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Ciclismo
Sánchez ruggisce a Foix, ma le puntine fanno strage di forature
A volte il destino fa e disfa, anche nello sport. Questo Tour de France, per la Rabobank, era iniziato e continuava sul peggiore dei binari: gli uomini di classifica fuori forma, appena 4 corridori rimasti in gara e tanti tentativi di attacco andati a vuoto. Soprattutto Luis León Sánchez ci aveva provato ripetutamente, sia da lontano, sia con colpi da finisseur (come ieri). Oltretutto, il ragazzo murciano fino a pochi giorni fa era in corsa con un tutore a causa di una violenta botta allo scafoide, quindi la vittoria odierna, ottenuta alla sua maniera, acquisisce ancora maggior valore. Lo spagnolo piazza la stoccata decisiva a 8 km dal traguardo di Foix, senza che nessuno abbia le forza per inseguirlo, e può dunque celebrare il quarto successo in carriera alla Grande Boucle; solo un grande rammarico per Peter Sagan, che si deve accontentare della seconda piazza sverniciando, senza troppe difficoltà, Philippe Gilbert nello sprint dei battuti.
La tradizionale fuga va via nella prima parte di giornata: undici corridori, tra i quali i tre sopracitati sono sicuramente i più rappresentativi. Il plotone lascia un ampio vantaggio ai fuggitivi e si limita a controllare; nessuno dei big attacca, nonostante le discese bagnate dalla pioggia avrebbero potuto invogliare qualche tentativo. Anzi, in cima al Mur de Péguére l’unica nota di cronaca da segnalare è una clamorosa serie di forature, forse una quindicina in totale, tra le quali quella di Cadel Evans. Come se non bastasse, lo sfortunato australiano non viene assistito da nessun mezzo dell’organizzazione, clamorosamente assenti in quel frangente, e deve aspettare oltre un minuto prima dell’arrivo dell’ammiraglia. Questo grande numero di incidenti, a quanto pare, è stato causato dal posizionamento di alcune puntine da disegno (o forse chiodi) sull’asfalto; proprio per tale ragione, il gruppo principale non spinge e aspetta il rientro di Evans e degli altri corridori vittime degli inconvenienti. In classifica generale naturalmente non cambia nulla.
Quindicesima tappa domani, sempre in zona Pirenei, da Samatan a Pau (158.5 km): tre salitelle negli ultimi trenta chilometri potrebbero permettere a qualche attaccante di fare la differenza, altrimenti si potrebbe assistere ad uno sprint di gruppo.
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
foto tratta da cyclingnews.com