Pallavolo
Grand Prix: dominio USA, news dalla Turchia
Gli Stati Uniti si confermano. Il Brasile vende cara la pelle. La Turchia sorprende. Cuba delude. La Cina è tosta. La Thailandia è rognosa. Sono questi i responsi usciti dalle finali del Grand Prix di volley disputate a Ningbo (Cina).
Le americane (nella foto FIVB) si erano presentate ai nastri di partenza con l’intento di portare a casa il terzo titolo consecutivo e, guidate dall’eccellente McCutcheon, ci sono riuscite con l’an plein di vittorie, producendo un gioco spettacolare fatto di difese quasi sempre perfette e conseguenti attacchi ordinati. La Hodge e la Bown sono una spanna sopra le altre e contro le loro schiacciate c’è poco da fare. Saranno un osso davvero duro ai giochi olimpici. E nella loro pool ci sono proprio altre tre squadre presenti in queste finals: Brasile, Turchia e Cina.
Le carioca sono sempre ad alto livello, hanno forse le più grandi individualità ma non riescono a concretizzare ancora al meglio, risentono parecchio della pressione delle avversarie e se il loro meccanismo si blocca per dei frangenti rischiano dei lunghi blackout. Fabiana e Sheilla sono sempre il top e se Pequeno continua a portare a casa più di 10 punti a incontro…In questa occasione vincono 4 partite, ma all’esordio si sono inchinate al tie break alla formazione stelle e strisce, cadendo dopo aver recuperato due set. Una sconfitta che ha poi precluso tutto il cammino e le ha costrette alla piazza d’onore.
La sorpresa, però, viene da Istanbul e dintorni: non bastavano le squadre di club e i miliardi messi a disposizione per creare gli squadroni. Ora le turche fanno sul serio e riescono a creare una nazionale di tutto rispetto: Gumus è la solita capitana tutta cuore e grinta, ma accanto a lei Darnel fa vedere al Mondo che è una schiacciatrice di assoluto livello spesso vicina ai 30 punti a match. Le ragazze allenate dal brasiliano Motta sono così arrivate terza per la prima volta nella loro storia, perdendo solo dalle formazioni americane per3 a 1. Questo sestetto sarà da analizzare bene in prospettiva olimpica: potrebbero essere l’avversario dell’Italia nei quarti di finale e Barbolini dovrà insegnare alle sue ragazze a impostare bene il gioco d’attacco vista la grande precisione difensiva delle turche…Passato quell’ostacolo la vittoria potrebbe arrivare facendo forza sul muro di Ortolani e Piccinini per arrivare al successo.
La Cina giocava in casa e da lei ci si aspettava un pò di più, ma in una condizione fisica non perfetta hanno comunque venduto cara la pelle. Come loro abitudine. Yang e Xu le migliori da tenere d’occhio, ma il loro muro è assai ballerino, capace di prestazioni monstre per poi cadere nell’anonimato nel giro di poche ore. E’ la solita formazione indecifrabile e incomprensibile, in grado di mettere in difficoltà chiunque, soprattutto perchè capaci come pochi di far innervosire l’avversario. Vincono solo con Cuba e poi perdono al fotofinish con le storiche rivali thailandesi. Queste due formazioni, però, non saranno presenti a Londra: le caraibiche mancano a sorpresa dopo aver fatto la storia dei giochi e sono la vera delusione dell’annata, sinonimo di un movimento in crisi e che risente del ricambio generazionale; le asiatiche sono state sfortunate nelle qualificazioni continentali.
stefano.villa@olimpiazzurra.it