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Mara Navarria: “A Londra non vorrei avere me come avversaria”

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Mara Navarria è entrata in una nuova dimensione. A suon di podi e vittorie, si è inserita di diritto nel lotto delle (numerose) pretendenti ad una medaglia nella spada femminile ai Giochi di Londra 2012. La 27enne friulana, da diverse stagioni pilastro della Nazionale nella prova a squadre, è riuscita a compiere un deciso salto di qualità anche nell’individuale, disciplina dove in passato faticava oltremodo nell’arrivare sino in fondo alle grandi competizioni. Ora le Olimpiadi in terra britannica rappresenteranno per lei un’occasione importante per imprimere un’ulteriore svolta alla carriera, ricordando che la portacolori del Bel Paese potrà giocarsi due chances di medaglia (individuale ed a squadre).

 

In questa stagione, a 27 anni, hai compiuto l’atteso salto di qualità, conquistando anche la prima vittoria in Coppa del Mondo a Doha: te lo aspettavi? Cosa è cambiato rispetto al passato?
Personalmente il salto di qualità penso di averlo fatto lo scorso autunno: la preparazione al Mondiale forse è stata decisiva. Nella rassegna iridata di Catania sono uscita per una stoccata nell’individuale, ma nella gara a squadre non mi sono fatta mettere i piedi in testa e ho trascinato la squadra. Quest’anno è iniziato come sognavo, un primo ed un secondo posto nelle due prove di Coppa del Mondo di Doha e Budapest: la voglia di fare fatica e salire sul podio era tanta. Non sono cambiate tante di cose, sto iniziando a curare i minimi dettagli. Sono 4 anni che lavoro con un obiettivo ben preciso, ci credevo e la mia fiducia nei confronti di chi mi sta vicino tutti i giorni è molta“.

Nella spada femminile spesso si verificano grosse sorprese: quali saranno per te le avversarie da battere a Londra e quali le out-siders?
Nella spada ci sono spesso sorprese perché ci sono troppe variabili nell’assalto. Non vince sempre la più forte e soprattutto ci sono molte più avversarie da non sottovalutare. Quest’anno le 8 gare di Coppa del Mondo sono state vinte da atlete diverse e le prime 20 del ranking possono vincere una gara senza problemi, cosa che nel fioretto o nella sciabola non esiste.
A Londra le avversarie da battere saranno le cinesi, le russe e le rumene: cinque assalti per arrivare in alto, mi preoccuperò di una rivale alla volta, certo non vorrei avere me come avversaria!”.

Quali sono i tuoi obiettivi per le Olimpiadi? Credi in una medaglia?
L’obiettivo che ho da 4 anni è arrivare a podio alle Olimpiadi, ci credo e lavorerò per realizzarlo. Non sono una persona che molla facilmente, spero di essere tranquilla quel giorno per vivermi al top le sensazioni  della gara“.

Spesso voi ragazze della spada rendete al meglio nella prova a squadre piuttosto che nell’individuale: esiste una spiegazione?
Secondo me non è una questione di resa ma di controllo della tensione. Nella gara a squadre ci sono anche meno assalti, si condividono vittoria e sconfitta“.

La vostra squadra partirà a fari spenti rispetto a fioretto e sciabola: un vantaggio?
Potrebbe essere un vantaggio, avere meno pressione dall’esterno rende le cose a volte più facili, ma sinceramente non lo so! Partiamo come quarte nel ranking mondiale, nell’ultima gara non abbiamo brillato, ma non è certo questo un problema. Il Mondiale di Catania dell’anno scorso era il nostro primo appuntamento tosto e ce la siamo cavate alla grande, speriamo il 4 luglio di essere cariche ed avere il tifo giusto“.

La nazionale di spada femminile è formata da atlete giovani e di talento: a Londra si può aprire un ciclo?
Il ciclo penso si sia giù aperto un anno fa, siamo una squadra giovane, non ci sono altre selezioni come la nostra. Ognuna di noi come individualità è forte e l’ha dimostrato con i risultati, insieme siamo un gruppo unito. Diciamo che il 1985 per la spada è una buona annata, io sono la più ‘vecchia’ solo perché compio gli anni a luglio, Bianca Del Carretto ad agosto e Nathalie Moellhausen a dicembre. Rossella Fiamingo ne ha 21, la più giovane ma non meno forte“.

Come hai iniziato a praticare scherma e cosa rappresenta per te?
Mi sono avvicinata alla scherma quasi per caso. L’estate facevo canoa insieme a mia sorella maggiore, Grazia, ed i miei genitori ci hanno fatto conoscere la scherma come sport da praticare in inverno. Una disciplina che già praticava mio fratello Enrico in sostituzione al calcio, poi ci siamo aggiunte noi sorelle“.

Quale maestro ha contribuito maggiormente alla tua crescita?
Il mio primo maestro, Dario Codarin, mi ha insegnato a non mollare mai, ad aver fiducia nelle mie capacità e ad avere fantasia nel senso schermistico. Non lo dimenticherò mai! Il mio attuale maestro Oleg Pouzanov mi ha insegnato a sentire “il tempo” schermistico, a provare emozioni ed a ricercare sensazioni positive in pedana. Quando sono tranquilla non mi ferma nessuno, sono istintiva e so dove toccare e a quale bersaglio colpire”.

Che rapporto hai con le tue compagne di squadra?
Con le mie compagne ho un buon rapporto, siamo unite, l’aspetto che più mi piace e che non ci sono problemi tra di noi, e se qualora ce ne fosse uno, comunichiamo tra di noi e la questione si risolve. Ho fiducia in loro, mi fido dei loro consigli e con il tempo sto imparando a conoscerle sempre più. Dal punto di vista personale con Nathalie ho un rapporto più profondo di amicizia, condividiamo la stanza a tutte le gare, ci vediamo al di fuori della scherma e quando usciamo non parliamo quasi mai di sport ma di arte, progetti e sogni“.

A Pechino non era presente nessuna spadista italiana. Ora ci si presenta a Londra con delle concrete ambizioni: quali sono i meriti di questo cambiamento?
A Pechino non c’era la gara a squadre per la spada femminile, quindi la qualificazione era più tosta, come per la spada maschile e la sciabola femminile per questa edizione dei Giochi; si sono qualificati 3 atleti su 4. Il merito e il demerito va agli atleti ed ai tecnici che decidono su chi “investire” “.

Oltre alla scherma, apprezzi anche squash e canoa: nel tempo libero ti diletti con questi sport?
Sì li pratico, lontano dalle competizioni importanti mi piace fare qualsiasi sport!
Ora vivo a Roma, ma quando rientro in Friuli e non fa troppo freddo un giro in barca lo faccio volentieri“.

C’è un film che guarderai per caricarti prima delle Olimpiadi?
Non c’ho pensato a che film portare e poi vedere, sicuramente porterò con me dei libri, ora sto leggendo “Delitto e Castigo”, ma spero di terminarlo a Formia durante i ritiri pre-olimpici. Non mancherà il manuale dei samurai ed il mio libro di appunti“.

federico.militello@olimpiazzurra.com

redazione@olimpiazzurra.com

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