Atletica

Europei, dolorosa eliminazione di Greco nel triplo

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Un brutto colpo per l’atletica italiana si è abbattuto stamane all’Olympiastadion di Helsinki (Finlandia). Agli Europei, sotto un cielo nuvoloso e temperatura gradevole, Daniele Greco (nella foto, FIDAL) si presentava sulla pedana del salto triplo con la migliore misura degli atleti iscritti (17.47 del 9 giugno, terza europea solo dietro ad Adams e Idowu). Il 23enne è parso teso fin dal primo momento e non è riuscito a fornire una performance di livello: favorito per l’oro ha probabilmente risentito dell’emozione della prima uscita internazionale e del peso dei pronostici. Un primo salto scarso a 15.90m che sembrava esser messo lì come esperimento e verifica della condizione. Nullo al secondo tentativo proprio quando aveva superato nettamente i 17 metri e con una buona fase di jump. Le ultime speranze sono tutte sul terzo, ci si spera ma dopo una rincorsa non eccellente non riesce a trovare l’asse di battuta e non prova neanche lo step (probabilmente anche un piccolo affaticamento al polpaccio).

Viene così eliminato ed escluso dalla finale in cui doveva essere l’assoluto protagonista e in cui, invece, potrà soltanto guardare i compagni di nazionale Fabrizio Donato e Fabrizio Schembri. Il 36enne di Latina è tornato sui suoi livelli e ha stampato un discreto 17.17 (+2.0 di vento) senza nemmeno spingere troppo: 16 appoggi al posto dei classici 18 (si lamenterà poi di una pedana troppo corta), uno step non stupendo e un jump corto e una prestazione nettamente migliorabile nel prossimo appuntamento. A fargli compagnia il 31enne di Saronno (Varese) che ha prodotto una gara regolare (16.58 il suo best ottenuto con due metri di vento contro) e che ha affermato di voler tentare di acciuffare il minimo olimpico. Ora i favoriti diventano l’ucraino El-Sheryf (16.91) e il polacco figlio d’arte Hoffmann (17.09 e un gran bello stile anche se ancora acerbo).

 

Molto bene Chiara Rosa nel getto del peso. Nelle eliminatorie è stata autrice di un ottimo 17.89, ottenuto subito al primo colpo e con estrema tranquillità, che l’ha spedita direttamente tra le migliori dodici (limite per la qualificazione sicura a 17.40m) e che potrebbe farle sognare di ottenere qualcosina di importante. Davanti a lei le tedesche Kleinert e Terlecki (18.65 e 18.22) che sono sembrate una spanna sopra insieme alla russa Tarasova (18.31). Eliminate l’altra azzurra Julaika Nicoletti con 15.94 bene al di sotto del suo personale di 17.04 che, se replicato, le avrebbe permesso di passare il turno.

 

Brutte notizie arrivano anche dalla pista. Manuela Gentili si presentava al via della semifinale dei 400m ostacoli e non è riuscita a centrale il tempo che le avrebbe permesso di avanzare. Doveva semplicemente replicare il suo personale best di 55.78 (8 centesimi in meno e sarebbe anche crono per volare a Londra) ma ha corso male cercando di inseguire le altre (partite forze) nella prima metà di gara trovandosi poi indurita nel rush finale durante il quale non ha avuto energie per reagire. Sesto posto finale per la 32enne (57.03) che non può assolutamente ritenersi soddisfatta.

Giulia Martinelli nei 3000 siepi era partita per fare una buona gara. Giovane (classe 1991) e ancora inesperta ha cercato di tenere il passo delle migliore per metà gara, poi ha risentito dell’aumento del ritmo da parte delle migliori e ha pagato tantissimo gli ultimi due giri con un crollo vertiginoso che l’ha portata a chiudere all’ottavo posto con 9:57.19 e fuori dalla finale (avrebbe dovuto far registare 9:56.30 per essere ripescata).

 

Tra le altre gare in auge Emir Bekric che fa registare il record nazionale serbo (49.37) nella semifinale dei 400m ostacoli, lotta serrata tra il tedesco Behrenbruch e l’ucraino Kasyanov per il successo finale nel decathlon.

 

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