Tuffi
Red Bull Cliff Diving, World Series 2015 – De Rose nel suo Sud: “Quasi come volare”
A Polignano a Mare ci sarà anche lui, grazie alla wild-card ricevuta dall’organizzazione che, come sempre, favorisce la presenza di atleti di casa per aumentare il richiamo del pubblico. Ma Alessandro De Rose, unico tuffatore italiano dalle grandi altezze, non vuole più limitarsi al ruolo di comparsa. Ormai, dopo l’esordio mondiale a Kazan culminato con il sedicesimo posto, è diventato un personaggio delle spettacolari emozioni targate Red Bull. E, a 23 anni, ha ancora tutto da imparare.
A pochi giorni dalla sesta tappa delle World Series 2015, in programma nella Mecca barese, il cosentino che si allena (e allena, nei tuffi tradizionali) a Trieste ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale della manifestazione. Un colloquio in cui si è presentato, ha definito i propri obiettivi e, soprattutto, si è mostrato molto fiducioso di sé. D’altronde la sua storia personale gli ha segnato irrimediabilmente il carattere. “È la sensazione che più di tutte si avvicina al volo: nel momento in cui stacchi dalla piattaforma, senti l’accelerazione del corpo, la velocità, l’aria e il vento che ti passano vicino alle orecchie – le sue parole -. È l’esperienza più adrenalinica che una persona possa provare. La bellezza di questo sport è che a differenza di altri in cui ci si “butta” nel vuoto, qui non hai niente. Sei tu che ti lanci e controlli il tuo corpo in aria, a 27 metri: mi ripeto, è l’esperienza più simile al volo“.
“Mi tuffo da quando avevo 5 anni, ma tuffi classici, da 1, 3, 10 metri, finché a 15 anni mio padre purtroppo ci ha lasciato – continua -. Problemi economici hanno portato la società presso la quale mi allenavo ad impedirmi di proseguire con l’attività sportiva. A 17 anni mi sono trasferito a Roma e ho iniziato a lavorare in un parco acquatico (lo Zoomarine, ndr): lì ho iniziato a tuffarmi dai 3 e dai 10 metri, fino ad arrivare a 15, ma poi ho capito che tuffarmi da quell’altezza mi piaceva, e ho provato con i 20, e da lì non ho più smesso. Nel 2013 ho partecipato alla tappa italiana della Red Bull Cliff Diving World Series a Malcesine, e ora sto provando a entrare nel “giro”, continuando ad allenarmi, perché ok che sono l’unico italiano, ma sono anche il più giovane, e questo è uno sport che premia l’esperienza“.
Social e tatuato, ogni marchio ha la sua storia: “Il tatuaggio che si vede di più in giro è quello con le pistole, con la scritta Vendetta. Ha un significato profondo – racconta -. Quando a 15 anni mi hanno obbligato a smettere di tuffarmi dopo aver perso mio padre, mi è crollato il mondo, mi hanno tolto l’unica cosa che mi faceva star bene. Il tatuaggio Vendetta, che non è ovviamente fisica, non ho mai preso in mano una pistola, è un messaggio forte: mi avete ucciso l’anima, e io avrò la mia vendetta. Ora, tra i tuffi dalle grandi altezze e l’aver rappresentato l’Italia in più gare, ho avuto la mia vendetta. Un altro tatuaggio che mi rappresenta è uno dei primi che ho fatto, è sulla spalla sinistra: un Joker. Nella carta che ha in mano c’è disegnato il mio tuffatore preferito, una leggenda, il russo Sautin. Ho scelto il Joker perché mi rappresenta: non era cattivo, lo è diventato, lo hanno fatto diventare matto, e io mi sento come lui. Non sono una cattiva persona, ma posso diventarlo, è meglio se non mi stuzzichi. Nella carta ci sono i miei due più grandi amori, i tuffi e il nome di mia madre, le cose più importanti nella mia vita. È quello del Joker il tatuaggio più significativo e al quale tengo di più“.
Infine, spazio alla gara. Verosimilmente non potrà competere per il podio, ma sarà spinto dal pubblico verso un grande risultato almeno a livello di punteggio. “Mi sento pronto e carico, ci tengo tantissimo a gareggiare in Italia, in casa – conclude -. Un po’ di nervosismo sì, perché vorrei tuffarmi bene, e che la gente resti stupita dalla presenza di questo italiano, perché non è la prima volta che c’è una gara a Polignano, ma è la prima alla quale partecipa un tuffatore italiano. Non sono mai stato a Polignano, ho sempre e solo visto i vostri video e secondo me è una città bellissima. Io sono del Sud, amo il Sud e so che abbiamo dei panorami stupendi e delle città bellissime. Non vedo l’ora di essere lì, soprattutto per assaggiare il cibo, perché trovandosi al Sud so che mangerò benissimo, e voglio assolutamente sentire il calore delle persone. Ho partecipato già ad alcune gare nel Sud dell’Italia, e noi del Sud siamo un po’ più passionali, quindi ti senti un po’ più motivato a far bene quando sei in casa. Io mi sto allenando al meglio, vediamo cosa riuscirò a fare“. L’atteso evento, in programma domenica, sarà trasmesso in diretta streaming dal sito ufficiale Red Bull Cliff Diving alle ore 16 e in differita tv su Dmax Italia alle 17.45 con il commento tecnico di Tania Cagnotto.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook ufficiale Alessandro De Rose