Lotta
Daigoro Timoncini in esclusiva: “A Londra può succedere di tutto”
Era il 14 Agosto 2008 e la lotta greco-romana italiana raggiunse il miglior momento della sua storia agonistica vent’anni dopo l’oro di Vincenzo Maenza a Seoul 1988. Quel giorno Andrea Minguzzi conquistò un’insperata medaglia d’oro. Da quel momento i risultati hanno cominciato a scarseggiare ed è iniziato un periodo di profonda crisi del movimento azzurro. L’Italia della lotta ai Giochi Olimpici di Londra verrà rappresentata da un solo atleta: Daigoro Timoncini, categoria 96 kg della greco-romana. Il ravennate si è raccontato in esclusiva ad Olimpiazzurra in un’intervista sulle sue chance olimpiche e sul momento della movimento italiano. Una panoramica a 360° su uno sport che ha bisogno di un importante rinnovamento.
Un solo qualificato a Londra: cosa non funziona nella lotta italiana?
” Il metodo di qualificazione non era dei più semplici. Come in tutti gli sport si possono avere momenti di alti e di bassi, purtroppo al momento non siamo così in alto”.
Pensi che da settembre sia necessaria una rifondazione totale, magari a partire dalla direzione tecnica?
” Ora il mio unico pensiero è rivolto ad agosto. Settembre è ancora lontano, vedremo poi che cosa succederà”.
Ritieni che un allenatore straniero possa dare un contributo importante alla lotta italiana?
“La presenza di tecnici stranieri potrebbe essere molto utile”.
Realisticamente quali sono i tuoi obiettivi per Londra 2012?
“Il mio primo obiettivo è quello di star bene quel giorno, dopodiché tutto sarà possibile. L’Olimpiade è sempre una gara strana, nella quale vince chi arriva nelle migliori condizioni e non sempre l’atleta più forte”.
Non hai mai conquistato una medaglia in un grande evento, pensi sia possibile ottenerla ai Giochi Olimpici?
” E’ davvero tutto possibile. Se solo pensassi d’andare a Londra per farmi un giro, me ne starei sicuramente a casa”.
Chi saranno i favoriti della categoria 96kg?
“Nella mia categoria a Londra saremo in 19 e tutti hanno la possibilità di far bene ed ottenere un buon risultato. Sicuramente i favoriti possono essere i medagliati degli scorsi Mondiali, ma le esperienze passate ci fanno notare che possono esserci tante sorprese”.
La lotta in Italia non è così praticata: cosa consiglieresti per avvicinare più ragazzi a questo sport?
” Un solo, semplice consiglio: provare”.
Cosa rappresenta per te la lotta?
” La lotta per me rappresenta tanto. Se oggi sono così lo devo sicuramente al mio sport e non solo per un discorso fisico. La lotta mi ha fatto crescere in ogni cosa”.
Hai già pensato al dopo Londra? Rio 2016 rientra tra i tuoi obiettivi?
” Ora pensiamo solo a far bene a Londra. A Rio comincerò a pensarci in un secondo tempo”.
Come spieghi la mancata qualificazione ai Giochi di Andrea Minguzzi?
” Mi dispiace molto, perchè avrei voluto davvero che si qualificasse anche lui per Londra. Per me è una persona speciale, anche perchè siamo cresciuti insieme ed io, essendo più piccolo, l’ho sempre considerato un esempio. Se oggi sono arrivato fin qua lo devo anche a lui.”
Dopo il quinto posto ai Mondiali di Baku 2007, non sei più tornato su questi livelli: per quale motivo?
” Sono successe tante cose, ma sono felice di essere a Londra, perchè potrò dire la mia.”
Dopo te e Minguzzi pensi che la lotta greco-romana sia destinata a sparire, oppure intravedi qualche giovane talento per il futuro?
” Ci sarà sempre un proseguo. Sono ottimista ed i giovani non tarderanno ad arrivare.”
Andrea Ziglio e Federico Militello
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Foto: Zimbio