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Ciclismo

Londra 2012, ciclismo: Cavendish favorito, però…

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Sabato 27 luglio entrerà in scena il grande ciclismo con la prova in linea su strada elite maschile. Le Olimpiadi si apriranno nel migliore dei modi, con una delle discipline più amate e coinvolgenti in assoluto.

La corsa prenderà via davanti a Buckingham Palace, e affronterà un primo tratto in linea di 78km per arrivare al circuito. Questo sarà lungo quasi 16km e presenterà una salita di 2km. Il primo tratto presenterà una pendenza circa del 4%, mentre gli ultimi 700 metri saranno al 7%. Al termine della salita vera e propria, però, la strada non punterà verso valle, ma continuerà a salire in un falsopiano di 2km. Dopo altri 4 km inizierà la discesa vera e propria che porterà verso la parte finale del circuito, che sarà pressoché pianeggiante. La salita andrà affrontata 9 volte prima del ritorno, sempre in linea verso Londra: 40 km pianeggianti. 

Il circuito, di per sé, non sarebbe troppo facile. Il problema per gli attaccanti, però, sono i 40km finali, nei quali una squadra ben organizzata potrebbe guadagnare parecchi minuti. Le nazionali, però, saranno formate al massimo da 5 componenti e non è scontato l’arrivo in volata. I favoriti, in ogni caso, rimangono gli sprinter. In caso di arrivo in volata tutti gli occhi saranno puntati su quel Mark Cavendish già vincitore della preolimpica un anno fa ed uscito con una grandissima condizione dal Tour de France. Il Campione del Mondo avrà a disposizione 4 gregari formidabili come Bradley Wiggins, Ian Stannard, Chris Froome e David Millar. Lo scopo dei britannici sarà quello di tenere il più possibile chiusa la corsa e di portare Cannonbal fino alle ultime centinaia di metri. In caso di arrivo a ranghi compatti il rivale più accreditato sembra essere Peter Sagan. Lo slovacco, che velocista puro non è, dovrà però cavarsela da solo in quanto sarà l’unico rappresentate del proprio paese in gara. Il talento della Liquigas, a differenza degli altri sprinter, si difende meglio sulle salite, e potrebbe preferire una corsa più dura per mettere acido lattico nelle gambe di Cavendish&Co.

Sempre per ciò che riguarda le ruote veloci vanno segnalati il tedesco Andrè Greipel, vincitore di 3 tappe al Tour, e l’australiano Matthew Goss, che sa preparare al meglio l’appuntamento importante. Altri outsider in un arrivo in volata potrebbero essere l’americano Tyler Farrar, Arnaud Demare(all’esordio a questi livelli), il norvegese Edvald Boasson-Hagen, il bielorusso Yauheni Hutarovich, lo sloveno Grega Bole, il sudafricano Daryl Impey e lo spagnolo Josè Joaquin Rojas. Anche l’Italia può giocarsi le sue carte in caso di arrivo in volata con Sacha Modolo ed Elia Viviani. Il primo è un velocista atipico che regge bene in salita, mentre il secondo è più sprinter puro, tant’è che il 4 e il 5 agosto correrà anche l’Omnium su pista. Due giovani ragazzi che rappresentano il futuro ma che, perché no, potrebbero già farci sognare sabato.

Sembra meno probabile un arrivo a ranghi ridotti, ma la possibilità non va comunque esclusa. Le nazionali che vorranno arrivare certamente in volata dovrebbero essere 4: Regno Unito, Germania, Australia e Slovacchia. Per quest’ultima, però, Sagan correrà da solo e non avrà nessun compagno ad aiutarlo; non va inoltre esclusa la possibilità di un attacco da lontano del corridore della Liquigas. Le 3 nazioni rimanenti potranno usufruire, dunque, di 12 “gregari”(escludendo alleanze trasversali tra compagni di squadra) per portare la corsa in volata, considerando che dovranno mantenerne quantomeno un o per pilotare lo sprinter nella volata finale. Detto ciò, la corsa potrebbe sfuggire di mano a queste nazioni, che saranno attaccate da più fronti.

