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Le speranze azzurre verso Rio 2016 (seconda parte)

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Canoa slalom: un settore che può regalarci delle soddisfazioni. L’Italia ha le carte in regola per arrivare a Rio competitiva in tutte le specialità. Se Daniele Molmenti, a dispetto di propositi di ritiro che riteniamo siano dettati più da pensieri post-olimpici che da una reale e ponderata intenzione, costituirà ancora il cardine della Nazionale, nel K1 sarà affiancato da giovani promettenti come Lukas Mayr (argento ai Mondiali under23 di Wausau, negli Usa) e Giovanni De Gennaro. Nel K1 femminile, inoltre, Clara Giai Pron, che ha ben figurato nelle qualifiche a Londra 2012, punterà ad entrare in pianta stabile nel gotha di questa disciplina. Anche il settore della canadese con Roberto Colazingari (campione del mondo under23 in carica) e Camporese-Ferrari (C2) promette scintille.

Ginnastica ritmica: dopo gli addii di Elisa Bianchi, Romina Laurito ed Elisa Santoni, si riparte da Marta Pagnini, Anzhelika Savrayuk ed Andreea Stefanescu, con alcune nuove leve già in rampa di lancio come Camilla Bini, Chiara Ianni e Camilla Patriarca. La competenza e la creatività del tecnico Emanuela Maccarani rappresentano una garanzia di successo. La scuola italiana ora fa tendenza e viene studiata in tutte le sue sfaccettature anche dalle rivali straniere.

Hockey prato: la Nazionale femminile proverà nuovamente a conquistare la prima, storica qualificazione ai Giochi. Diverse giovanissime come le sorelle Pacella e Dalila Mirabella (tutte classe 1994) sono ormai pronte alla consacrazione internazionale, altre stanno ormai entrando nel periodo della piena maturità agonistica (Chiara Tiddi, le sorelle De Guio, Eleonora Di Mauro). Importante anche l’apporto di alcune oriunde, su tutte l’argentina Giuliana Ruggieri. Fondamentale sarà organizzare un numero sempre maggiore di ritiri e collegiali: le nostre ragazze hanno bisogno di affrontare con continuità le migliori nazionali di questa disciplina, possibilmente trascorrendo diversi mesi di allenamento all’estero. Serve uno sforzo (soprattutto economico) da parte della Federazione. Ma l’hockey azzurro merita oramai una ribalta a Cinque Cerchi. Difficile, invece, che la Nazionale maschile possa ambire alla qualificazione, ma il rinnovamento intrapreso investendo sui giovani lascia ben sperare.

Judo: inevitabile un ricambio generazionale, anche se il caposaldo rimarrà Elio Verde, che passerà nella categoria (forse a lui più congeniale per caratteristiche fisiche) dei -66 kg. Attesi al definitivo salto di qualità Andrea Regis, Edwige Gwend ed Elena Moretti. Il nome nuovo di maggior talento è rappresentato da Domenico Di Guida, già campione europeo under20 nei -100 kg. Attenzione anche ad Odette Gioffrida, Davide Faraldo, Fabio Basile e Valeria Ferrari.

Lotta: si riparte da zero. Pensare in questo momento a delle medaglie a Rio appare utopistico, più razionale invece puntare alla qualificazione di 4-5 atleti. La grande speranza porta il nome e cognome di Dalma Caneva, già campionessa d’Europa tra i cadetti e già da qualche mese nel giro della Nazionale maggiore. Buono il potenziale anche di Assunta Persico, Valentina Faccio, Dylan Hazan ed Aron Caneva. Cruciale sarà affidarsi ad un tecnico straniero (il cubano Carlos Rodriguez ha già fatto benissimo con il settore giovanile: promozione in vista?) che porti innovazione ed entusiasmo in uno sport che in Italia boccheggia da troppi anni.

Nuoto: a dispetto delle delusioni patite a Londra, Luca Dotto e Fabio Scozzoli costituiscono ancora un patrimonio importantissimo nel quadriennio che ci accompagnerà ai Giochi brasiliani. Destinato alla consacrazione definitiva Gregorio Paltrinieri, anche se il cinese Sun, almeno per il momento, sembra oscurare qualsiasi ambizione d’oro. Proprio il gruppo dei mezzofondisti, di cui fanno parte anche Gabriele Detti e Rocco Potenza, potrebbe riservarci delle soddisfazioni importanti. Attesa anche una rinascita della 4×200 sl con i vari Riccardo Maestri, Damiano Corapi e Lorenzo Mitchell D’Arrigo (quest’ultimo si preparerà negli Stati Uniti con Gregg Troy, allenatore di Ryan Lochte). Nel dorso puntiamo su Fabio Laugeni e Niccolò Bonacchi, mentre nella rana Fabio Bizzarri deve dimostrare di avere le capacità per diventare un campione e non solo un talento non totalmente espresso.   Anche il settore del delfino, nostro storico anello debole, spera nella crescita di Francesco Giordano.
In campo femminile, con Federica Pellegrini avviata verso una complicatissima risalita, Ilaria Bianchi ed Arianna Barbieri sono entrate ormai in una nuova dimensione, mentre nello stile libero Diletta Carli ed Alice Mizzau non sono così distanti dall’ingresso nell’elite internazionale. Importantissimo recuperare un talento cristallino come Lisa Fissneider, eclissatasi in questa stagione dopo essersi imposta nel 2011 come grande speranza della rana.

Nuoto di fondo: considerata la giovane età (24 anni), è lecito attendersi una Martina Grimaldi ancora al top ancora per molte stagioni. Punta alla definitiva consacrazione anche Giorgia Consiglio, classe 1990. In campo maschile, invece, l’erede di Valerio Cleri potrebbe essere Nicola Bolzonello, già diverse volte sul podio in Coppa del Mondo.

