Fondo
Martina Grimaldi: “A Londra gara come le altre, darò il massimo per fare bene”
Martina Grimaldi, classe 1988, è la maggior speranza azzurra per il nuoto da fondo in vista delle Olimpiadi di Londra. La giovane bolognese, in forza al Gruppo Sportivo Fiamme Oro, ha infatti trionfato ad agosto in una gara di ‘simulazione’ di quella dei Giochi nelle acque di Hyde Parke e vanta già un palmares di successo: due ori (Mondiali in acque libere 2010 ed Europei 2011), due argenti (Europei 2008 e Campionati del Mondo 2011) e due bronzi (Campionati del Mondo 2009 ed Europei 2010). Prima di partire per Londra, ecco l’intervista che ha rilasciato in esclusiva per Olimpiazzurra.
Nel 2008, a soli 20 anni, la tua prima partecipazione olimpica. Arrivasti decima: che ricordi hai di quell’esperienza?
“Hai detto bene, la prima Olimpiade, anche perché il fondo l’hanno introdotto proprio a Pechino. I ricordi sono sicuramente l’emozione della cerimonia d’apertura, mentre durante la gara ho patito un po’ la tensione”
Negli ultimi tre Mondiali sei sempre salita sul podio, con l’oro nel 2010: sei consapevole di essere tra le donne da battere?
“So di aver vinto tre medaglie ai Mondiali, ma a Londra partiremo tutti dallo stesso livello e soprattutto non dovrò pensare a ciò che ho fatto. Ogni gara, infatti, è a sé”.
Pensi che la britannica Payne sia battibile? Che gara bisogna impostare per riuscire a starle davanti?
“Sicuramente l’inglese è forte, ma io proverò a dare il massimo. Comunque sono un po’ scaramantica, quindi non dico nulla”.
Nel fondo moderno il rush finale è sempre più importante: stai facendo degli allenamenti specifici sotto questo punto di vista?
“Hai detto bene, oramai si risolve tutto nel rush finale: infatti stiamo lavorando e stiamo cercando di fare lavori sulla velocità”.
Come procede la preparazione in vista delle Olimpiadi? La tensione sta salendo o riesci a controllarla bene?
“La preparazione direi abbastanza bene e per ora la tensione non c’è, meglio così”.
Il fondo italiano è da anni tra i migliori al mondo, eppure in campo femminile avrà solo te come rappresentante: i criteri di qualificazione andrebbero rivisti?
“Sì, purtroppo i criteri di qualificazione non sono proprio il massimo per la nostra disciplina. Sono contenta di rappresentare l’Italia, ma sicuramente altre compagne di nazionale avrebbero meritato di accompagnarmi. Mi dispiace ancora per Giorgia Consiglio, perché se non avesse ricevuto quel colpo ai Mondiali che l’ha costretta al ritiro molto probabilmente si sarebbe qualificata. Ma poi comunque c’è anche Rachele Bruni, vicecampionessa europea nei 10km”.
Non pensi che in futuro debba essere inserita nel programma olimpico anche la 25 km?
“Non sappiamo ancora nulla, benchè questa voce giri da tempo. Sicuramente potremmo dire la nostra anche qui, abbiamo il Campione del Mondo del 2009 Valerio Cleri e il bronzo del 2011 Alice Franco: staremo a vedere”.
Sei ancora molto giovane: quante Olimpiadi vedi ancora dinanzi a te? Hai già fatto progetti per il futuro?
“Purtroppo non ho fatto ancora progetti per il futuro”.
Hai un palmares incredibile, eppure in Italia si parla troppo poco di te, dato che il nuoto di fondo trova spazi minimi sui giornali, al contrario del nuoto in corsia: cosa proporresti per cambiare questa situazione?
“Purtroppo lo sappiamo che il nostro è uno sport minore. Cambiare le cose è difficile, ma noi ci proviamo facendoci sentire con i nostri risultati”.
Che gara ti aspetti a Londra? Il copione sarà il solito di sempre o ci sarà qualcosa di diverso?
“Penso che sarà una gara identica alle altre”.
Spesso ti cimenti anche nei 1500 in vasca: quanto ti serve questo per rendere al massimo anche in acque libere?
“I 1500 li faccio perché d’inverno facciamo solo gare in piscina, a meno di qualche tappa di Coppa del Mondo in giro per paesi caldi”.
Federico Militello e Francesco Caligaris
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