mesi di pausa, ha prodotto gli effetti desiderati. Buona la condizione fisica anche se ancora in crescita, la ritroveremo prossimamente con difficoltà più elevate e anche migliori esecuzioni. Per il momento basta e avanza così.

 

Il primo posto arriva grazie a 58.566 punti, praticamente due di vantaggio su Giulia Steingruber (56.699). La Campionessa d’Europa in carica ha provato a fronteggiare Aliya in prima rotazione: un salto mostruoso e perfetto al volteggio (15.600, 6.2 e soprattutto 9.4 di esecuzione) l’ha fatta sperare per un attimo visto che il doppio avvitamento della Mustafina non era stato stellare (14.866).

Alle parallele asimmetriche la gara si pacca in due. La russa esagera e stampa un 15.500 (6.5) da sogno con cui sarebbe ancora sul trono del Vecchio Continente e con cui potrebbe provare quasi a sfidare le cinesi. Lì la Steingruber paga il suo tallone d’Achille (13.133) e la gara finisce.

La Mustafina troverà ancora modo di ben figurare alla trave (14.500, 6.0) su cui vinse il titolo mondiale nel 2013. Al corpo libero, bronzo olimpico e mondiale in carica, è già sicura del successo e commette svariate imprecisioni (13.700).

Giulia Steingruber torna così sul podio dopo i grandi successi di Montpellier (quando sfruttò le assenze proprio di Mustafina e Iordache) e si conferma vera donna da gara, estremamente continua e sempre presente quando conta.

 

La medaglia di bronzo va invece al collo dell’olandese Lieke Wevers (55.065) capace di sfruttare al meglio gli errori di Sophie Scheder (54.932) incapace di riproporre la bomba sugli staggi di due giorni fa. La Wevers, gemella di Sanne e allenata dal padre Vincent, ha conquistato la medaglia più importante della carriera a 23 anni. Una gara estremamente lineare e mai sopra ai 14 punti (13.700, 13.966, 13.533, 13.866) ma che in un contesto del genere è stata assolutamente premiata.

Quella stessa costanza tipica di Tea Ugrin che le sono valse il quinto posto finale: conferma il risultato del turno di qualificazione, anche se con un punteggio leggermente inferiore (54.331). 13.566 al volteggio, 13.833 alle sue parallele, 13.466 alla trave, 13.466 al corpo libero. È rimasta sempre nella scia della Wevers: nulla da rimproverarle, può ritenersi soddisfatta di quanto fatto alla prima uscita da senior. Sabato la rivedremo nella Finale alle parallele.

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