Ciclismo

Un Vino di qualità si prende l’oro!

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Sembrava tutto scritto. Un circuito perfetto per lo squadrone britannico: Wiggins, Froome e Millar a lavorare per tutta la giornata, Cavendish a completare il lavoro allo sprint proprio sotto Buckingham Palace. Ma il ciclismo è bello perché non sempre porta a verdetti scontati.

La Gran Bretagna viene infatti messa alla frusta sin dal primo mattino: del resto, tutte le altre nazionali sono consapevoli che sarebbe un suicidio portare Cavendish allo sprint, dunque ci sono attacchi decisi già prima di entrare nel circuito di The Mall. Attaccano corridori esperti, come il russo Denis Menchov e il bergamasco Marco Pinotti, ma il merito di incendiare la corsa va attribuito a Vincenzo Nibali, con due scatti in altrettanti momenti diversi che riescono a portar via un ulteriore plotoncino. Il vantaggio del gruppo trascinato dal siciliano non arriva al minuto, eppure la grande collaborazione dei suoi componenti impedisce ai britannici di chiudere. Nel finale pianeggiante, la situazione vede dunque una trentina di atleti al comando, tra cui nomi pesantissimi come Fabian Cancellara (assistito da tre compagni), Alejandro Valverde (con altri due spagnoli), il mai domo Alexandre Vinokourov e il tandem azzurro composto da Vincenzo Nibali e Luca Paolini, visto che un Pinotti lodevole ed esausto perde presto contatto. Il Regno Unito si spreme a fondo, ma non riesce davvero a colmare il gap. Davanti, ai -15 Cancellara sbaglia una curva e finisce clamorosamente a terra, venendo presto ripreso dal gruppo di Cavendish: senza il lavoro degli svizzeri, la testa della corsa inizia ad essere piuttosto anarchica, sino alla stoccata decisiva di Vinokourov e del colombiano Rigoberto Urán ai meno 9. Nessuna squadra ha la forza e l’organizzazione necessaria per inseguire con decisione, delude in particolare la Spagna che pure avrebbe avuto tutto l’interesse a portare Valverde in uno sprint ristretto: dunque sono due scalatori a giocarsi l’oro su un percorso che sembrava tagliato per i velocisti. Alexandre Vinokourov, 39 anni a settembre, iscrive il suo nome nella storia anticipando la volata a due, senza che Urán riesca a tenere la sua ruota: il kazako di Petropavlovsk, già bronzo dodici anni fa a Sydney, chiude in bellezza la carriera con questa incredibile medaglia d’oro davanti all’altrettanto sorprendente colombiano.

Il plotoncino degli inseguitori giunge ad 8” con il norvegese Alexander Kristoff, venticinque anni, a sprintare per l’ultimo posto di gloria davanti allo statunitense Phinney: nono Luca Paolini, mentre Nibali viene riassorbito nel finale dai britannici.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

foto tratta da cyclingnews.com

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