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Giorgia Campana ai raggi X: una pretendente ai Giochi

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Olimpiazzurra inizia oggi un percorso emozionante. Sette tappe che ci vedranno analizzare al microscopio le ginnaste impegnate nel collegiale a Brescia. Sette ritratti, sette piccole monografie per scoprire meglio queste fantastiche atlete tra le quali ci saranno le cinque che avranno l’onore di rappresentare il nostro Paese all’Olimpiade. In rigoroso ordine alfabetico: Francesca Deagostini, Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Vanessa Ferrari, Chiara Gandolfi, Elisabetta Preziosa.

Non ne ho dimenticata una. Giorgia Campana è semplicemente la protagonista di oggi e ha l’onore di aprire questa rassegna.

 

 

Un fisico fatto per la ginnastica artistica. Una corporatura molto aggraziata. Un’eleganza che poche hanno nel circuito. 151cm di destrezza e di dinamismo. 44kg di grinta e di potenza. Questa è Giorgia Campana. Da Roma con tutta la sua freschezza e la sua simpatia.

 

Diciassette anni compiuti il 16 maggio e una voglia incredibile di sfondare. Una farfallina che vola con incredibili evoluzioni con l’obiettivo di sbarcare alla North Greenwich Arena e realizzare il sogno di una vita: partecipare ai giochi olimpici. Il desiderio più forte, quello che porta nel cuore da quando, a sette anni, abbandonò il nuoto sulla spinta della mamma di un’amichetta che insegnava in una palestra. Da quel momento non ne è più uscita. Dobbiamo ringraziare quella donna se l’Italia ha a disposizione un talento di questo livello. Ovviamente il merito è anche della sua società, proprio quella che usufruisce della sue prestazioni fin dal debutto ai regionali del 2004 (non poteva che vincerli): la Nuova Tor Sapienza. Con Chiara Gandolfi e Ilaria Bombelli è lo zoccolo duro della Olos Gym 2000, protagonista negli ultimi anni di una bella risalita dalla serie B all A1.

 

Un plauso va anche alla Federazione che ci ha visto lungo, ha adocchiato le abilità ancora acerbe della ragazzina e ha pensato bene che potesse andare molto lontano. Così è stato. Il Centro Tecnico Federale di Roma ha accolto a braccia aperte una bambina in quel settembre 2004, presa da mille paure e da tante emozioni, e ha sfornato una ginnasta formata a tutti gli effetti. Sotto gli insegnamenti dell’esperta Chiara Ferrazzi (cinque partecipazioni mondiali consecutive tra il ’91 e il ’95) e di Mauro di Rienzo, guru laziale di questo sport, Giorgia è migliorata giorno dopo giorno ed è ormai pronta al definitivo salto di qualità.

 

È ormai una colonna portante della nostra Nazionale: presente ai Mondiali di Tokyo dell’anno scorso dove solo una manciata di decimi ci tenne fuori dalle prime otto e dall’automatico pass olimpico (conquistato poi nel Test Event di quest’anno), la Campana è tornata di prepotenza agli Europei di Bruxelles per conquistare un meritatissimo bronzo a squadre insieme alle sue compagne (Deagostini, Fasana, Ferlito, Ferrari) e dove lei fu brava ventiquattresima alle parallele asimmetriche.

Proprio in questa occasione ha dimostrato la sua abilità con questo attrezzo, uno dei suoi preferiti, quello in cui ha pure conquistato il titolo italiano agli assoluti di Catania dopo un crescendo continuo di prestazioni. Un amore a prima vista, che non trova spiegazioni tecniche. Per l’esercizio femminile per eccellenza, fatto tutto di forza e salti continui, con i passaggi spettacolari tra i due staggi, distanti addirittura 180cm l’uno dall’altro e con 80cm di differenza tra loro. Quello che incute più timore alle ginnaste, dove il rischio di una caduta è veramente dietro l’angolo, più che altrove. Immaginate una ragazzina di un metro e mezzo che deve volare a due e mezzo: ecco, appunto, sembra impossibile. Non lo è. Almeno per Giorgia che si destreggia così bene nell’esercizio, con lo jaeger (salto con ripresa sulla stesso staggio di partenza) diventato suo cavallo di battaglia (e in cui ha fatto parecchi progressi) e con una bella linea di verticale a ogni granvolta. Qui, dove il nostro movimento pecca per fragilità, la romana è un sicuro punto di forza.

 

La trave è l’altra sua passione. 10cm di legno. Per stare in equilibrio. Per non cadere mai. Per sfiorare il tappetino solo a esercizio concluso. E Giorgia è un asso. Ha il punteggio di partenza più alto tra tutte le italiane: un 6.2 frutto di una serie lunga e difficile da vere campionesse. Un onodi (ovviamente non poteva mancare l’acrobazia più aggraziata nel suo programma, un salto all’indietro per atterrare sulla trave a testa in giù e con una spaccata in aria), un flick smezzato oltre a un “tranquillo”, si fa per dire, smezzato teso all’indietro.

Non finisce qui perché, anche se a livelli più bassi, la 17enne se la sa cavare anche al corpo libero e al volteggio (dove ha aggiunto un avvitamento), segno di una continua voglia di migliorarsi e di diventare poliedrica per un futuro che, se riuscirà a limitare il numero degli errori, sarà molto roseo.

 

Una brava ragazza che non si è fatta assolutamente prendere dalla celebrità e che è rimasta con i piedi per terra. Nessun fronzolo per la testa e la ginnastica che le scorre nel sangue. Un’adolescente semplice che adora lo shopping, che ama la moda e che, quando gli allenamenti le danno un attimo di respiro, presta molta attenzione al suo look e ai suoi adorati capelli. Sarà lei una delle nostre eroine a Londra? La risposta settimana prossima…

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