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Londra 1908: quando il Re d’Italia derise un olimpionico

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LONDRA 1908 – Il 24 Luglio si svolse per la prima volta la maratona sulla distanza classica di 42,193 km. Il favorito era il canadese Longboat, che commise l’ingenuo errore a metà gara di ritrovarsi disteso su un prato. Perché? Si era dissetato eccessivamente con lo champagne. Quindi entrò al White City Stadium, con 8 minuti di vantaggio, l’italiano Dorando Pietri in evidente calo di ossigeno e con molti crampi nella muscolatura, ma al posto di fermarsi e riposare continuò la sua gara e cadde ben cinque volte nell’arco degli ultimi 350m. Nelle varie cadute venne aiutato, anche con delle spugnature, dal megafonista della gara e si presume anche dal famosissimo Artur Conan Doyle, organizzatore della competizione. L’ultima caduta fu decisiva a pochi metri dal traguardo ed il nostro connazionale, sorretto per le braccia, tagliò il traguardo al primo posto in 17:27’46”, impiegando 10 minuti per il mezzo giro finale. Ovviamente americani e canadesi sporsero reclamo vincendolo; il giorno dopo la regina Alexandra chiamò ripetutamente Dorando per consegnarli una coppa del tutto simile a quella data al vincitore con le seguenti parole “Spero che non conserviate cattivi ricordi del nostro Paese“. Un episodio che fece molto clamore, forse il primo eroe immortale delle Olimpiadi, per la somiglianza con la storia di Filippide.

LONDRA 1908 – Il primo italiano a vincere l’oro olimpico si chiamavava Enrico Porro, che sconfisse tutti nella lotta greco-romana. Quando ritornò in Italia, Enrico fu prelevato dagli ufficiali e portato al cospetto del re che volette consegnarli una medaglia d’oro, ma durante la cerimonia il sovrano si mise a ridere perché vide un uomo alto più o meno come lui: 1,63 m.

 

Alberto Arienti

redazione@olimpiazzurra.com

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