Nuoto sincronizzato: è tempo di porsi delle domande: continuare a mantenersi in posizioni di tutto rispetto, ma comunque lontanissime dal podio, oppure intraprendere finalmente la strada verso le prime posizioni? Se la Russia appare una realtà fuori portata per tradizione e numeri, la Spagna potrebbe rappresentare un modello da prendere in seria considerazione.

Pallacanestro: dopo due edizioni da spettatore, il basket italiano non può fallire nuovamente la partecipazione a Cinque Cerchi. Il campionato nostrano, invaso da stranieri, non aiuta i giovani del Bel Paese, ma mai come questa volta il gruppo di Pianigiani sembra avere l’opportunità di tornare al vertice. A fianco alle ‘stelle’ della Nba Gallinari, Bargnani e Belinelli, infatti, si stanno creando spazi importanti anche Alessandro Gentile, Niccolò Melli, Daniel Hackett ed Achille Polonara. Resta il problema del centro, ma l’italo-americano David Chiotti e l’emergente Riccardo Cervi potrebbero garantire un contributo importante anche in questo ruolo. Il settore femminile dovrà puntare sulle nuove leve che tanti allori hanno conquistato nelle rassegne giovanili delle ultime stagioni, anche se il movimento, con il fallimento di diverse squadre storiche della A1 (Pool Comense su tutte), non vive di certo un periodo florido dal punto di vista economico.

Pallamano: la “pecora nera” dello sport italiano riuscirà finalmente ad emergere dal grigio anonimato? Esistono ottimi margini di crescita in campo femminile. Il progetto della squadra federale composta esclusivamente da giovanissime e supportata dall’Esercito procede spedito, tanto che la squadra allenata da Marco Trespidi parteciperà al competitivo campionato sloveno: un banco di prova fondamentale per le nostre ragazze, che avranno l’occasione di confrontarsi per una stagione intera con avversarie di rango superiore. Sebbene si tratti di un’iniziativa oltremodo interessante (farebbe comodo anche al settore maschile), è chiaro che da sola non basta. Serve allargare la base delle praticanti, migliorare le strutture (all’estero esistono degli stadi per la pallamano, in Italia si gioca quasi sempre in piccolissime palestre con 200/300 spettatori) ed avviare una campagna di promozione nelle scuole e sui media. Se la Nazionale femminile sogna in pochi anni di qualificarsi almeno ad un Europeo, il discorso appare molto più difficile per la selezione maschile, dove l’innesto dei naturalizzati non è sufficiente per colmare l’immenso gap che ci separa dalle corazzate di questo sport.

Pallanuoto: il progetto di Sandro Campagna non si ferma. Il Settebello d’argento a Londra rappresenta, salvo alcune eccezioni, una formazione relativamente giovane e futuribile, cui potrebbero aggiungersi innesti importanti come Luongo e Sadovyy. Non mancano i ricambi neppure per il Setterosa, dove il salto di qualità deve avvenire in primo luogo a livello mentale. L’addio definitivo di Tania Di Mario responsabilizzerà ulteriormente un gruppo che necessita di credere maggiormente in sé stesso.

Pallavolo: in campo maschile si riparte da Zaytsev, Parodi e Travica, un trio su cui Berruto dovrà cercare di costruire un gruppo in grado di puntare all’oro a Rio 2016. Da valutare la posizione di Lasko e Savani, anche se l’impressione è che faranno ancora parte del giro azzurro. Nella posizione di opposto potrebbe venire impiegato lo stesso Zaytsev, mentre i giovani Sabbi e Vettori sono chiamati a quel salto di qualità che sinora è mancato. L’eventuale convocazione del cubano di passaporto italiano Osmany Juantorena renderebbe l’Italia una vera e propria corazzata.
In campo femminile, invece, si è chiuso definitivamente un ciclo. Tra le senatrici, tuttavia, riteniamo che Eleonora Lo Bianco, per anni la miglior alzatrice al mondo, sia ancora importantissima per la causa tricolore. Si riparte dunque dalle sorelle Bosetti, da Valentina Diouf ed in generale da quella new-generation che ha dominato le rassegne giovanili in Europa e nel mondo negli ultimi anni.

Pentathlon: De Luca e Benedetti sono ancora giovani e nel prossimo quadriennio dovranno lavorare a fondo sul tallone d’Achille del nuoto. Una volta risolto, difficilmente li vedremo uscire dalla zona-podio in ogni gara. Si attende una crescita dal settore femminile, con Sabrina Crognale e Claudia Cesarini in grado di puntare alla top10.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

redazione@olimpiazzurra.com

 

1 Commento

  1. Federico Militello

    24 Agosto 2012 at 13:14

    Nella lotta la promozione di Rodriguez mi sembra la scelta più intelligente. Le nuove ragazze della ritmica sono valide e garantiscono continuità.
    Anche nel nuoto si può riemergere in tempi brevi, ma serve una volontà federale che invece mi pare mancare.

    Ciao!

  2. Gabriele

    24 Agosto 2012 at 01:10

    Nel judo forse anche Manzi promette bene. Nella ritmica spero che il ritiro di alcune azzurre non segni l’inizio del declino di questa disciplina in Italia. Per quanto riguarda il nuoto in vasca temo che ci vorranno anni per riprendersi da questa batosta.
    Infine, riguardo alla lotta, come Federico già ben sa io sono favorevolissimo all’ingaggio di un tecnico straniero (discorso che estenderei anche al nuoto). Rodriguez ha già dimostrato di avere le carte in regola.
    Ciao

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