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Ciclismo

La generazione d’oro all’assalto del Tricolore

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Per alcuni anni il ciclismo italiano è sembrato fermo, chiuso negli splendidi ricordi dell’era di Bettini, Bartoli, Rebellin e Di Luca, senza riuscire a sfornare atleti in grado di riempire quel vuoto. E’ andata così, c’è stato un vero e proprio salto generazionale che ci ha impedito, nelle ultime stagioni, di essere competitivi nelle grandi Classiche, un tempo riserva di caccia degli azzurri. E un discorso simile, seppur con toni meno gravi grazie all’eterno Basso, a Scarponi e Nibali, andrebbe fatto anche per le corse a tappe. Tuttavia, nelle ultime due stagioni qualcosa si è mosso: il pedale tricolore ha ripreso a girare, e nuovi potenziali campioni si sono affacciati, da subito con successo, tra i professionisti. Molti di loro si sfideranno sabato sull’impegnativo circuito della Valsugana, nella prova valida per il campionato nazionale, con l’obiettivo di vincere ed indossare l’ambita maglia, per far risaltare una volta di più questo importante cambio generazionale.

Moreno Moser, anzitutto: l’ultimo erede della gloriosa dinastia ha almeno due punti a suo favore, oltre all’indubbio talento già dimostrato in questi primi mesi da professionista. Il primo è che corre a pochi chilometri dalla natia Palù di Giovo, e dunque conosce il tracciato meglio di chiunque altro; il secondo vantaggio si chiama Liquigas. Infatti, al Tricolore non ci sono limiti di atleti per ogni squadra, ed è logico pensare che la corazzata biancoverde, al pari della Lampre, sia l’unico team in grado di controllare la corsa.

C’è poi il veneto Enrico Battaglin, nessuna parentela col compaesano Giovanni: l’anno scorso, da stagista, si è aggiudicato la Coppa Sabatini, quest’anno ha fatto un po’ più di fatica, chiudendo terzo al GP Lugano e in una tappa della Coppi&Bartali, tuttavia le sue doti da passista-scalatore sembrano fatte su misura per il circuito trentino. Sulla carta tutta la Colnago-Csf Inox, squadra composta perlopiù da scalatori puri, correrà per lui.

Un altro giovane che quest’anno ha avuto qualche difficoltà ad ingranare è Diego Ulissi: il ventitreenne toscano, dopo un successo alla Coppi&Bartali, ha terminato nei 10 la Freccia Vallone e poco fuori dai 20 il Giro d’Italia, confermando comunque le sue qualità da corridore completo. Al recente Giro di Slovenia ha fatto capire di essere in buona condizione, ma bisognerà anzitutto capire su chi punterà la Lampre per il Tricolore, perché anche Cunego e Scarponi sembrano intenzionati a dire la loro.

foto tratta da cyclingnews.com

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