Calcio
Calcio: il 4-2-4 la speranza dell’Italia verso Euro 2016
Il 2015 dell’Italia di calcio, il secondo anno – il primo solare completo – di gestione Antonio Conte, è terminato senza sconfitte in gare ufficiali, con un modesto 15esimo posto nel ranking Fifa e, soprattutto, con i sorteggi della fase finale degli Europei che vedranno gli azzurri sfidare Belgio (13 giugno), Svezia (17) e Irlanda (22). Cosa aspettarci, adesso, dal 2016?
Di questa squadra s’è parlato già tanto. A settembre, tre mesi fa, i dubbi battevano le certezze: le risicate vittorie per 1-0 su Malta e Bulgaria aiutavano il percorso di qualificazione alla rassegna francese, vero, ma di positivo c’era ben poco in una rosa priva di qualità, gioco, idee e soprattutto identità. Qualche cross, un gol di mano, sprazzi di azioni individuali e nulla più.
A ottobre, invece, l’Italia è sembrata trasformata dal passaggio al 4-4-2 (o 4-2-4 che dir si voglia) del ct pugliese. Mai, prima della trasferta in Azerbaijan che per altro ha sancito l’aritmetico pass per Euro 2016, gli azzurri avevano segnato più di due reti e a Baku è arrivato un 3-1 convincente e bissato dal 2-1 in rimonta sulla Norvegia a Roma nell’ultima gara del girone. Il tutto con un gioco che, seppur elementare, è parso efficace.
A novembre, poi, nelle amichevoli contro Belgio e Romania l’Italia non ha raccolto gioie, sperimentando però quello che sarà il credo verso la Francia. E, a circa sei mesi dagli Europei, le speranze di buona riuscita sono limitate, ma non nulle. Le fondamenta ci sono: dal blocco juventino in difesa – seppur nella sua peggior stagione recente – ai mille polmoni di Florenzi e Candreva sulle fasce, dai piedi di Verratti al fisico di Pellè.
E’ un ritorno al passato – abbiamo già scritto – perché proprio con queste idee tattiche Antonio Conte aveva iniziato la sua avventura alla Juventus nell’estate 2011, salvo poi passare prontamente al 3-5-2 e vincere tre scudetti consecutivi. Il 4-2-4, per funzionare, necessita di esterni offensivi di alto livello che quei bianconeri non avevano. La differenza sta qui, è piccola ma significativa. Il tecnico pugliese è stato fortunato ad averli ed è (e dovrà essere) bravo nello sfruttarli. Le ambizioni dell’Italia verso Euro 2016 passano da qui.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: profilo Twitter Florenzi