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Londra 2012: che i Giochi abbiano inizio!

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E’ la festa dello sport, è il momento atteso per 4 anni, è l’attimo in cui l’orgoglio british viene  innalzato dinnanzi a tutto il mondo: è la cerimonia di apertura dei trentesimi Giochi Olimpici. Lo show organizzato da Danny Boyle, regista di The Millionaire, è un mix di cultura, musica e spettacoli d’ogni genere: costato la metà rispetto ai fasti di Pechino 2008, dove del resto si doveva celebrare la sempre maggiore grandezza della Cina, l’evento di questa sera non ha comunque deluso le aspettative di atleti e appassionati che hanno riempito l’Olympic Park.

Si comincia alle 21.12 ora italiana, 20.12 di Londra, quando una pattuglia della Royal Air Force (l’aviazione di Sua Maestà) sorvola la città lasciando nella scia i colori della Union Jack, la bandiera britannica: 48 minuti più tardi, alle 22 precise, il vincitore dell’ultimo Tour de France Bradley Wiggins fa suonare la campana olimpica, uno strumento di 23 tonnellate i cui rintocchi danno ufficialmente il via alla serata. Quindi il momento dello show vero e proprio, attraverso scene spettacolari che ripercorrono la storia del Regno Unito, da una ambientazione bucolica sino alla Rivoluzione Industriale. Il momento clou, perlomeno per i britannici, è quando la sovrana Elisabetta II fa il suo ingresso nello stadio sulle note di God Save the Queen, accompagnata da Daniel Craig, l’ultimo James Bond. Sono dei ragazzini rigorosamente in pigiama ad intonare l’inno nazionale della Gran Bretagna, una scena che in qualche modo rimanda all’esibizione straordinaria di Eleonora Benetti, la bimba di 9 anni che cantò Fratelli d’Italia all’inaugurazione di Torino 2006. Ci sono poi saggi di danza, richiami ai grandi personaggi di fantasia che, dal Regno Unito, hanno avuto successo in tutto il mondo, come i “cattivi” Capitan Uncino, Crudelia Demon e Voldemort prontamente scacciati da Mary Poppins: quindi l’apparizione di altri personaggi tipicamente british, come l’attore Rowan Atkinson (il popolare Mr Bean) e l’idolo di generazioni di teenager, quel David Beckham escluso dalla selezione olimpica ma alla testa del motoscafo che porta lungo il Tamigi la sacra fiaccola per l’ultimo tratto del suo lungo cammino.

Alle 23.20 inizia la sfilata delle squadre, con la Grecia, patria dell’olimpismo, giustamente prima a scendere nello stadio: è un tripudio di nazioni e culture, di sorrisi ed emozioni. 204 rappresentative, alcune composte da una manciata di persone, altre da centinaia: alcuni sono qui in pieno stile decoubertiniano, l’importante è partecipare, e si gustano il sogno fino in fondo con una gioia quasi fanciullesca; è il caso dei tre atleti che, non avendo una patria riconosciuta a livello internazionale, sfilano sotto le insegne del CIO. Altri sono già concentrati sulle gare, sulle medaglie, sulla gloria di cui saranno ricoperti: è anche per questo che la nazionale italiana, in campo poco dopo mezzanotte, si presenta a ranghi dimezzati. Molti domani saranno già in piscina, in pedana, in strada o in pista, dunque gli azzurri sono 142 su 290: ma le nostre divise scintillanti, il Tricolore ben portato da una fiera Valentina Vezzali sono attimi emozionanti per ogni italiano, oltre che per gli stessi atleti. Simone Venier, canottiere di Latina, esibisce in mondovisione il cartello “Gioele, papà è qui”, perché in fondo il suo sogno è anche quello della sua famiglia e ogni sportivo, prima ancora di essere tale, è una persona con i suoi affetti e i suoi legami.

Quindi, dopo il tripudio per la delegazione britannica, la cerimonia si avvia alla conclusione con i tradizionali discorsi d’ufficio e gli importanti richiami all’onestà, al rispetto, alla competizione corretta prima ancora che ai risultati. Alla 1.18 Sua Maestà Elisabetta II dichiara ufficialmente aperta questa Olimpiade, con la bandiera a cinque cerchi portata al centro dello stadio anche da un commovente Muhammad Ali e issata tra fuochi d’artificio e squilli di tromba.  Alla 1.34 sette giovani promesse dello sport britannico, tramite altrettante torce, accendono il braciere che emerge spettacolarmente dal centro dello stadio: signore e signori, che i Giochi della trentesima Olimpiade abbiano inizio!

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

foto tratta da musictory.it

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