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Vuelta a España 2015: la zampata del Rosso di Buja! De Marchi vola a Fuente del Chivo, i big si astengono

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L’ha cercata fin dall’inizio, l’ha voluta con tutte le sue forze e alla fine l’ha ottenuta. Alessandro De Marchi scaccia via i fantasmi di una stagione contrassegnata dagli infortuni e confeziona una piccola impresa nella 14esima tappa della Vuelta a España 2015, alzando le braccia al cielo a Fuente del Chivo in cima all’Alto Campoo, ascesa di categoria especial. Il Rosso di Buja bissa il successo dello scorso anno al termine di una fuga avviata dallo stesso corridore della BMC, conclusa in maniera trionfale per i colori azzurri visto il secondo posto di Salvatore Puccio. Fabio Aru ha provato a staccare tutti negli ultimi chilometri, ma senza successo.

Gli attacchi si susseguono fin dai primi chilometri, quando a sganciarsi è un gruppetto di dieci unità formato da Moser, Van Asbroeck, Madrazo, Duarte, Lemoine, Cousin, Songezo, Puccio, De Marchi, Rojas. Gli uomini della Katusha, tuttavia, non lasciano spazio inizialmente (da segnalare in questa fase i ritiri di Samuel Sanchez e Thomas De Gendt) e stoppano tutti i tentativi. Sotto la spinta di un volitivo Alessandro De Marchi (BMC), però, un drappello di cinque uomini riesce a prendere vantaggio. Insieme al Rosso di Buja si aggregano anche Salvatore Puccio (Team Sky), José Joaquin Rojas (Movistar), Mikael Chérel (Ag2r-La Mondiale) e Carlos Quintero (Team Colombia), a cui il gruppo lascia progressivamente sempre più spazio. E sulla prima delle tre asperità odierne, il Puerto de Estacas de Trueba (terza categoria), il quintetto ha infatti quasi nove minuti di vantaggio.

Lungo la discesa verso la seconda ascesa di giornata, il Puerto del Escud, i cinque sfiorano i dieci minuti di margine e possono approcciare con tranquillità la dura salita di prima categoria, lungo la quale sfondano la doppia cifra di vantaggio. L`Astana timidamente cerca di alzare un po’ il ritmo, abbassa anche il gap a 8` ma poi tira nuovamente i remi in barca, lasciando che il distacco aumenti di nuovo. E ai piedi dell’Alto Campoo i cinque conservano oltre nove minuti.

Sull’ascesa finale, per i primi quattordici chilometri non succede assolutamente nulla. Solo Madrazo (Caja Rural) prova a sganciarsi da un gruppo che sale in maniera regolare, senza impensierire il cospicuo vantaggio del quintetto di testa i cui protagonisti si studiano e procedono con andatura piuttosto blanda. Una lunga processione all’insegna della noia, fino ai -4. Davanti è Cherel a dare fuoco alle polveri, con De Marchi a rispondere e a cercare di rintuzzare il gap dal francese. Ai -2,5 Cherel ci riprova, ma senza successo, mentre gli scatti di Puccio e Rojas fanno male. De Marchi risponde a dovere, lo spagnolo si stacca e solo il connazionale tiene la sua ruota. Ma il Rosso di Buja, nell’ultimo km, tira una riga e vola verso una straordinaria vittoria nella nebbia di Fuente del Chivo, staccando Puccio che completa comunque una eccezionale doppietta italiana.

Dietro, intanto, l`Astana accelera improvvisamente e lancia alla perfezione Fabio Aru : lo scatto secco del sardo ai -2,5 mette tutti al gancio tranne Nairo Quintana, finalmente brillante. Dumoulin non può rispondere, mentre Purito Rodriguez lo fa in maniera progressiva e senza strafare. E la coppia Aru-Quintana, dopo qualche centinaio di metri, viene ripresa dallo stesso spagnolo, da Esteban Chaves, da Rafal Majka e da un buon Domenico Pozzovivo. Nell’ultimo km, poi, sono proprio Quintana e Rodriguez a cercare l’allungo. Aru non si fa trovare impreparato e ricuce in fretta in gap, perdendo soltanto sette secondi dal colombiano, uno dallo spagnolo ma guadagnondene diciannove su un Tom Dumoulin più affaticato del solito.

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