Pallavolo

Volley, l’esplosione del talento di Giulio Sabbi

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Il ventitreenne di Palestrina è una delle grandi sicurezze della pallavolo nostrana. A soli diciannove anni aveva già esordito in serie A (età assolutamente precoce per gli uomini) ed è rimasto per ben due anni nella mitica (lacrimuccia) Sisley Treviso prima di ottenere una meritatissima convocazione al Campionato Europeo in Austria, quello che ha rilanciato definitivamente la nostra Italia e che ha consegnato la prima medaglia (un argento) dell’era Berruto.

 

Il romano quest’anno gioca da titolare nella New Mater di Castellana Grotte. I pugliesi hanno pagato un brutto avvio di stagione, parecchio altalenante ma in cui riuscivano a ottenere scalpi importanti. L’ultimo mese, però, ha portato loro addirittura quattro vittorie consecutive: numeri spaventosi e insperati che hanno consentito la scalata al nono posto. E Giulio è sempre il migliore in campo dei suoi: le sue prestazioni sono notevolmente salite di quota e nelle ultime giornate è spesso e volentieri tra i migliori marcatori della Lega. Da opposto (lui che può anche essere schierato di banda) ha già siglato 297 punti (quarto in serie A1, dietro a mostri come Sokolov e Celitans, ma addirittura davanti a Zaytsev). Da vero trascinatore sprona i propri compagni e, oltre a macinare esperienza di gioco, sta assolutamente aumentando il proprio bagaglio di personalità: i gradi di leader si acquisiscono e poi difficilmente si perdono. Proprio questa cattiveria, questa grinta e questa voglio possono essere il motore in più per questa grande promessa (o meglio realtà).

 

Dal punto di vista tecnico l’intesa con Falaschi (occhi puntati anche su di lui) è davvero ottima, come eccellenti risultano gli attacchi: sia per numero che per potenza è costantemente all’apice delle varie classifiche. Costantemente attorno al 40% in fase offensiva, è spesso protagonista di diversi break point: non saranno più tanto importanti quanto ai tempi del cambio palla, ma sono sicuramente il segno di una lucidità durante il servizio avversario e soprattutto sintomo di una capacità di sfruttare al meglio il gioco difensivo dei compagni.

Pure il muro rientra assolutamente nelle sue corde (già 24). Nel ruolo attuale chiaramente non lo impegna in ricezione, ma la sua attitudine di schiacciatore gli consentirebbe, in un eventuale cambio di modulo, di mettersi ancora in grande mostra.

Per non parlare del servizio in cui, quando ci si mette, riesce proprio a mettersi in mostra con delle gran bombe capaci di mettere in difficoltà la difesa avversaria: se non esce un ace, di sicuro può nascere una bella possibilità per un’azione successiva. Ovviamente il rischio è sempre dietro l’angolo e gli errori sono spesso consistenti…

 

Una nuova esperienza in Nazionale non gliela toglierà nessuno. Sta esplodendo letteralmente e coach Berruto se n’è ovviamente già accorto (come già aveva fatto nel 2011, ovviamente).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(foto Tuttosport)

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