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Ciclismo

Prologo del Tour: sempre e solo Cancellara

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Se a Fabian Cancellara mettessimo un pantografo all’altezza della schiena, sarebbe veramente difficile distinguerlo da un locomotore: perché il ragazzo di Berna, nelle prove a cronometro, è una forza della natura, un mix di potenza ed eleganza, e anche oggi ha dimostrato di saper sferragliare a tutta velocità sulle strade del mondo. Sui rettilinei, traccia una riga e la segue, come se fosse un binario; in curva e nelle rotonde, non tocca il freno ma conduce la bici con classe e sicurezza, senza esitare nemmeno per un secondo. Non c’è da stupirsi che un fenomeno del genere abbia vinto il prologo odierno del Tour de France, 6.4 km all’interno di Liegi: il trentunenne in forza al Team RadioShack può quindi indossare la ventiduesima maglia gialla di una prestigiosissima carriera. 7’13” il tempo di Spartacus (53.2 km/h di media), e nulla da fare per gli altri cronomen: Tony Martin si elimina da solo con una foratura, e la seconda posizione è appannaggio di Bradley Wiggins, forse il favorito numero uno per la classifica finale, in coabitazione col sorprendente Sylvain Chavanel (7” di distacco).

Detto dell’ottima prova del britannico, anche altri big si difendono egregiamente: Menchov paga 13”, Evans 15”, Hesjedal e Nibali 18”. Più indietro Gesink (a 26”), un comunque discreto Basso (29”), Valverde (35”), Schleck (37”, al pari di Scarponi) e Sánchez (40”).

Domani prima tappa in linea, una delle tante frazioni ricche di tranelli di questa 99esima edizione della Grande Boucle: infatti, nei 198 km tra Liegi e Seraing (Vallonia) ci saranno 5 GPM di quarta categoria, tra cui quello che condurrà al traguardo (2.4 km al 4.7%). Philippe Gilbert quest’anno è ancora a secco di vittorie: che sia la volta buona?

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

foto tratta da sportzoo.it

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