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Ciclismo

Sky, che forza! Froome si impone in salita, Nibali c’è

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Prime salite e primi colpi di scena al 99esimo Tour de France: con l’inedito arrivo in quota alla Planche des Belles Filles, sui Vosgi, la classifica generale si rivoluziona e molti dei favoriti della vigilia cedono tempo prezioso sotto i colpi di un formidabile Team Sky, dal quale però non emerge il capitano Bradley Wiggins, bensì il “gregario” Chris Froome, autore di un numero personale da applausi.

Pronti via e scattano sette fuggitivi tra i quali spiccano due ottimi passisti-scalatori come Christophe Riblon e Michael Albasini oltre allo sfortunato Luis León Sánchez, ripetutamente a terra nei giorni scorsi e simbolo di una Rabobank che, dopo appena un terzo di corsa, sembra aver già compromesso il suo Tour de France.  All’imbocco dell’ascesa conclusiva, fatta di strappi irregolari, gli attaccanti vengono riassorbiti dal plotone, che qualche centinaia di metri più avanti si disfa anche della maglia gialla Fabian Cancellara, di Andreas Klöden, di Michele Scarponi e di Ivan Basso, vittime del forcing del Team Sky. Il gruppo si assottiglia sempre più, cedono anche il campione olimpico Samuel Sánchez e Denis Menchov, finché davanti restano solamente Wiggins, Froome, Taaramäe, Evans e Nibali;  sul muro finale, sorpresa delle sorprese, è proprio Chris Froome a piazzare la stoccata decisiva, senza che Evans riesca a reagire. 

Per l’inglese di origine keniota, secondo alla scorsa Vuelta, si tratta del terzo successo in carriera; ma questo risultato dimostra anche la grande forza del Team Sky, dove accanto a Wiggins ci sono almeno 3-4 atleti capaci di fare la differenza. Proprio Wiggins conquista la maglia gialla di leader della corsa con 10” di margine su Cadel Evans e 16” su un ottimo Vincenzo Nibali; il vincitore di oggi Froome è nono a 1’32”, persi esclusivamente a causa di una foratura nei giorni scorsi, quindi attenzione a questo ragazzo che, oltretutto, è molto competitivo anche a cronometro.

Domani si disputerà l’ottava tappa, una delle più brevi con 157.5 km tra Belfort e Porrentrut, nel Canton Giura elvetico: sarà comunque una delle frazioni più insidiose di questo Tour grazie alla presenza di ben 7 GPM, di cui l’ultimo (a 16 km dall’arrivo) di prima categoria; terreno ideale per attacchi coraggiosi al termine di una giornata davvero stancante.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

foto tratta da cyclingnews.com

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