Atletica
Atletica, ecco serviti gli Europei!
Ai vostri posti, pronti, via (con annesso colpo di pistola): saranno le parole che più si sentiranno, da domani mercoledì 27 giugno fino a domenica 1° luglio, nell’Olympiastadion di Helsinki. La capitale finlandese si appresta a ospitare gli Europei di atletica leggera per la terza volta nella storia, dopo le rassegne del ’71 e del ’94. Sarà la XXI edizione della più importante competizione continentale che ritorna a cadenza biennale: non accadeva dal lontano 1994.
In terra scandinava, però, in una pista che ha regalato tanto alla storia di questo sport, mancheranno ben cinque gare: le due maratone e le tre gare di marcia non verranno disputate causa la troppa vicinanza ai Giochi Olimpici (questa è anche l’ultima occasione per ottenere un pass). Dopo Barcellona 2010, ben 1342 atleti (738 uomini e 604 donne) sono pronti a darsi di nuovo battaglia in rappresentanza di tutte le 50 federazioni iscritte alla Federazione Europea.
L’aspetto più importante da sottolineare, però, è soprattutto l’assenza di grandi campioni di notevole caratura. La Russia è la nazione ad aver dato il maggior numero di forfait tra i quali spiccano quelli della zarina Isinbayeva (la dominatrice del salto con l’asta e ancora senza misure nel 2012) e della Chicherova (campionessa del mondo di salto in alto), oltre alle forti primatiste dei 400m e dei 1500m. Da rilevare anche, sempre in campo femminile, la defezioni della bielorussa Ostapchuck (getto del peso, campionessa in carica nonchè argento mondiale e bronzo olimpico), della Spotakova (campionessa olimpica del lancio del giavellotto), della Lupu e della Meadows negli 800m.
Al maschile è una vera e propria ecatombe: out Lewandowski negli 800m, non si presenteranno nemmeno i campioni mondiali in carica di salto con l’asta e salto in alto (il polacco Wojcillowski e il greco Chondrokoukis), le star del triplo Adams e Idowu (campione in carica e argento olimpico), il britannico David Green nei 400 ostacoli (campione uscente e mondiale in carica) e il francese Lemaitre (primo bianco a scendere sotto la fatidica barriera dei 10” nella gara regina), probabilmente, non disputerà i 200m. Non mancherà, invece, la 52enne (!) Marlene Ottey: la giamaicana con passaporto sloveno, dopo tre argenti olimpici, si è rimessa in gioco e disputerà la 4×200 cercando di aiutare con l’esperienza le sue “nipotine”.
Gli italiani si presenteranno in pista e in pedana con una folta partecipazione. Ben 59 azzurri (32 uomini e 27 donne) cercheranno di dare il meglio per replicare le discrete prestazioni di due anni fa. Sono assenti Antonietta Di Martino (vicecampionessa mondiale indoor e outdoor nel salto in alto) che sta cercando di recuperare dall’infortunio patito ad aprile in allenamento e Andrew Howe dopo l’affaticamento risentito un mesetto fa, ma la nostra spedizione sarà di assoluto livello. E soprattutto giovane, con la linea verde assoluta protagonista, proprio quella che ci sta dando tante soddisfazioni e speranze in un momento buio dell’atletica nostrana. Ecco così che prendono parte, tra gli altri, il 22enne Manenti e il 23enne Marani nei 200m, il 21enne Valentini nei 400m dove mancheranno i fratelli Borlèè, il 19enne De Leon nei 400hs dove dovrà superare in modo convinto il muro dei 50” e non dovrà incappare più negli errori di salto, la 21enne Gloria Hooper nei 200m dove cercherà di migliorare il suo 23”69 di 11 centesimi (quelli che servono per il minimo per volare a Londra), Povegliano nel lancio del martello affiancherà il nostro capitano Nicola Vizzoni, Gianluca Tamberi potrebbe farsi un bel regalo di compleanno (22enne da compiere domenica) se replicasse il suo bel 2.26 fatto registrare domenica scorsa al campionato italiano promesse magari centrando anche la qualificazione olimpica affiancato dall’esperto Chesani (senza Greborz, non è vietato sognare…).
Le speranze maggiori vengono da Daniele Meucci, il futuro del Bel Paese nel mezzofondo. Il toscano parteciperà ai suoi 10000m dove è accreditato del miglior tempo stagionale (27:32.86) nettamente davanti al turco Ankan di 14 secondi: dopo il bronzo di due stagioni fa, il 26enne cercherà di salire sul gradino più alto del podio, proprio sulla pista che nel 1983 vide la consacrazione mondiale di Cova nella stessa specialità. Il pisano parteciperà anche ai 5000 per rodare la “macchina”, visto che la distanza doppia non presenterà batterie: sarà la finale più attesa di questi giorni visto che vedrà il grande duello tra Farah (britannico naturallizato) e Kenoi, sicuramente la sfida più bella sulla carta e che vedrà due della poche stelle presenti nell’occasione (tra le altre inserirei Lemaitre nei 100m, Lavillenie nell’asta con 5.95, oltre forse all’olandese Martina nei 200m).
Il suo coetaneo Emanuele Abate cercherà di replicare tra le barriere dei 110hs, disciplina finalmente tornata in auge nella penisola. Il ligure ha fatto registrato il record italiano tre settimane fa a Torino (13”28) ed è stato capace di ben cinque tempi attorno al 13”30 nell’avvio di stagione. Ha in mano il terzo crono continentale del 2012 e dovrà lottare col russo Shubenkov (13”18) e col francese Darien (13”24): tutto gli è possibile per il definitivo salto di qualità che si aspetta da questo ragazzo, fortissimo tra gli under 23.
Sempre tra le barriere, ma questa volta al femminile, c’è grande attesa per Marzia Caravelli. Il suo quinto tempo stagionale (12”85), replicato più e più volte con tempi tempi vicini, cerca la conferma decisiva e per farlo dovrà lottare con la bielorussa Taley e con la russa Sanylova mentre sembra decisamente dietro alla britannica Porter (12”65) e alla tedesca Nitra (12”74). Si attendono sorprese dalla trentenne che sembra stia riscoprendo una seconda giovinezza.
Bisognerà puntare moltissimo sul 23enne Daniele Greco nel salto triplo. Con le defezioni che abbiamo citato, è il top dell’anno col suo 17.47 e precede El Sheryf e Opreo: con una gara che si prospetta molto chiusa e senta acuti particolari, il pugliese potrebbe avere la meglio e riscattare l’eliminazione patita nella passata edizione. Con quanto detto anche Donato e il suo 17.28 potrebbero avere speranze di podio.
La 4×100 cercherà di bissare lo strepitoso secondo posto di Barcellona preso col record italiano (38”17, abbattendo il 38”37 che reggeva da 27 anni, proprio dal Mondiale di Helsinki). Dopo le finali mondiali di Berlino e Daegu Cerutti, Collio, Di Gregorio, Manenti, Riparelli e Marani cercheranno di portare a casa una nuova medaglia. Ci saranno da tenere d’occhio la Francia e la Gran Bretagna.
Incognita, invece, sulla panterita Libania Grenot. L’italo cubana è accreditata del 50.92 di Clermont ventoso e dovrà vedersela con la lotteria dei 400m, disciplina sempre imprevedibile dove dovrebbe vedersela maggiormente con la Zadoryna.
stefano.villa@olimpiazzurra.it