Viene in mente, in primis, Fabian Cancellara(nella foto). Lo svizzero è in credito con la fortuna ed è il maggiore indiziato a far saltare il banco. Potrebbe attaccare da lontano con un manipolo di coraggiosi, ma anche tentare la sortita negli ultimi chilometri grazie alla sparata micidiale di cui è dotato. Cercheranno la fuga da lontano anche Luis Leon Sanchez e Alejandro Valverde per la Spagna. Il primo ha fatto vedere di cosa è capace al Tour de France, mentre il secondo è già arrivato sul podio in un Mondiale non esattamente impegnativo come quello del 2006. L’Australia, oltre a Goss, potrebbe puntare anche su Simon Gerrans, vincitore alla Milano-Sanremo, e su Cadel Evans. Non è quindi detto che la formazione del Pacifico voglia puntare tutte le proprie carte su un Goss che non è parso al top della condizione al Tour de France.

Il belgio, dal canto suo, cercherà in tutti i modi di non arrivare alla volata. Con un Tom Boonen malconcio, le principali speranze di medaglia ricadranno su Philippe Gilbert, nonostante sia ancora a zero vittorie stagionali, e Greg Vanavermaet, che cercheranno di portare via un gruppettino in quanto partirebbero battuti in una volata. Gli Stati Uniti si presentano con Tyler Farrar con i gradi di capitano, ma non è da escludere un possibile attacco di Taylor Phinney, già protagonista al Giro d’Italia. Il giovane statunitense possiede caratteristiche simili a quelle di Cancellara e potrebbe tentare anche l’azione da finisseur se il gruppo dovesse trovarsi disorganizzato negli ultimi 5 km. Anche gli olandesi tenteranno in ogni modo di evadere dal plotone principale, avendo in Lars Boom e Niki Terpstra, protagonisti nelle classiche del Nord ad inizio stagione, i maggiori papabili per la vittoria.

Non va sottovalutato, per la Svizzera, anche Michel Albasini, grande protagonista della prima parte di stagione, sempre votato all’attacco; stesso discorso per il russo Alexander Kolobnev. Proveranno a movimentare la corsa anche i danesi, con Matti Breschel, sempre preparato ai grandi appuntamenti, e Lars Bak. Anche Boasson-Hagen, con le sue doti di passista veloce, potrebbe non accontentarsi di una volata nella quale potrebbe difficilmente entrare nella top 5 e anticipare tutti con un’azione da più lontano. Sembra quasi inutile dire che Alexander Vinokourov proverà a mettere il sigillo sull’ultima gara della sua carriera con una vittoria nella gara olimpica, ma la sensazione è che le gambe in questo momento non supportino le idee di attacco, quasi sconsiderate, del vecchio leone kazako. Le possibilità della spedizione azzurra non si fermano comunque alle volate di Modolo e Viviani. Entrambi potrebbero cercare di inserirsi in un tentativo di fuga per poi sfruttare la propria attitudine allo sprint per cercare la vittoria. Dovrebbe comportarsi nello stesso modo Luca Paolini, che quest’anno ha corso ad altissimo livello nelle Classiche della prima metà di stagione, al quale verrà chiesto dal CT Paolo Bettini di fungere da regista in corsa, in quanto non potrà usufruire delle radioline. Vincenzo Nibali, seppur non troppo adatto al percorso, cercherà di far saltare il banco, mentre Marco Pinotti dovrebbe lavorare per i compagni nella prima parte della gara.

La prova a cronometro si disputerà il primo agosto, e vedrà partire con i favori del pronostico Bradley Wiggins, vincitore dell’ultimo Tour de France. Alle sue spalle Cancellara e Chris Froome, con l’incognita Tony Martin che non dovrebbe essere al top della condizione. Sarà interessante anche vedere come si comporterà in una gara di questo livello Phinney, mentre l’Italia schiererà Pinotti. Difficile che l’ingegnere possa centrare una medaglia, ma ha preparato al meglio l’appuntamento e potrebbe sorprendere.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

foto: cyclingnews.com

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