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Pallanuoto
Pallanuoto femminile, Federica Radicchi IN ESCLUSIVA: “Lo Scudetto non è un’ossessione. Continuare a far bene con il Setterosa”
Continuano le interviste di OA Sport alle medagliate di Rio 2016: comparto pallanuoto. Dopo le chiacchierate con Roberta Bianconi, Chiara Tabani, Giulia Gorlero, Elisa Queirolo e capitan Tania Di Mario, abbiamo virtualmente raggiunto a Messina (senza alcun bisogno di fantomatici “ponti”…) un’altra guerriera del Setterosa: Federica Radicchi. Uno dei sorrisi più luminosi e contagiosi della squadra allenata da Fabio Conti, ma anche colei che quando si tratta di tirar fuori artigli e giocate decisive risponde sempre “presente!”. Eccovi pensieri e parole della romano-messinese Federica Radicchi. Buona lettura!
Ciao Federica. Domani si parte e tu sei alla terza stagione di fila con il Waterpolo Messina. Dopo un terzo e un secondo posto, ce lo facciamo un pensierino allo Scudetto?
“Siamo cresciute tanto in questi tre anni, ma è troppo facile pensare ‘dovrebbe arrivare lo Scudetto ora’… Siamo serene, non fa bene lavorare con l’ansia addosso, dobbiamo crescere, è quello l’obiettivo. Se si lavora bene, si vince, ma il titolo non è assolutamente un’ossessione!”.
Avete perso due pezzi da 90 azzurri come Giulia Gorlero e Arianna Garibotti, ma l’organico è rimasto competitivo. Parlaci un po’ delle tue compagne e dicci chi potrebbe essere, secondo te, la sorpresa più bella in casa Messina quest’anno.
“Innanzitutto, direi due pezzi da 100…! Due persone che anche in Nazionale sono quelle che sono, figurarsi nel club. La nostra squadra è assolutamente competitiva e la rivelazione potrebbe essere la brasiliana Izabella Chiappini: una ragazza umile, grande lavoratrice, capisce tutto al volo…”.
Un tuo personale parere su Roma e Catania, squadre importanti nella tua carriera e desiderose di tornare grandi.
“La prima mi ha visto nascere come pallanuotista, l’altra crescere… A Roma sono nata, è la mia città, mentre negli anni a Catania sono cresciuta tanto; è merito di queste due squadre se oggi sono questa giocatrice. Tornando al Campionato che sta per iniziare, bisogna dire che Padova è un gradino sopra tutte, ma sarà un torneo molto competitivo e più equilibrato rispetto ad alcune recenti A1 femminili. Catania è forte, Roma è tutta da vedere, scoprire, con giovani davvero interessanti”.
Differenze e analogie fra i tuoi due allenatori: Maurizio Mirarchi (club) e Fabio Conti, in Nazionale.
“Ognuno ha il suo modo di vedere la pallanuoto, com’è normale che sia, infatti mi sono dovuta ri-ambientare alle nuove tattiche dopo la lunga parentesi con la Nazionale. Nel modo di approcciarsi a noi donne, sono molto simili, sanno entrambi come prendere noi donne-atlete. E non è facile… Per questo dico che sono tutti e due bravi nel loro ruolo di guide, inoltre Fabio è stato anche il mio primo allenatore di club in carriera”.
A proposito di Nazionale. Sei pronta a ricominciare? Il primo collegiale è vicino (23 ottobre, ndr), i Mondiali di Budapest non troppo lontani: dopo l’argento di Rio, si riparte per…
“Vincere. La cosa più difficile di tutte è riconfermarsi, ma senza presunzione. Dobbiamo continuare a fare bene, quello è l’obiettivo giusto. Mi sento comunque pronta, spero di far parte ancora del gruppo Setterosa! Certo, se ripenso a cosa abbiamo combinato, a livello di fatiche, mi metto le mani nei capelli… Abbiamo lavorato tantissimo da Londra in poi, ci aspettano di nuovo test, nutrizionisti, eccetera eccetera. Ma il lavoro paga sempre e si è visto”.
Com’è giocare contro le tue compagne di Nazionale in Campionato? Saranno pure avversarie a livello di club, ma Setterosa è un team troppo unito ed affiatato per far finta di niente una volta in vasca…
“E’ una cosa ‘strana’ che ho già provato tanto l’anno scorso, avendo passato più tempo con le compagne di Nazionale che con quelle di club… Quando marco un’azzurra c’è molto rispetto reciproco, quasi un tacito accordo, siamo entrambe più ‘trasparenti’; per essere più esplicita, se posso le risparmio qualche gomitata…(ride)”.
Pensi che il luminoso argento olimpico conquistato in Brasile possa far aumentare (meritatamente) la visibilità generale della pallanuoto italiana? Più tesserati, un maggior numero di bimbi iscritti alle scuole di avviamento, più copertura televisiva…
“Ci spero, ma non posso dirti che ci credo. Come copertura televisiva, ad esempio, non ci siamo proprio, visto che ci hanno tolto dai palinsesti televisivi. Ci sono invece un sacco di ragazze che qui a Messina si sono avvicinate alla pallanuoto proprio grazie al nostro argento, c’è molto entusiasmo, è bello”.
Allora facciamo partire proprio da questa intervista l’operazione “Conosciamo meglio il mondo della pallanuoto italiana”… Descrivici la settimana-tipo di una pallanuotista agonista di livello top quale tu sei…
“Durante la stagione, con il club, dal lunedì al venerdì sveglia alle 8:00-8:30 per affrontare allenamenti quotidiani doppi o singoli; due volte a settimana abbiamo anche gli allenamenti a secco (cioè palestra, quindi ci può essere l’allenamento triplo…), il sabato si gioca e per fortuna la domenica è dedicata al riposo!”.
Un’ultima domanda, la più scanzonata. Chi è la burlona per eccellenza nello spogliatoio del Setterosa? E colei che invece si sforza più di tutte per rimanere “tutta d’un pezzo”…?
“La burlona del gruppo è senza dubbio Rosaria Aiello! Se non scherza, si annoia, si spegne… La più seria, Francesca Pomeri, lo è per carattere però, non si sforza per esserlo”.
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giuseppe.urbano@oasport.it
Foto: archivio privato Federica Radicchi