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Tennis,Wimbledon: il ritorno di Re Roger Federer

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Ancora una volta il torneo di Wimbledon ha scritto una pagina della storia del tennis, forse la più bella, la più attesa, quella che segna il ritorno sul trono del Re. Roger Federer riscrive il suo nome, se ancora ce ne fosse bisogno, nell’olimpo dei grandi, conquistando il suo settimo Wimbledon, il diciasettesimo Slam della carriera, tornando ad essere il numero uno della classifica mondiale, raggiungendo Pete Sampras come numero di settimane in testa al ranking Atp, 286 per la precisione, record dell’americano eguagliato.

Lo svizzero sembra essere tornato l’extraterrestre di qualche anno fa, quel giocatore imbattibile sull’erba, che demoliva qualsiasi tipo di avversario, anche i diretti concorrenti alla vittoria finale. Un cammino nel torneo londinese quasi perfetto, che ha rischiato di incepparsi solo al terzo turno con il francese Benneteau (vittoria al quinto set dopo essere stato sotto per 2-0) e che da quel momento è proseguito senza trovare intoppi. In semifinale con Djokovic lo svizzero ha impressionato, sconfiggendo il serbo non solo sul piano tecnico ma anche su quello mentale, vendicandosi della sconfitta dell’anno scorso agli Us Open. Nella finale con Murray si è rivisto il tocco magico del campione ed alcuni lampi di classe, che hanno accecato la platea e demolito piano piano le certezze del britannico.

Il ritorno sul trono del campione elvetico riapre il dibattito su chi sia il tennista più forte di sempre ed è qui che Roger si dimostra signore: ” Non mi sento il migliore. I campioni del passato hanno aperto la strada per noi. Hanno indicato la via che abbiamo seguito e ci hanno spinto ad inseguie nuovi record.”  Parole da vero numero uno, da campione assoluto.

Rifacendosi alle parole dello svizzero, ora è proprio lui ad indicare una nuova via da seguire: perché i protagonisti possono cambiare di anno in anno, ma alla fine la storia la scrivono in pochi e Roger Federer fa parte di questa elite tennistica.

Foto tratta da breakingnews.ie

 

 

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