Pallavolo
Ecco i ragazzi: l’ItalVolley è fatta. C’è Papi
Mauro Berruto scioglie le riserve. Ci siamo. Dopo il collegiale di Modena la lista dei suoi dodici ragazzi è fatta. A venti giorni esatti dal debutto contro la Polonia il meglio della pallavolo italiana può iniziare a prenotare i biglietti nominali per Londra.
Non c’è nessuna defezione di prim’ordine. Si potrebbe forse fare un appunto sull’assenza di Jiri Kovar. Il giovane schiacciatore, classe 1989, venuto alla ribalta durante la finale scudetto vinta con la sua Macerata, ha giocato delle ottime partite durante i weekend di World League; è un talento che stava esplodendo e che nel futuro sarà un pilastro della nostra nazionale. Per il momento guarderà i compagni dal televisore. Avrà tutta l’occasione per rifarsi e per essere convocato alla prossima occasione. Per il resto il coach torinese le ha azzeccate tutte e non si è dimenticato di nessuno.
Il grande ritorno. La pallavolo italiana fatta a persona. 39 anni e la voglia di giocare di un ragazzino. Uno dei martelli più potenti e veloci della storia di questo sport. Nome: Samuele. Cognome: Papi. Uno che c’era già ad Atlanta 1996! Lui che era in campo in quella finale pazzesca persa contro l’Olanda ai vantaggi del tie-break insieme al dream team di Velasco, proprio quello che aveva vinto due mondiali consecutivi (O fenomeno c’era nel ’94 e ci sarà anche nel ’98 con Bebeto). Una vita fa. C’era ancora il vecchio sistema di punteggio! Ma il marchigiano è ancora qui. E dopo aver mancato l’assalto a Sidney 2000 (bronzo dopo la sconfitta in semifinale patita dai futuri campioni della Jugoslavia) e ad Atene quando non ci fu nulla da fare contro il Brasile, ci riprova di nuovo. Insomma è l’incarnazione perfetta della maledizione olimpica italiana che non ha mai portato gli azzurri sul gradino più alto del podio più prestifioso. E’ qui per il sogno: riuscire finalmente a portare a casa quel dannato oro. Al suo ultimo tentativo. La sua esperienza e la sua visione di gioco saranno fondamentali per tutti gli altri giocatori.
A fargli compagnia in reparto ci saranno i tre fiori all’occhiello della Lube scudettata: Simone Parodi, Cristian Savani e Ivan Zaytsev. Un attacco di assoluto livello che li vedrà alternarsi parecchio. Importante sottolineare: classi ’86, ’82, ’88. Insomma tutti sotto i trent’anni (l’età in cui si raggiunge in media la massima maturità nella pallavolo del duemila), ma con già grande esperienza e qualità di gioco. Sono stati proprio loro tre i grandi protagonisti (insieme ad altri ovviamente) dell’argento all’Europeo dell’anno scorso che ha dato quella spinta e quell’autoconvincimento che mancavano agli azzurri. Ora possono arrivare dappertutto. Sarà un terzetto molto forte anche a muro (fondamentale su cui Berruto fa molto affidamento) in particolare modo con il più giovane del trio che sarà anche un sicuro protagonista dalla seconda linea. Proprio lui, verosimilmente (che Berruto ha spinto a continuare sulla strada del cambio di ruolo da palleggiatore), sarà il super titolare insieme al capitano (importantissimo in posto 2 e in posto 4), ma ci sarà spazio per tutti visto che si giocherà ogni due giorni ad un ritmo frenetico e a livelli elevatissimi. Dalle mine dei moschettieri dipenderà gran parte delle nostre sorti.
E per schiacciare giù al meglio ci vorrà una diagonale perfetta. Dragan Travica in cabina di regia e Michal Lasko opposto: due nomi, una sicurezza. L’alzatore d’origine serba sta salendo di condizione e, a massimo regime, è una forza della natura per perfezione, potenza e variazioni di attacchi in grado di mettere in difficoltà le migliori difese unita alla freschezza dei suoi 25 anni (ne compirà 26 a fine agosto, chissà se riuscirà a farsi un regalo di compleanno anticipato). E’ ottimo anche in ricezione e i suoi meccanismi con Lasko sono perfetti. Il 31enne, unico a militare in un campionato estero (nel Wegiel della sua Polonia), dovrà essere il nostro bomber per eccellenza, pronto a tirare giù tutti i palloni che gli capiteranno nella sua privilegiata zona 4 ma anche in 3 quando verrà chiamato alla seconda linea dalle alzate all’indietro di Dragan. E’ anche l’unico opposto di ruolo, mentre in panchina pronto a dare il cambio a Travica ci sarà l’eterno Dante Moninfante, classe 1977, alla sua prima Olimpiade (come altri sette ragazzi): al momento non ha un contratto con una squadra di club, dopo che la sua Roma non si è iscritta alla A1.
Capitolo centrali. Il reparto pieno di veterani con due storici nomi che cercheranno di saltare il più in alto possibile, chiudere bene le dita e stampare giù tutti i palloni che passaranno sotto rete schiacciati dagli avversari. Sto parlando di Gigi Mastrangelo e di Alessandro Fei. Il loro gioco, la loro grande abilità a muro unita all’esperienza di tre Olimpiadi a testa (entrambi sono presenti fin da Sidney 2000, alla quarta partecipazione come Papi che era mancato a Pechino quando Anastasi guidò la nazionale alla finalina persa contro la Russia) saranno i fari al centro del nostro sestetto, le luci che dovranno brillare per prontezza di riflessi e per acume tattico. Rispettivamente 37 anni (da festeggiare il 17 agosto, proprio la settimana dopo la data della finale) e 33 anni saranno il riferimento di tutti i giovani qui presenti. Li aspettiamo con grande ansia. Con loro ci sarà anche Emanuele Birarelli che ha recuperato il leggero infortunio dell’ultimo weekend: per il 31enne arriva il bis dopo aver preso parte all’Olimpiade cinese.
In conclusione i liberi. Berruto prosegue sull’idea di averne due in gruppo per prevenire eventuali complicazioni, infortuni o quant’altro. Ma soprattutto perchè ha dimostrato più volte che gli piace alternarli all’interno della stessa partita a seconda del momento e a seconda di chi sta dall’altra parte della rete. Ecco così che la formazione viene completata da Andrea Bari, protagonista di tutte le vittorie di Trento ottenute nell’ultimo lustro e che verosimilmente partirà titolare (lo è dalla World League dello scorso anno), e dal quasi 29enne Andrea Giovi.
Intanto importante ricordare l’incontro del 21 luglio a Modena contro la Serbia. L’incasso servirà ad aiutare la ripresa dell’attività pallavolistica nelle zone terremotate: vogliamo un palazzetto gremito.
stefano.villa@olimpiazzurra.com
(foto da blogosfera)