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Le speranze azzurre verso Rio de Janeiro 2016 (prima parte)
Una settimana fa si chiudevano le Olimpiadi di Londra 2012, sicuramente positive per l’Italia. I Giochi di Rio sembrano lontanissimi, ma in realtà sono già iniziati. Sin da ora bisognerà pianificare progetti ed obiettivi: le Federazioni dovranno lavorare con le idee chiare, seguendo un disegno preciso e ben lungi dall’improvvisazione. Vediamo, disciplina per disciplina (suddivise in tre articoli), quali saranno le speranze azzurre del quadriennio appena iniziato
Atletica: Africa nel mezzofondo, Nord-America e Caraibi nella velocità. Per l’Italia è ancora possibile emergere in questo sport? Il materiale umano su cui lavorare non manca. Tra 4 anni i cardini della Nazionale potrebbero essere rappresentati da Daniele Greco (già quarto a Londra nel salto triplo) ed Alessia Trost, campionessa del mondo juniores di salto in alto. Nella medesima disciplina, ma al maschile, Gianmarco Tamberi possiede qualità e personalità per emergere. Anche il salto con l’asta potrebbe riservarci delle soddisfazioni con Roberta Bruni (personale da 4.35 m a soli 18 anni) e Claudio Manuel Stecchi. Nella marcia sta compiendo passi da gigante Anna Eleonora Giorgi, scesa sotto il muro dell’ora e mezza e destinata in breve tempo ad entrare nell’elite della specialità. Da seguire con interesse il passaggio dalla 20 alla 50 km di Giorgio Rubino, reduce da un biennio nettamente al di sotto delle aspettative. Grande attesa anche per le saltatrici in lungo Anastasia Angioi e Darya Derkach, anche se quest’ultima nella stagione in corso è stata spesso bloccata da fastidiosi infortuni. Nei 400 metri ostacoli Josè Reynaldo Bencosme, una volta costruito dal punto di vista tecnico, potrà pensare in grande. Inoltre attenzione a due possibili naturalizzazioni: si tratta delle cubane Yadisleidy Pedroso Gonzalez (400 hs) e Yusneysi Santiusti (800 metri), atlete potenzialmente da medaglia a livello mondiale.
Badminton: in attesa di conoscere i programmi futuri di Agnese Allegrini (difficile che prosegua fino a Rio 2016), i nomi su cui puntare per il prossimi quadriennio sono quelli di Giovanni Greco, Daniel Batista e, soprattutto, Daniel Messersì. L’impressione è che un paio di questi atleti possa puntare alla qualificazione a Cinque Cerchi, mentre il settore femminile, in caso di addio della Allegrini, appare molto più indietro.
Beach volley: quelli del 2016 potrebbero rivelarsi i Giochi di Greta Cicolari-Marta Menegatti e Daniele Lupo-Paolo Nicolai. Le coppie del Bel Paese hanno ben figurato a Londra 2012 raggiungendo i quarti di finale. Con 4 anni di esperienza in più, si potrà puntare finalmente all’obiettivo podio, sempre tabù per il beach tricolore. Sono chiamati al salto di qualità i gemelli Ingrosso, sin qui talenti inespressi del movimento, mentre Laura Giombini e Victoria Orsi Toth possiedono buoni margini di crescita. Fondamentale sarà cercare di allargare la base e creare sempre più coppie competitive in campo internazionale.
Canoa: ora o mai più. Dopo il ritiro di Josefa Idem, la canoa italiana vive l’anno zero, quello della rifondazione. Giusto puntare ancora su Maximilian Benassi e Michele Zerial: questa per loro sarà l’ultima occasione per compiere l’agognato salto di qualità. I giovani di talento non mancano (Antonio Di Caterino, Francesca Capodimonte e Daniele Incollingo solo per citarne alcuni), ma, al contrario di quanto avvenuto nel recente passato, sarà necessario valorizzarli con lungimiranza e razionalità, evitando che si perdano nel passaggio tra i Seniores. Un contributo importante potrebbe giungere nel settore della canadese grazie agli italo-rumeni Sergiu Craciun e Mihai Vartolomei.
