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Carlotta Ferlito: “Darò tutto per un podio. Temo solo me stessa”

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L’Italia ed il mondo scoprirono Carlotta Ferlito nell’estate 2010. Una ragazzina di 15 anni riuscì a conquistare ben tre medaglie ai Giochi Olimpici Giovanili di Singapore (argento alla trave, bronzo nel concorso generale ed al volteggio), imponendosi come grande rivelazione azzurra nella ginnastica artistica e possibile erede di Vanessa Ferrari. Due anni dopo, siamo alla vigilia di una nuova Olimpiade, questa volta quella dei “grandi”. Londra 2012 rappresenta per l’enfant prodige originaria della Sicilia la realizzazione di un sogno, ma anche l’occasione per realizzare un’impresa mai compiuta in precedenza da una ginnasta del Bel Paese (ritmica esclusa): vincere una medaglia a Cinque Cerchi.
Da quella calda estate asiatica ne è passata di acqua sotto i ponti. Carlotta si impose in campo seniores già agli Europei di Berlino del 2011, quando giunse quinta nel concorso generale e, soprattutto, colse uno straordinario argento alla trave alle spalle della russa Anna Dementieva e davanti alla connazionale Elisabetta Preziosa. A partire dal 17 ottobre dello stesso anno, poi, la nativa di Catania ha preso parte insieme alle compagne di squadra al programma televisivo “Ginnaste – Vite parallele”, una sorta di reality/documentario andato in onda su Mtv che ha contribuito ad accrescere l’interesse delle adolescenti verso la ginnastica artistica ed a fare della Ferlito una vera e propria star.
Dopo anni di fatiche e sacrifici, “Carlo” (come viene affettuosamente chiamata dalle compagne) ha già cerchiato un data sul calendario con la matita rossa: 7 agosto 2012. Il giorno della finale alla trave.

Londra 2012: ambizioni?
Il mio obiettivo per le Olimpiadi è fare del mio meglio. Mi sono allenata tutta la vita per questo momento perciò voglio dare il massimo, poi si vedrà“.

La finale alle trave è possibile, ma punterai ad entrare in finale anche nell’all-round?
La finale alla trave sarebbe veramente un sogno che si avvera: so che è difficile, ma
mai dire mai. Proverò anche ad entrare nella finale all-around dopo esserci già riuscita ai Mondiali di Tokyo del 2011“.

Sempre parlando della trave, pensi che un podio sia alla tua portata? Quali sono le avversarie che temi maggiormente?
Un podio alla trave è molto, molto difficile, ci sono delle grandissime specialiste come le cinesi e le rumene che hanno una scuola molto antica. Non temo nessuno, solo me stessa. Sono io il mio maggiore avversario, se faccio il massimo e poi non entro in finale non avrò rimpianti“.

Le parallele asimmetriche restano il tuo punto debole: che tipo di rimedi stai cercando di adottare per migliorare sotto questo punto di vista?
Fin da piccola ho avuto paura delle parallele, complici anche alcuni infortuni durante gli anni. Però sto migliorando, ora la paura rimane, ma sto imparando a domarla e sto aggiungendo delle difficoltà che mi permetterebbero di ottenere un buon punteggio“.

Ritieni che l’Italia possa riuscire ad entrare tra le prime cinque nella prova a squadre?
Considerando che le prime quattro, Usa Cina Russia e Romania, sono degli alieni, per la squadra italiana partecipare alla finale a 8 e tenere dietro nazioni come Canada, Francia e Brasile sarebbe un ottimo risultato. Nel complesso, però, il quinto posto è obiettivamente quasi impossibile“.

Cosa significa per te avere in squadra Vanessa Ferrari ed allenarti con una campionessa del suo calibro?
Non ci alleniamo quasi mai insieme, nel senso che io sono a Milano e lei a Brescia, ci incontriamo solo per i collegiali e per le gare, ma mi trovo molto bene con lei, le chiedo dei consigli dal momento che ha più esperienza di me, scambiamo opinioni e ci sosteniamo a vicenda“.

Che clima si respira in squadra e con quale ragazza dividerai la camera a Londra?
Specialmente dopo i test event di Londra a gennaio e dopo gli Europei a Bruxelles, abbiamo legato molto, siamo una squadra unita che si sostiene a vicenda. Ancora non è definita la selezione per Londra, quindi non so con chi dividerò la camera“.

