Slitte
Slittino, Klaus Kofler: “E’ difficile organizzare gare per i giovani. Senza introiti, molte località dicono di no”
A inizio dicembre ha preso il via a Calgary la Coppa del Mondo Junior e Giovani di slittino.
Nel giro di quattro giorni e su un’unica pista si sono svolte le prime due tappe. La terza avrà luogo a metà gennaio. Oltre a questa distribuzione particolare del calendario, altri aspetti hanno suscitato la nostra curiosità. Per approfondirne le ragioni e i meccanismi abbiamo intervistato Klaus Kofler, coordinatore della Nazionale italiana juniorers.
Nei giorni scorsi, a Calgary, si sono svolte le prime due tappe della Coppa del Mondo Junior e Giovani. Ogni categoria ha disputato due gare a distanza di 48 ore circa. Come mai si è deciso di fare così?
“Hanno deciso così perché se avessero organizzato lì solo una gara, nessuna Nazione avrebbe affrontato questo lungo viaggio. Una gara in America è associata a grandi spese“.
Il calendario di quest’anno è piuttosto singolare: dopo queste prime due tappe, riprenderete a metà gennaio: una collocazione delle date difficile da comprendere.
“Fare il calendario per i giovani non è così facile, perché prima devono organizare le gare di slittino, bob e skeleton per gli adulti e solo in un secondo tempo per i giovani. Inoltre alcune piste non hanno interesse ad ospitare le competizioni junior, perché non si fanno soldi con loro: nessuna tv, poca gente. Inizialmente era stata programmata una gara anche a Lake Placid, ma alla fine la pista non ha accettato“.
Abbiamo notato che, nonostante la pista fosse la stessa, a distanza di due giorni i risultati sono stati significativamente diversi. Quali fattori hanno reso possibile questo fenomeno, non facile da spiegare per i non addetti ai lavori?
“È facile rispondere: per tutti è stata la prima volta a Calgary! Hanno fatto 10 discese di allenamento, e poi le gare. Sono ancora giovani e non sono capaci di fare ogni discesa senza errori. Alla loro età è normale. Lavorano bene e cercano di migliorarsi“.
Avete deciso di portare solo la squadra maschile, per quale motivo?
“Come ho detto prima, questo “viaggio” costa tantissimo. In quei giorni la squadra femminile ha fatto un bell’allenamento a Oberhof e Igls, con tante discese in più. È importante per la loro crescita“.
Nonostante non ci fossero le ragazze italiane, avete potuto prendere parte alla staffetta junior, schierando Veronica Ravenna, che abitualmente gareggia per l’Argentina. Come è stato possibile?
“Così sono le regole: quando manca un componente della staffetta, è possibile prendere parte insieme ad un’altra Nazione“.
A Calgary non c’erano gli atleti tedeschi. Questo ha favorito i buoni risultati dei tuoi ragazzi? In che misura?
“È difficile da dire…Ma noi non guardiamo agli altri. Noi proviamo a fare un buona gara, a migliorare sempre e poi vediamo cosi succede“.
Alla luce di quanto ci ha detto Klaus, speriamo che le Federazioni continuino a coltivare i vivai e la FIL faccia in modo di mantenere anche le competizioni giovanili ad alto livello.
In caso contrario temiamo che questo sport bellissimo, ma difficile e decisamente “di nicchia”, avrebbe vita assai breve!
A cura di Paola Castaldi
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