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Pallanuoto, Andrea Fondelli IN ESCLUSIVA: “Il gap con la Serbia è stato azzerato. Con Recco per vincere tutto”

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Le interviste di OA Sport non finiscono mai… Oggi è il turno del pallanuotista ligure Andrea Fondelli, bronzo a Rio 2016 con il Settebello di Sandro Campagna. Il ventiduenne centrovasca della Pro Recco, nonostante la giovane età, è già da un bel po’ presenza fissa tanto tra le fila della corazzata biancoceleste quanto in quelle della nostra Nazionale. Lo avevamo raggiunto e “messo sotto torchio” tre anni fa, quando era la più bella promessa del waterpolo italiano, lo abbiamo “interrogato” nuovamente oggi, alla vigilia della stagione post-olimpica più bella della sua vita. Finora…

Ciao Andrea, la nuova stagione agonistica è ormai alle porte. Ma l’effetto-Rio è svanito del tutto? Magari la spinta olimpica continuerà a produrre i suoi benefici…

“Ciao! L’effetto-Rio non è ancora svanito e nei miei ricordi rimarrà sempre vivo, però adesso bisogna voltare pagina, pensare alla stagione con la Pro Recco e soprattutto pensare al futuro… Considero Rio un punto di partenza e non un punto di arrivo! Purtroppo, a livello mediatico, la spinta olimpica non è servita a molto, però so per certo che molti ragazzini vedendo i Giochi brasiliani si sono innamorati di questo sport…”.

Potrebbe sembrare banale (ri-vincere non lo è mai…), ma ti invitiamo ad illustrare ai nostri lettori quali saranno gli obiettivi della tua Pro Recco quest’anno.

“Ogni anno riconfermarsi non è facile, la Pro Recco nel Campionato italiano ci riesce da 11 anni di fila e ovviamente l’obiettivo è quello di continuare su questa strada, inoltre c’è l’obiettivo Champions che anche l’anno scorso era alla nostra portata… Perciò pure quest’anno puntiamo a vincere tutto. Inutile nascondersi”.

Le più temibili avversarie della Pro Recco nella prossima stagione, in Italia e in Europa.

“Per quanto riguarda l’Italia, sicuramente il Brescia, che come ogni anno è attrezzatissimo e le partite con loro saranno tutte molto equilibrate; poi c’è lo Sport Management, che quest’anno secondo me si è rinforzato molto… In Europa, invece, vedo 3 squadre su tutte che possono impensierirci: Olympiakos, Szolnok e i Campioni in carica dello Jug Dubrovnik”.

La squadra in cui giochi da ormai 5 anni è una devastante macchina da trofei, semplicemente il club di pallanuoto più titolato al mondo. Dove trova un 22enne come te, ed anche i tanti campionissimi tuoi compagni in vasca, le motivazioni per continuare a mantenersi ai vertici con la stessa calottina? Di solito, in casi come questi, si sente dire “bisogna cercare nuovi stimoli altrove”…

“Il fatto di essere alla Pro Recco è già di per sé un grandissimo stimolo; in ogni allenamento bisogna misurarsi con i migliori giocatori al mondo e questo ti dà la carica ogni giorno. Anche di vincere non ci si stanca mai, quindi nella mia squadra è facile trovare stimoli… A volte, semmai, è difficile gestirli! Ma ogni giorno è un continuo banco di prova e questo sprona tutti a dare il meglio”.

In un’intervista rilasciataci 3 anni fa, dichiarasti “Voglio affermarmi tra i grandi”. Oggi, Andrea Fondelli si sente completamente affermato tra i grandi o manca qualcosa?

“Ricordo bene quell’intervista… Sicuramente adesso ho più esperienza di 3 anni fa e queste comporta anche più rispetto da parte di compagni e avversari… Non mi posso considerare vecchio o ‘veterano’ ma di certo neanche un ragazzino”.

Nella stessa intervista si parlava di sogni: vincere l’oro olimpico e riportare lo scudetto nella “tua” Camogli. Al primo sogno già ti sei avvicinato parecchio, per il secondo invece, pensi ci vorranno ancora tanti anni…?

“L’oro olimpico rimane sempre il sogno principale di qualsiasi atleta di qualsiasi sport, mi sono avvicinato ma in realtà il bronzo è ben diverso dall’oro… Per quanto riguarda l’altro sogno, ora come ora lo vedo irraggiungibile per vari motivi, ma mai dire mai… È questo il bello dei sogni!”.

Capitolo Settebello. si riparte per…

“Il capitolo Settebello adesso è quasi due mesi che è fermo, ma la prossima estate ci saranno già i mondiali a Budapest e l’Italia deve sempre puntare ai vertici; quindi in ogni competizione saremo competitivi. Quest’inverno ci saranno le partite di World League e ogni match sarà importante per dimostrare di meritare di far parte del Settebello. Nessuno è mai sicuro del posto! Bisogna dare il massimo per essere convocati”.

Nonostante i tuoi 22 anni, non ti si può più definire un giovane di prospettiva agonisticamente parlando (ed è un complimento, vuol dire che hai vinto già tanto…). Prova a fare il talent scout per noi: chi sono, secondo te, i profili “verdi” italiani più interessanti?

“Le Nazionali giovanili anche quest’anno sono andate molto bene, merito delle società che puntano sui giovani e di Nando Pesci che lavora sempre molto bene con il settore giovanile. Non mi piace fare nomi perché per ogni nome che dico ci potrebbe essere un altro che ci rimane male anche se è solo un mio modesto parere… Perciò, anziché puntare su un giovane in particolare, punto sui giovani in generale. In circolazione ce ne sono tanti e tutti con tanta voglia di fare”.

Pensi sia possibile azzerare il gap con i fenomeni serbi nell’arco del prossimo quadriennio?

“Il gap con i serbi, secondo me, è già azzerato… Certo, sono forti, ma non imbattibili! Bisogna saperli affrontare nel modo giusto… Hanno meritato in questi ultimi anni e hanno vinto tutto, ma non li vedo irraggiungibili”.

Non ci resta che credergli, d’altronde Andrea Fondelli non è tipo che delude e sa quello che dice, vuole…

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

Foto: archivio privato Andrea Fondelli

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