Canottaggio: non ci sono più scuse: l’Italia ha vinto il medagliere ai Mondiali juniores di Plovdiv, segnale che il vivaio produce un numero importante di futuri campioni. Ciò era accaduto anche in anni recenti, ma sovente la Nazionale maggiore si è affidata in seguito sempre ai veterani. La Federazione, affidandosi preferibilmente ad un tecnico che porti metodologie di allenamento innovative ed al passo con i Paesi anglosassoni, dovrà lavorare sin da ora su queste nuove leve: disperdere un simile patrimonio in vista di Rio sarebbe un vero e proprio reato! Attenzione alle sorelle Lo Bue, imbattibili sino ad ora tra le juniores: e se l’epopea degli Abbagnale si ripetesse al femminile?
Ciclismo: Italia potenza della mountain bike? Ipotesi da non escludere. In Brasile Marco Aurelio Fontana avrà 31 anni e l’esperienza e la consapevolezza giuste per puntare all’oro, ma nel corso del quadriennio è attesa l’esplosione del talento predestinato Gerhard Kerschbaumer. L’impressione è che anche la stessa Eva Lechner non abbia mostrato a fondo il suo vero potenziale. Per quanto riguarda la strada, Moreno Moser, Enrico Battaglin, Diego Ulissi, Fabio Aru, Elia Viviani de Andrea Guardini rappresentano il ricambio generazionale che il Bel Paese attendeva da qualche stagione. Tra le donne da monitorare con attenzione la crescita di Rossella Ratto, competitiva su ogni tipo di percorso e possibile antagonista della cannibale olandese Marianne Vos. Resta il grave dilemma della pista. Qualcosa di buono si nota dall’inseguimento a squadre femminile, ma gli azzurri quasi sempre si mettono in mostra in specialità non olimpiche come corsa a punti, americana e scratch. Difficile colmare in quattro anni il gap che ci separa dalle potenze mondiali, ma sarà fondamentale che la Federazione torni a credere davvero nella pista, ampliando il numero delle strutture (il solo velodromo di Montichiari non può bastare) e creando una sinergia con la strada sulla stregua del modello britannico.
Ginnastica artistica: in campo femminile i ricambi avvengono a getto continuo. Troverà spazio nella Nazionale maggiore sin dal prossimo anno Enus Mariani, campionessa europea juniores in carica nell’all-round, ma della new-generation promettono bene anche Alessia Leolini, Elisa Meneghini, Lara Mori e Tea Ugrin. Senza dimenticare che Carlotta Ferlito, Francesca Deagostini ed Erika Fasana potrebbero ancora fornire un contributo importante alla squadra. Da stabilire il futuro di Vanessa Ferrari: ritiro o specializzazione al corpo libero verso Rio 2016? In campo maschile, con Matteo Morandi che ha manifestato l’intenzione di proseguire ancora fino alle Olimpiadi brasiliane, è arrivato il momento di Ludovico Edalli, Paolo Ottavi e Paolo Principi: il rinnovamento parte da loro.
federico.militello@olimpiazzurra.com
redazione@olimpiazzurra.com
Federico Militello
19 Agosto 2012 at 20:51
Ciao Franky. Certo, nel beach volley è necessario allargare la base per creare una maggiore competizione interna. Nella canoa c’è meno talento, ma quei pochi vanno sfruttati nel migliore dei modi. Gli italo-rumeni potrebbero darci una grossa mano in questo senso.
Per quanto riguarda la pista, è molto, molto difficile passare dal nulla quasi assoluto ad una competitività diffusa da medaglia. L’importante è tornare a credere in questo sport e rilanciarlo con una progettualità razionale.
