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Calcio: Serie A apertissima. Mercato decisivo, i consigli per le big

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Da tempo si dice che la Serie A 2015-2016 è una delle più equilibrate da vent’anni a questa parte. L’avvio di marca nerazzurra è stato oscurato prima dalla Fiorentina e poi dalla Roma, salvo poi premiare nuovamente i nerazzurri, quindi il Napoli (per una settimana, proprio dopo il 2-1 sulla squadra di Roberto Mancini) e infine ancora l’Inter, in testa alla sosta nonostante l’ultimo ko interno con la Lazio.

Ma attenzione: la Juventus, partita con quattro sconfitte tra agosto e ottobre, ha rimontato con sette vittorie consecutive e – vantando la rosa più attrezzata, esperta e completa – rischia di essere la favorita per il quinto scudetto di fila pur non avendo ancora guidato il campionato neanche per un minuto. Il bello del calcio è tutto qui e, adesso, sarà decisivo il mercato di riparazione. Cinque squadra, un solo obiettivo e tanti modi per raggiungerlo. Proviamo a individuarne alcuni.

INTER (36 punti) – I nerazzurri non giocano un gran calcio, ma si difendono con ordine e, soprattutto, sono grintosi e affamati per ottenere più punti possibili. La ricetta di Roberto Mancini è semplice e, difatti, molti successi sono giunti solo per 1-0. Ma tant’è: ecco la vetta della classifica. Da consolidare, ora, o quanto meno difendere dagli attacchi delle rivali. Il punto di forza di questa squadra sembra la difesa, concentrata e rocciosa soprattutto al centro. Un laterale di destra – dove si stanno alternando Santon e Montoya – potrebbe comunque fare comodo. Come un centrocampista di qualità – anche se stona con l’idea di gioco che propone l’ex tecnico del Manchester City – e un’ala di assoluto valore. Si parla di Antonio Candreva, che ha punito l’Inter proprio domenica scorsa con una doppietta e che sarebbe senza dubbio utile. Per agguantare lo scudetto, tuttavia, sarà fondamentale ritrovare un Mauro Icardi da 22 gol. Finora è a quota sette, può e deve fare meglio.

FIORENTINA (35 punti) – I viola non mollano. Devono ancora scoprire a fondo il proprio valore e il cammino in Europa League rischia di risultare più un ostacolo che un’opportunità, perché la squadra di Paulo Sousa non vanta una rosa lunga e attrezzata per competere su due fronti. Però, con un punto di distacco dalla vetta del campionato a Natale, è giusto continuare a crederci e lavorare per crescere settimana dopo settimana. Gennaio dovrebbe portare molti movimenti e, per i tifosi, la speranza è che non si rompa un equilibrio che pare consolidato. Matias Vecino e Mario Suarez sembrano in partenza e, a quel punto, andrebbe rinforzato il centrocampo. Anche Giuseppe Rossi ha le valigie pronte: da potenziale arma in più, Pepito pare destinato a un triste prestito. La sua parabola – interessante anche in ottica Nazionale – è sempre più discendente. Ora la Fiorentina punta un grande nome in attacco da affiancare alla macchina da gol Nikola Kalinic e al talento sempre più consacrato di Federico Bernardeschi.

NAPOLI (35 punti) – Maurizio Sarri è il vero jolly di una squadra che, rispetto alle difficoltà del passato, sta lavorando costantemente contro le proprie paure, con l’obiettivo di rimuovere ulteriormente quei freni inibitori più volte palesati sotto le gestioni di Walter Mazzarri e Rafa Benitez. La vittoria per 2-1 sull’Inter sembrava poter lanciare definitivamente gli azzurri verso lo scudetto e invece, una volta presa la vetta della classifica, gli spettri del braccino sono tornati pesanti a Bologna (sconfitta 3-2). Ma con un Gonzalo Higuain già da 16 reti – la proiezione è pazzesca – i partenopei non mollano: la vittoria di Bergamo nell’ultima partita prima della sosta ha ridato certezze e morale. In primavera si potrà veramente correre per qualcosa di importante. Con qualche innesto extra: i migliori giocatori della rosa sono blindati – anche perché è ghiotta l’occasione per fare strada anche in Europa League dopo le sei vittorie di fila nel girone – e sul mercato si punta Matias Vecino, fedelissimo dell’allenatore dai tempi di Empoli.

JUVENTUS (33 punti) – Difficile, a questo punto dell’anno, trovare un punto debole nella squadra che ha dominato l’ultimo lustro del calcio italiano raggiungendo anche una finale di Champions League persa soltanto contro i marziani del Barcellona. Massimiliano Allegri ha faticato a inizio stagione e una simile sorte sarebbe successa a tutti dopo gli addii di Andrea Pirlo, Carlos Tevez e Arturo Vidal, colonne in campo ma soprattutto nello spogliatoio. Eppure i bianconeri, lungimiranti sul mercato, hanno trovato più rapidamente del previsto una nuova amalgama, sfruttando le fasce per il fisico possente di Mario Mandzukic ed esaltando il talento strapagato di Paulo Dybala. Ora i risultati parlano per il toscano, che vuole concretizzare la sua rimonta a maggio. Mercato? Come detto non è semplice rinforzare ulteriormente questa rosa. Certo che, se dovesse arrivare un pezzo da novanta come Ilkay Gundogan a centrocampo, la bilancia si sposterebbe ulteriormente dalla parte della Juve.

ROMA (32 punti) – La situazione nella Capitale è grottesca. L’ultimo mese e mezzo è stato caratterizzato da sconfitte atroci, pesanti contestazioni e risicate vittorie, eppure i giallorossi sono ancora qui, quinti a quattro punti dalla vetta. Basterebbe poco per riportare tutto all’equilibrio di fine estate, eppure la sensazione è che sia molto più difficile di quanto si creda. Perché? E’ quasi un mistero. La piazza romana ama e odia in una maniera che neanche Catullo, abbandona la squadra nella gara decisiva di Champions League e questa, per la prima volta con Rudi Garcia in panchina, raggiunge gli ottavi di finale. Gli errori dal dischetto di Miralem Pjanic e Edin Dzeko contro lo Spezia in Coppa Italia sembravano porre la parola fine sull’avventura del francese in Italia, poi l’abbraccio di gruppo dopo il gol di Alessandro Florenzi al Genoa ha ristabilito una coesione quanto meno di facciata. E ora? Juan Iturbe andrà in Inghilterra e arriveranno con lui 24 milioni da spendere tra difesa e attacco. Ma serviranno certezze.

 

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Foto da: pagina Facebook Felipe Melo

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