Gli Europei di Bruxelles non sono andati benissimo per te: cosa non ha funzionato?
Ho sporcato gli esercizi alla trave e corpo libero e non sono entrata in finale per 9 millesimi, però mi sono rifatta nella finale a squadre dove ho ottenuto il secondo punteggio alla trave alle spalle della campionessa olimpica 2004 Ponor ed ho contribuito a far vincere all’Italia il bronzo a squadre. Questo mi fa ben sperare per Londra“.

Continuerai a gareggiare fino a Rio 2016?
Non so ancora cosa farò dopo le Olimpiadi, sicuramente mi godrò un po’ di meritato
riposo. Dopo vedremo“.

Come valuti i ritorni della rumena Catalina Ponor e dell’americana Nastia Liukin?
La Ponor è in formissima, quasi come alle Olimpiadi del 2004 dove ha vinto 3 ori, mentre la Liukin, a meno che non faccia un miracolo (anche se secondo me lei ne sarebbe capace), non credo che possa ambire a un posto nella nazionale americana“.

Quanto è stato importate il reality su Mtv per la ginnastica? Ti è piaciuta come esperienza, che tra l’altro verrà ripetuta da settembre?
Il reality è stato molto importante per la visibilità di questo sport che fino ad ora è sempre stato considerato minore. Ricevo molti messaggi da parte di bimbe o ragazze che hanno iniziato a praticarlo grazie al programma e sono molto contenta di questo. Come esperienza mi è piaciuta, anche se a volte mi ha dato fastidio come abbiano mostrato alcune parti brutte del mio carattere, le persone che mi conoscono veramente sanno che non sono così“.

Cosa significa per te, ad appena 17 anni, rappresentare l’idolo ed il punto di riferimento per tantissime ragazzine della tua età?
Mi fa molto piacere essere un punto di riferimento, è una cosa che mi rende molto orgogliosa. Mi piace restare in contatto con loro, tento di rispondere a tutti i messaggi su facebook o twitter e mi piace dare consigli a delle giovani che si stanno avvicinando a questo sport. Quello che spero è che quando un giorno lascerò la ginnastica, potrò diventare il punto di riferimento per altre ginnaste“.

Alle vostre spalle ci sono già altre ragazzine che stanno facendo bene: prevedi che la nazionale femminile possa progredire ulteriormente in futuro?
Sì, soprattutto nelle annate 1997-1998 ci sono tante ginnaste dotate e hanno già dimostrato agli Europei juniores di essere forti. Fanno ben sperare per il futuro“.

Come hai iniziato a praticare la ginnastica artistica?
I miei genitori hanno sempre voluto che io e miei fratelli facessimo sport, ho iniziato a fare nuoto e ginnastica perché sono quelli più “completi”. Fin dall’inizio ho dimostrato di essere portata verso la ginnastica artistica, così a 8 anni ho lasciato il nuoto per iniziare l’agonismo“.

Cosa rappresenta per te questo sport?
La ginnastica è il mio mondo, tutta la mia vita ruota attorno ad essa: la palestra è la mia seconda casa (addirittura penso di aver passato più tempo in palestra che a casa mia negli ultimi 4 anni) e sono abituata a gestire le mie giornate tra allenamenti, fisioterapia e gare. Però sono contenta, sono stata io a voler lasciare la Sicilia a 12 anni per poter continuare a praticarla e non mi pento della mia scelta, adesso sto per realizzare il mio sogno“.

Quale ginnasta rappresenta per te un modello da seguire?
Nessuna in particolare, mi piace lo stile delle russe che preferisco a quello americano. Le prime sono ‘umane’: fanno degli esercizi pazzeschi ma ogni tanto sbagliano, invece le americane sembrano dei ‘robot’ “.

Cosa ti senti di promettere ai tuoi fan in vista delle Olimpiadi?
Non prometto loro né medaglie, né finali, prometto solo che darò il massimo. Li ringrazio per il sostegno che mi hanno sempre mostrato“.

1 Commento

1 Commento

  1. Antonio Udine

    23 Giugno 2012 at 10:55

    Complimenti. Molto bella questa intervista che inaugura il primo giorno di vita di Olimpiazzurra.

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