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Patrizia Panico: “Noi donne siamo discriminate nel mondo del calcio”

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Patrizia Panico attualmente milita nella Sassari Torres in serie A. Rappresenta l’emblema del calcio femminile tricolore, degna erede dell’irraggiungibile Carolina Morace. Capocannoniere della Serie A per dieci volte segnando quasi cinquecento gol in 550 partite tra  Lazio, Torino, Modena, Milan, Bardolino e Sassari Torres. Nel suo ricco palmares troviamo 8 scudetti, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe italiane. La 37enne romana vanta il maggior numero di presenze nella nazionale azzurra, ben 178, ed è la seconda marcatrice di sempre con 96 reti realizzate.

Come hai iniziato a praticare questo sport?
“Ho iniziato con il calcio femminile perché, dopo aver insistito veramente tanto,  alla fine ho convinto i miei genitori a farmi giocare in una squadra vicino casa, il Borussia”.

Cosa farai quando smetterai con l’agonismo?
“Non lo so ancora, mi piace scrivere e studio per diventare giornalista sportiva, ma tutto è ancora in divenire”.

Come valuti la stagione appena trascorsa con la Torres?”
“Direi ottima, abbiamo vinto uno scudetto e una supercoppa: non potrei descriverla diversamente”.

Ti sei mai sentita discriminata nel mondo del calcio?
“Sempre. La donna che fa sport è discriminata, figuriamoci poi nel calcio che è lo sport più maschilista di tutti”.

Perché, a differenza di quanto accade all’estero, il calcio femminile viene così snobbato in Italia?
“In primis proprio per la questione della discriminazione, poi perchè nel femminile si investe poco e non si vede nel breve periodo un guadagno”.

Segui il calcio maschile? E parteggi per un team in particolare?
“Si seguo il maschile e spesso sono in Curva Nord a tifare Lazio: la mia è una vera e proprio malattia.”


Che rapporto hai con il tuo muscoloso corpo da atleta?
“Mah…Il mio fisico mi serve per correre, principalmente lo vedo più funzionale che altro“.

La giornata tipo di Patrizia Panico…
“Magari avessi una giornata tipo! Sono spesso diverse perchè vivo un po’ a Roma e un po’ a Sassari. La mattina se ho lezione vado all’università, a seconda dell’orario prima o dopo palestra e/o fisioterapia, pomeriggio allenamento e sera aperitivo in compagnia di amici e, se ci scappa, anche una buona cenetta a base di pesce.”

Il momento più bello della tua carriera?
“Deve ancora arrivare”.

Il tuo gol più bello?
“Credo che i gol più belli che abbia fatto nella mia carriera siano quelli di rovesciata o mezza rovesciata. Ma quelli che ricordo con più orgoglio sono due: uno ai Mondiali del ’99 contro la Germania, l’altro nel 2-2 con la Lazio, valido per lo spareggio tricolore contro il Foroni Verona poi vinto ai rigori”.

Quali sono i tuoi idoli calcistici?
“Non ho idoli in particolare, ma solo preferenze: da piccola impazzivo per Maradona e Giordano, poi per i vari Van Basten, Zidane, Henry, e Di Canio. Attualmente mi piacciono Rooney ed Ibrahimovic”.

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