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Ciclismo
Tour de France 2016, dodicesima tappa: Montpellier – Mont Ventoux
In volo sul Monte Calvo, il finale perfetto per la 12esima tappa del Tour de France 2014. Questo, per qualcuno, sarà l’epilogo della frazione che prenderà il via da Montpellier per concludersi, 184 chilometri dopo, sulla vetta del Mont Ventoux, la scalata simbolo dell’edizione 103 della Grande Boucle.
La prima fase di gara, quasi come da tradizione con questo arrivo, sarà totalmente pianeggiante. Oltre 100 chilometri da affrontare in gruppo, con la fuga che prenderà sicuramente vantaggio prima della fase finale e impegnativa di corsa. Al chilometro 131 il Côte de Gordes, 3 chilometri con una pendenza prossima al 5%. Poi, quasi a seguire senza discesa, il Col des Trois Termes, poco meno di tre chilometri ma con pendenza media superiore al 7%, già più impegnativa. Dalla vetta discesa e poi ancora pianura fino ai piedi della salita finale.
I dati ufficiali parlano di 15 chilometri e 700 metri, pendenza aell’8,8% di media. I primi chilometri sono da subito impegnativi, una rasoiata a falciare le gambe dei corridori. Per i primi 8000 metri la pendenza resta sempre sopra l’8%, con lunghissimi tratti in doppia cifra all’interno del bosco. La fase centrale, che porta dai meno 8 ai meno 5 è la più facile, ma per il finale lo scenario cambia completamente.
Ai lati della strada la vegetazione sparisce e il nastro d’asfalto si staglia tra le rocce esposto al vento sul crinale della montagna, totalmente in balia del sole e dei suoi raggi in caso di giornata sgombra di nuvole. Nel finale le pendenze salgono ancora, prima all’8%, poi al 9% per gli ultimi 2 chilometri. Una salita infinita e che sfinisce, con l’ultima rampa, forse la più impegnativa, che si conclude solo in corrispondenza del traguardo.
A guardarla sembra un inferno, ma a metà Tour de France per qualcuno potrebbe spalancare le porte di un paradiso in giallo.
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gianluca.santo@oasport.it