Judo
Elio Verde: “A Londra l’uomo da battere sono io!”
Ripartire da un gravissimo infortunio con la consapevolezza di essere il più forte e di poter lottare per un oro olimpico. Elio Verde ha saputo reagire e da più di un anno non aspetta altro che l’Olimpiade di Londra per dimostrare al mondo intero che l’uomo da battere sul tatami londinese sarà lui. La stella del judo italiano è una delle speranze dello sport azzurro ai Giochi Olimpici e prima di intraprendere il viaggio verso Londra si è raccontato in esclusiva per noi di Olimpiazzurra. Dall’infortunio al rientro ai Campionati Italiani, dal sogno dell’oro olimpico al futuro del judo: un’intervista a 360° su un ragazzo con un sogno chiamato Olimpiade.
Quanto è stato difficile stare lontano dal tatami per così tanto tempo? “Difficile? Direi davvero troppo tempo e per i motivi più diversi: la lontananza dalla squadra, dal tatami stesso ed anche da tutte quelle sensazioni di gioia e dolore che si provano durante un combattimento”.
Che emozioni hai avvertito al rientro ai Campionati Italiani? “Avevo molta paura per il ginocchio, ma nello stesso tempo fremevo dalla voglia di tornare a combattere e di mettermi alla prova. Il mio allenatore era assolutamente contrario al mio rientro, ma alla fine ho deciso io, perchè volevo fortemente tutto ciò”.
Credi di essere ritornato quello di prima, oppure qualche volta affiorano le paure di un possibile nuovo infortunio?
” Mi sento più forte rispetto a prima, ma, essendo stato un brutto infortunio, non è facile lasciarsi andare del tutto. Mi manca ancora qualcosa per raggiungere la migliore condizione, ma sto ritornando alla grande”.
Come procede la preparazione all’Olimpiade? Su quali aspetti tecnici ti stai concentrando maggiormente?
” La preparazione è durissima ed alcune volte capita di raggiungere un livello di nervosismo massimo. Sei stanco e non sempre riesci a fare quello che vuoi, ma alla fine sai che deve andare così”.
La tua è una delle categorie con la maggior concorrenza: quali saranno, secondo te, gli avversari da battere ai Giochi Olimpici? ” Gli avversari da battere sono sempre gli stessi: l’uzbeko Sobirov, l’ucraino Zantaraia, il russo Galstayan, il giapponese Hiraoka. Sono avversari temibili, ma tutti, alla fine, dovranno vedersela con me”.
Quale sarà il tuo obiettivo a Londra? Salire sul podio è possibile?
” Il mio primo obiettivo è quello di vincere e ne ho tutte le possibilità. Il mio allenatore, Dario Romano, continua ad insistere che sono l’uomo da battere e delle sue parole mi sono sempre fidato. Poi alla fine si sa che lo sport è strano ed a Londra può succedere di tutto“.
Ogni tanto hai gareggiato nei -66kg: potrebbe diventare la tua categoria verso Rio 2016?
” Quasi sicuramente cambierò categoria in futuro”.
Il judo italiano sta vivendo un momento di difficoltà, non riuscendo ad essere mai competitivo nei grandi appuntamenti internazionali: per quale motivo? Cambieresti qualcosa a livello di guida tecnica in Nazionale? “Credo che la motivazione principale sia quella che rispetto ad altre nazioni, noi siamo in pochi e comunque riusciamo quasi sempre a lasciare il segno nei vari tornei. Per quanto riguarda il discorso sullo staff tecnico, credo che sia un gruppo di altissimo livello. Delle volte tutti criticano gli allenatori se qualcosa non va, ma alla fine dovremmo noi assumerci le nostre responsabilità e cercare di impegnarci il più possibile sul tatami”.
Cosa rappresenta per te il judo e perchè lo consiglieresti ad un ragazzino?
“Il judo, oltre ad essere uno sport nobile, ti fa crescere come persona, ti insegna a rispettare gli altri e ti forma anche fisicamente. Insomma è davvero uno sport completo”.
In molti sostengono che il judo italiano a Londra dipenderà da Elio Verde, perchè ti ritengono l’unico in grado di lottare per una medaglia: sei d’accordo o pensi che anche altri azzurri possano provare a stupire? “Sono davvero onorato per ciò che pensano le persone e darò il massimo per non deluderli. La squadra italiana è fortissima e tutti possiamo fare belle cose, ma come ti ho detto all’Olimpiade può davvero succedere di tutto: molte volte i favoriti non vincono e alla fine a spuntarla possono essere degli outsider, che nella gara olimpiaca sono gli avversari più pericolosi.”
Andrea Ziglio e Federico Militello