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Ginnastica, Mondiali 2015 – USA, il Magnesio del Mondo. Crollo Russia, Italia con onore nel tripudio UK

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La Finale a Squadre dei Mondiali 2015 di ginnastica ha ormai espresso i propri verdetti, alcuni scontati altri decisamente a sorpresa (già accaduti nel turno di qualificazione come l’eliminazione della Romania e il pass olimpico dell’Olanda). Di seguito tutte le nostre considerazioni e l’analisi sulla gara. 

 

USA – Semplicemente il movimento ginnico più forte degli ultimi dieci anni. Tre titoli mondiali consecutivi, un oro olimpico e un dominio mai messo in discussione, stritolando le avversarie con uno strapotere inverosimile. Non c’è stato un solo errore! Se per andare a fare una “critica” bisogna pescare alcuni piccoli tentennamenti della Nichols alla trave (unico under 14 dell’intera formazione) allora davvero si è fatta la gara perfetta.

Hanno una metodologia troppo avanzata, un bacino immenso, palestre e tecnici migliori, ma soprattutto tanta voglia di sacrificio, di migliorarsi, di non rimanere stagnanti nel livello medio. Una concorrenza interna brutale ha fatto il resto e le ragazze si muovono ai limiti della perfezione pur eseguendo delle difficoltà impressionante. 9 over 15 su 12 esercizi di gara: siamo ai limiti della fantascienza.

In squadra la Campionessa del Mondo all-around, trave, corpo libero; la Campionessa Olimpica all-around; la Campionessa Olimpica al corpo libero. Simone Biles, Gabby Douglas e Aly Raisman si comportano da squadrone ma a impressionare è proprio quella Maggie Nichols bistrattata da Martha in qualifica e poi risarcita (ma quando non è necessario) in questa finale.

Il corpo libero è l’arma letale che annienta le avversarie, gli Amanar al volteggio sono inarrivabili, alle parallele si difendono alla grande e alla trave si esaltano.

 

CINA – Pur senza due elementi fondamentali come Huidan e Jinnan hanno confermato l’argento di Nanning 2014 riducendo addirittura lo strappo dagli USA. Le parallele sono state vertiginose (che difficoltà di Yilin, ha confermato il suo status) e perfette, alla trave è purtroppo arrivata la caduta di Wang. Nelle due rotazioni di gara centrali la Cina ha gareggiato alla pari dello squadrone stelle e strisce ma la differenza al corpo libero, nonostante due ottimi esercizi delle asiatiche, è ancora davvero troppa. È lì che si crea il solco decisivo, tre punti irrecuperabili.

GRAN BRETAGNA – L’SSE Hydro di Glasgow è letteralmente esploso quando la Downie ha messo giù l’ultimo volteggio scavalcando la Russia. Le padrone di casa hanno approfittato la gara no delle avversarie e hanno conquistato il miglior risultato della storia: per la prima volta le suddite di Sua Maestà salgono su un podio iridato con la squadra! Questa è la riprova della validità del loro movimento che nell’occasione che conta ha saputo dimostrarsi grande. Tra il corpo libero di Claudia Fragapane, le parallele di Rebecca Downie (peccato per la caduta della sorella, unico errore britannico della serata), un volteggio di squadra e una trave tirata su con i denti. Bravissime tutte quante, con una Harrold in più, una Tinkler fenomenale e la Simm.

RUSSIA – La stampa locale avrà il diritto di parlare di fallimento senza che le ginnaste in campo vengano a insultare i giornalisti che esprimono semplicemente la verità. Finire giù dal podio nella gara a squadre è sempre un grande smacco per una delle culle dell’artistica che non mancava da da Stoccarda 2007 (ma per il suicidio di Ekaterina Kramarenko al volteggio) e che solo in altre due occasioni non ha preso medaglie (1995 e 2003). Viktoria Komova che da vicecampionessa olimpica cade due volte, una rotazione da incubo alla trave e la frittata è fatta. I picchi di Paseka al volteggio, Spiridonova alle parallele e Afanaseva al corpo libero non possono bastare. Ora da acciuffare il maggior numero di medaglie individuali possibili (ma si tratterà “solo” di specialità, salvo miracoli di Tutkhalyan giovedì sera) ma non è un risultato confortante a meno di un anno dalle Olimpiadi. È mancata Aliya Mustafina.

 

Già analizzata in altre sedi la prova dell’ITALIA che ha concluso con un onorevole settimo posto, sfiorando la sesta piazza del CANADA di Ellie Black e senza le cadute alla trave le azzurre avrebbero anche agguanto la quinta piazza del GIAPPONE dove hanno spiccato un libero vertiginoso di Miyakawa e una bella compattezza di squadra.

I PAESI BASSI, pur chiudendo la classifica. hanno onorato la sua orgogliosa presenza, svuotate anche emotivamente dall’impresa compiuta sabato pomeriggio. Per un Paese che non si qualificava ai Giochi da quarant’anni… Le sorelle Wevers, Top e Thorsdottir hanno messo la firma, il movimento ha avuto il suo più grande momento di gloria.

 

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(foto John Cheng)

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