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Beach Volley

Semaforo rosso per Lupo-Nicolai. Ma grande torneo

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E il sogno finisce anche per loro. Tra gli applausi, sia chiaro. Poche critiche per un torneo da favola, ben oltre le più rosee aspettative. Erano arrivati a Londra da veri outsider. Con poco credito in tasca. Insieme da nove mesi. Non si fa un bimbo. Figuriamoci una coppia affiatata. Eppure ce l’hanno fatta. Alla prima rassegna a cinque cerchi. Hanno entusiasmato e fatto spalancare le bocche a tutti. Fortunati a passare la pool dopo aver fatto sudare sette camicie ai campioni mondiali Alison-Emanuel, hanno dominato nel lucky losers match e poi hanno disintegrato i campioni olimpici in carica. Speravano di andare ancora più in là. Di fronte, ai quarti di finale, avevano due facce note. L’incubo degli amanti della pallavolo. Nummerdor-Schuil. Sì, proprio loro. I carnefici della nostra generazione dei fenomeni nella sciagurata finale di Atlanta ’96. Sono passate le primavere e i due olandesoni si sono reinventati beachers alla veneranda età di 34 e 36 anni. L’esperienza contro l’estro, la fantasia e la gioventù di Daniele e Paolo (che oggi spegneva le sue ventiquattro candeline). C’è stato poco da fare. Il 2 a 0 (21-16; 21-18) è arrivato però dopo aver combattuto a lungo, senza aver mai mollato la presa.

 

A decidere l’incontro sono stati due break decisivi a metà del primo parziale e sul finire del secondo che i nostri ragazzi non sono più riusciti a ricucire. Dal punto di vista tecnico non sono funzionate diverse cose, tutte quelle che avevano permesso agli azzurri di arrivare fin qui: i grandi muri di Nicolai (oggi solo due contro gli abitudinari cinque), l’imprecisione al servizio (oggi ben sei errori e un solo ace), la bassa percentuale in attacco (attorno al 40%, contro il 60% degli avversari). Il gioco è stato sì vario con diversi colpi tagliati, alcune parallele interessanti, arcobaleni a cercare il fondo della sabbia ma al di là delle rete c’era davvero una coppia che ne aveva nettamente di più e che era anche favorita sulla carta. La loro rabbia e la voglia del riscatto dopo la prematura eliminazione di Pechino ha fatto sicuramente la differenza. Nummerdor in difesa è stato superlativo, recuperando qualsiasi pallone e dando poi la possibilità al compagno di attaccare. Alcuni scambi sono stati esaltanti, proprio per merito degli azzurri che hanno provato a rispondere colpo su colpo, riuscendoci per ampi tratti del match. Lupo è mancato di cattiveria in alcuni frangenti, non è salito in quota e il gioco è finito lì. Bravi comunque! Il futuro è tutto vostro. A Rio de Janeiro, sul splendido litorale di Copa Capana, vi aspettiamo con grande calore. Per un nuovo sogno che cercherete di alimentare nel mezzo con Mondiale, Europei e Coppe del Mondo.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(foto FIPAV)

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