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Judo, Mondiali 2015: Europa in crisi, tutta colpa di Baku?

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Dopo le prime tre giornate di combattimenti ai Mondiali di Astana 2015, possiamo registrare in modo concreto un’involuzione dei risultati del continente europeo rispetto al passato: nessun titolo, solo sei medaglie contro le tredici vinte lo scorso anno nelle stesse categorie, diciassette judoka piazzati tra i migliori otto contro i ventiquattro della passata edizione. Numeri che non lasciano dubbi, soprattutto se si vede la contemporanea crescita dell’Asia, non tanto per i titoli (sempre cinque), ma nelle posizioni di rincalzo. Basti pensare che, dall’istituzione della categoria 60 kg, non era mai capitato che non vi fosse nessun europeo tra i migliori otto, mentre tra i 73 kg nessun rappresentante del nostro continente si è classificato tra i primi sei. Quali sono le cause di tutto ciò?

Baku 2015 – Lo spostamento dei Campionati Europei da aprile a giugno ha certamente scombussolato la preparazione dei judoka del vecchio continente, che hanno avuto un mese di tempo in meno rispetto agli asiatici e due in meno rispetto agli atleti degli altri continenti per avvicinarsi all’appuntamento iridato. Tra i pochi Paesi europei che stanno migliorando rispetto ai Mondiali russi c’è proprio l’Italia, che forse non a caso non è andata benissimo a Baku. Elio Verde ed Odette Giuffrida, infatti, sono arrivati tra i migliori quattro europei delle rispettive categorie, una prestazione che equivale a vincere una medaglia in sede continentale.

Assenze pesanti – Lo scorso anno, l’Europa conquistò un solo titolo nelle prime tre giornate di combattimenti, quello della kosovara Majlinda Kelmendi (52 kg). L’assenza di questa grande campionessa pesa certamente sul bilancio del continente europeo, così come si fanno sentire i forfait degli azeri Orkhan Safarov (60 kg) e Rustam Orujov (73 kg), numeri uno del ranking mondiale nelle rispettive categorie di peso.

Russia e Francia in calo – L’Europa sconta soprattutto le brutte prestazioni dei suoi Paesi leader, la Russia e la Francia, che fino ad ora hanno conquistato una medaglia a testa, mentre lo scorso anno la Russia era già a quota cinque e la Francia ne aveva vinte due. I russi, in particolare, potrebbero essere quelli che hanno subito di più la vicinanza con i Giochi Europei di Baku 2015, visto che erano stati proprio loro a dominare le categorie di peso più basse con i titoli di Beslan Mudranov (60 kg) e Kamal Khan-Magomedov (66 kg).

Paesi asiatici emergenti – Per il continente asiatico, invece, va registrato un sempre maggior numero di Paesi che ottengono risultati di prestigio. Alle spalle del Giappone, della Corea del Sud e della Mongolia, emergono judoka provenienti dall’Uzbekistan, dal Turkmenistan e dalla Corea del Nord, senza dimenticare i padroni di casa del Kazakistan, che hanno ottenuto un’inedita doppietta con Yeldos Smetov e Rustam Ibrayev nella categoria 60 kg. Il fattore campo, del resto, va tenuto in considerazione, visto che lo scorso anno eravamo in Europa e quest’anno in Asia.

Categorie favorevoli agli asiatici? – Bisogna anche dire che, per caratteristiche fisiche naturali, gli asiatici sono sempre stati più forti nelle categorie di peso più basse, mentre gli europei sono generalmente più competitivi con l’aumentare dei chilogrammi. Per saperne di più dovremo aspettare la giornata di domani, quando saranno in palio i titoli di due categorie che storicamente sorridono agli europei: la 63 kg femminile e la 81 kg maschile. Un anno fa, l’Europa conquistò entrambi i titoli con Clarisse Agbegnenou ed Avtandili Tchrikishvili, ottenendo sei delle otto medaglie in palio contro un solo bronzo vinto dall’Asia per mano della giapponese Miku Tashiro. Questa sì che sarà la prova del nove.

MONDIALI 2015 (dopo tre giornate)

CONTINENTE

O

A

B

MEDAGLIE

TOP 8

Asia

5

3

8

16

25

Americhe

1

0

1

2

6

Europa

0

3

3

6

17

MONDIALI 2014 (dopo tre giornate)

CONTINENTE

O

A

B

MEDAGLIE

TOP 8

Asia

5

1

2

8

19

Americhe

0

1

2

3

6

Europa

1

4

8

13

24

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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