Fondo
Pellegrini ma non solo: ecco come si presenta l’ItalNuoto a Londra 2012
Alle Olimpiadi di Atene 2004 una ragazzina di appena 16 anni e 12 giorni ha vinto una medaglia (seppur d’argento) nel nuoto che all’Italia mancava da ben 32 anni. Otto anni dopo, a Londra, Federica Pellegrini si presenta con un palmares infinito e come detentrice dei record mondiali sui 200 e 400 stile libero, vogliosa di regalare altre gioie al Bel Paese prima di concedersi, ad appena 24 anni, una meritatissima pausa. Confermarsi dopo Shanghai, però, non è per nulla semplice. Gli Europei di Debrecen a maggio hanno sancito il dominio nei 200, ma un clamoroso crollo nella distanza doppia, che adesso Federica non potrà più permettersi. Già, perché dalla veronese tutti i tifosi si aspettano due medaglie, nonostante Sport Illustrated le abbia pronosticato un solo bronzo. L’era Pellegrini è già terminata?
Questo non possiamo ancora saperlo, ma fra meno di una settimana il quadro sarà certamente più chiaro. Domenica 29 e martedì 31 luglio, infatti, dopo le finali sapremo quali gioie (o delusioni) avrà regalato Federica all’Italia, che sicuramente si piazzerà davanti al televisore col fiato sospeso in attesa di veder comparire sulla corsia la bandiera tricolore e quel numerino, 1, al quale negli ultimi anni ci siamo ben abituati. Non sarà facile, dicevamo, perché la giovane americana Melissa Franklin è pronta a stupire il mondo intero, mentre la rivale storica, la francese Laure Manadou, è ancora in cerca di vendetta. Poi, ovviamente, attenzione alle outsiders. Federica, comunque, ha recentemente dichiarato di essere carica e di temere solo se stessa, quindi c’è da aspettarsi spettacolo da una fuoriclasse come lei.
Ma la veneta non è l’unica speranza azzurra per il nuoto ai Giochi Olimpici. La Nazionale, infatti, si presenta con altre due assolute punte di diamante, vale a dire Fabio Scozzoli per i 100 rana ed il giovanissimo Gregorio Paltrinieri (classe 1994, come il sottoscritto) per i 1500. I due hanno stupito a Debrecen e sono in cerca della conferma olimpica, per una medaglia (magari anche non d’oro) che avrebbe un prestigio enorme. Non va dimenticato, inoltre, Luca Marin, il quale si è qualificato con il quinto tempo alla gara dei 400 misti e chissà che non ritrovi, proprio nel momento più importante, i fasti del passato. Speranze di podio arrivano anche dalle staffette 4×100 stile libero e dalla 4×100 mista uomini che ha sorpreso tutti in Ungheria conquistando uno storico successo: a Londra ripetersi vorrà dire impresa, ma Di Tora, Scozzoli, Rivolta e Magnini sono dei campioni da non sottovalutare.
Infine, chiudiamo con il nuoto di fondo, che riserva in Martina Grimaldi grandi aspettative nei 10 km di fondo, anche se la padrona di casa Keri-Anne Payne pare imbattibile per l’oro. L’argento, però, è ampiamente alla portata della bolognese, che, in una recente intervista ad Olimpiazzura, aveva dichiarato di aspettarsi una gara come tutte le altre con un arrivo in volata. Discorso simile, in campo maschile, per Valerio Cleri, che può ambire ad un bronzo comunque di tutto rispetto, dietro ai ‘mostri sacri’ della disciplina quali il greco Spyridon Giannotis ed il tedesco Thomas Lurz.
Twitter: @FCaligaris
Foto da: novellasport.it