Ciao!
franky
19 Agosto 2012 at 20:05
Nell’atletica possiamo puntare forte sui concorsi con i nomi dei giovani già citati mentre per la pista vediamo come saranno questi nuovi italiani anche se la concorrenza è molto alta; il beach è uno dei nostri movimenti maggiormente in crescita, basta non accontentarsi di queste due coppie (potenzialmente da podio in questo quadriennio) ma crearne altre anche per aumentare la concorrenza interna.
Canotaggio : il talento c’è ma bisogna cambiare molto a livello seniores, inoltre stiamo assistendo a molti diverbi atleti-federazione; canoa: il talento è un po’ meno quindi bisogna lavorare magari servendosi di tecnici stranieri .
Ciclismo : per la strada e MTB (maschile in particolare) sono molto fiducioso, la pista mi sembra veramente il settore in cui abbiamo più difficoltà di tutti perché è cambiato da quando eravamo una nazione protagonista, conta molto la potenza mentre le prove a noi più congeniali sono solo nell’omnium; in italia c’è un solo velodromo coperto (montichiari) da anni si parla di aprirne un altro a treviso ma per ora niente di fatto. Il presidente federale si è impegnato nella costruzione di una squadra continental italiana con predisposizione alla pista; anche se abbiamo dei buoni risultati giovanili per rio non mi aspetto molto ,sperando di essere smentito
Ginnastica artistica : il nostro obiettivo deve essere quello di essere competitivi su qualche attrezzo e già quest’anno l’abbiamo fatto
Federico Militello
19 Agosto 2012 at 18:52
Ciao Gabriele, la canoa slalom (così come la ritmica) sarà sul secondo articolo. Come hai detto tu, Colazingari (C1) e Giai Pron sono le grandi speranze, ma anche De Gennaro e Mayr (K1) e Camporese-Ferrari (C2) possono fare veramente bene. E’ un settore che gode di ottima salute. Molmenti continuerà certamente fino a Rio.
Su Darya Derkach, così come su altri atleti, dovrebbe essere questione di tempo, ma purtroppo la legislazione italiana non aiuta. Il Presidente Napolitano aveva auspicato un cambiamento in tal senso, rimasto per ora inascoltato.
Grazie per la segnalazione dei video, sarà bello rivedere con calma le premiazioni dei nostri azzurri.
A presto!
Gabriele
19 Agosto 2012 at 18:17
Nell’atletica urgono le naturalizzazioni. Molti di quelli che hai citato si sentono italiani a tutti gli effetti, che aspettiamo? Un caro amico conosce il papà di Darya Derkach, dovrebbe essere questione di mesi…
Per quanto riguarda badminton e altre discipline, non dico che si debbano lasciare gli atleti soli, ma non credo che occorra investire troppe risorse sui trentenni che, una volta qualificati, non sono in grado di passare neanche il primo turno. L’Italia non se lo può permettere.
Su Vanessa Ferrari ho la speranza che si specializzi sul corpo libero e che abbia tanta rabbia dentro fino a Rio!
Per quanto riguarda la canoa, non citi il settore slalom. Non so se ti riservi di farlo nella seconda parte, ad ogni modo, sperando che i vaghi propositi di ritiro del nostro super-campione Daniele Molmenti non diventino realtà, credo che nel K1 maschile e femminile potremmo puntare su Roberto Colazingari e Chiara Giai Pron. Non so come siamo messi nel C1 e nel C2.
Infine vi segnalo, se già non ne siete a conoscenza, una chicca da gustare. Su youtube, nel canale del CIO, potrete rivedere TUTTE le gare (ma proprio TUTTE!) dell’Olimpiade appena conclusa, premiazioni comprese! Qualità video eccellente, audio in presa diretta (potete ascoltare nitidamente urla di atleti, allenatori e tifosi), inquadrature prolungate da diverse angolazioni anche al termine della gara, vi faranno rivivere le emozioni olimpiche QUASI (sottolineo il QUASI 🙂 come se vi trovaste all’interno degli impianti. Guardatele, poi ne riparliamo!
Ciao a tutti!