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Nuoto, Mondiali Kazan 2015: un’Italia spaccata tra punte lucenti e controprestazioni cocenti

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In una giornata che non ci ha visto protagonisti nelle finali disputate al pomeriggio con la luce di Marco Orsi qualificato nella finale dei 50 stile libero maschili in 21.86 (quarto tempo)  e l’eliminazione bruciante di Matteo Rivolta sui 100 farfalla, al ritmo di record Italiano,  quello che ha fatto riflettere sono le dichiarazioni del capitano della Nazionale Filippo Magnini, posteriori all’uscita di scena della 4×200 stile libero maschile, sulle metodologie di selezione da parte dei tecnici federali.

Come riportato in questo articolo, Magnini non le ha mandata a dire, chiarendo con la solita franchezza ed incisività che la maggior parte delle controprestazioni degli atleti azzurri sono da attribuire alla partecipazione di troppe gare, con una finalizzazione della preparazione troppo protratta nel tempo.

Un’argomentazione che, in tal senso, ci sentiamo di condividere perchè di fatto abbiamo che le punte della vigilia che hanno centrato con precisione chirurgica tutti gli obiettivi, anche forse andando al di là delle migliori aspettative, e dall’altro un movimento statico, quasi timoroso nell’impatto con il Mondiale.

Tanti peggioramenti cronometrici che hanno, in molti casi, l’elemento comune nell’aver “scaricato” al Settecolli, Universiade ecc. Troppe convocazioni allargate che hanno creato un gruppo numeroso ma non di altissima qualità. Indubbiamente questi campionati debbono, allora, aprire delle riflessioni purchè, quantomeno, la partecipazione della squadra non sia solo dettata da chi va in medaglia ma anche da chi conquisti una semifinale o una finale con la voglia di divertirsi e competere con i propri personal best stagionali.

Notiamo, invece, delle insicurezze negli azzurri, quasi spaventati da un contesto così grande e, a volte, incapaci di gestire le loro emozioni. Chissà forse pensare di selezionare i nuotatori su standard esclusivamente cronometrici può essere un errore, se ciò comporta un raggiungimento del tempo utile 20 giorni prima della manifestazione dell’anno.

Pertanto qualcosa va cambiato per il bene di un movimento che non è solo Federica Pellegrini o Gregorio Paltrinieri, ma deve essere anche rappresentato da un livello medio tale per cui la competizione in casa sia sempre elevata e stimoli un miglioramento costante.

 

 

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Immagine: foto facebook FINA

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