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Ciclismo

Moreno Moser in esclusiva: “Con il sistema ADAMS è impossibile barare”

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Molti l’hanno ribattezzato Moser VI, dopo la prima generazione dei fratelli Aldo, Enzo, Diego e Francesco e quella successiva con suo fratello maggiore Leonardo. Moreno Moser è balzato all’onore delle cronache per aver vinto il 18 febbraio scorso il Trofeo Laigueglia con un fantastico assolo. Il 21enne trentino ci ha concesso quest’intervista in esclusiva.

Moreno, alla terza corsa tra i professionisti hai subito fatto centro, ti aspettavi un inizio così?
“No, non mi aspettavo sicuramente un inizio così, sentivo di stare bene, speravo di arrivare con i primi ma da qui a vincere c’è un bel po’ di differenza”.

Con quali ambizioni affronterai le grandi classiche delle Ardenne?
“Le classiche le affronterò con la consapevolezza  di non poter stare lì a lottare con i primi fino all’ultimo per la vittoria, ma con la voglia di imparare, sperando che un giorno, l’esperienza che farò in questi primi anni mi possa essere utile per vincerle”.

Sai già a quali corse parteciperai nella seconda parte della stagione? 
“La seconda parte della stagione deve ancora essere programmata, per ora so solo che farò il Giro di Svizzera”.

Quando si diventa professionisti, aumentano anche i controlli antidoping. Ritieni che siano eccessivi oppure pensi che sia l’unica strada percorribile per un ciclismo pulito?
“Forse non tutti sanno che dobbiamo compilare un calendario nel quale dobbiamo registrare giorno per giorno un ora di reperibilità ad un indirizzo preciso, e per tutto il resto della giornata dobbiamo dare una locazione indicativa (raggiungibile nel giro di un’ ora per intenderci). Se non si è presenti all’indirizzo segnalato nel momento in cui arrivano i controlli scatta l’ammonizione, alla terza ammonizione c’è la squalifica. Questo vale tutto l’anno quindi per noi significa non poter fare niente di improvvisato, perché gli indirizzi devono essere segnalati con qualche giorno di anticipo e un’ altra serie di limitazioni. Anche se ogni tanto ci lamentiamo affrontiamo tutto ciò in modo positivo, perché c’è veramente tanta voglia di togliersi di dosso quel luogo comune di “ciclisti=dopati” e ci rendiamo conto che per farlo serve un cambiamento drastico, non basta qualche controllo in più alle corse, quindi, se può essere utile per rifarci una reputazione questo ed altro. Con il sistema che ho spiegato sopra (ADAMS) è impossibile barare, perché si può essere controllati qualsiasi giorno a qualsiasi ora e solo un incosciente rischierebbe. Solo un ignorante, o chi non è a conoscenza dei fatti può ancora associare il ciclismo al doping”.

In ogni squadra di qualsiasi sport, in genere, i nuovi arrivati si sottopongono a qualche “rito di iniziazione”; esiste anche nella Liquigas? 
“Il rito di iniziazione c’è eccome alla Liquigas, ma è meglio che rimanga soltanto nella memoria dei presenti!!!”

Cos’hai provato inizialmente quando ti sei trovato come compagni di squadra campioni già affermati come Basso e Nibali?
“Nibali lo avevo già conosciuto ai Mondiali a Geelong, trovarsi invece la prima volta a pranzo con Basso è stata davvero un’ emozione, all’inizio ero anche un po’ impacciato”.

Secondo te per un giovane ciclista è meglio approdare subito in una squadra blasonata come la Liquigas oppure entrare da una porta secondaria e procedere per gradi?
“Io credo di aver fatto la scelta migliore approdando qui, nelle corse minori ho i miei spazi perché bisogna ricordarsi che la nostra squadra fa anche 3 attività contemporaneamente, e a livello di visibilità la Liquigas ha un’ altra marcia”.

Che cosa pensi del possibile ritorno alle corse di Mario Cipollini?
“Il ritorno di Cipollini lo vedo con molto entusiasmo, sarebbe un onore pedalare in corsa con il più grande velocistà di tutti i tempi. Tra l’altro senza considerare i circuiti è il plurivincitore italiano nella storia, davanti a mio zio. Inoltre sono anche molto curioso”.

Dove credi di poter migliorare maggiormente?
“Credo e spero di poter migliorare sopratutto nelle salite lunghe, per non precludere la mia carriera alle corse a tappe. Credo di avere una buona resistenza per le corse a più di un giorno ed inoltre mi piace molto la cronometro”.

C’è un corridore in particolare a cui ti ispiri?
“In particolare non mi ispiro a nessun corridore, prendo spunto qua e là”.

L’ultima domanda, oltre al ciclismo sei appassionato a qualcos’altro?
“Oltre al ciclismo sono appassionato a tutto e niente…ho molti interessi ma nessuno che giudico così importante da identificarmi…”

foto tratta da cyclingnews.com

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