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Serie A: è subito lotta a tre per la vetta. Giudici di porta, così così la prima

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Oltre ai Top&Flop di ogni giornata, Olimpiazzurra propone ai propri lettori anche un’analisi dei temi salienti del turno appena trascorso del campionato di Serie A. Concluso il primo, perciò, tuffiamoci nel dibattito: il pane per la critica non manca di certo, persino dopo soli novanta minuti di gioco.

Partiamo dalla lotta per le posizioni di vertice: ovviamente siamo solo ad agosto, ma il torneo, considerato anche il calciomercato, sembra indirizzato ad una corsa a tre, fra Juventus, Inter e Napoli. Per queste tre compagini, infatti, sono arrivate tre semplici vittorie senza subire reti e, aspetto ancora più importante, anche sprazzi di bel gioco. I bianconeri hanno dominato in lungo e in largo il Parma, spinti da un Asamoah in grande spolvero che può raccogliere l’eredità del Vidal della passata stagione e del Boateng di due anni orsono per guidare la Vecchia Signora verso il secondo titolo consecutivo. Ottima anche la prestazione di nerazzurri (contro il modesto Pescara si è ammirato uno spettacolare Sneijder, che sia la stagione del rilancio dopo due anni bui?) e dei partenopei, i quali possono sempre contare sulla classe dei propri talenti, ovvero Cavani e Hamsik, e sull’intensità di un uomo chiave per l’undici di Mazzarri: Cristian Maggio, non a caso autore del 2-0.

Potrebbero far parte del trio di testa, ma per ora rimangono staccate, Roma e Milan. Diversa, però, la situazione dei due club. Il progetto Zeman è solo all’inizio e deve essere assimilato al meglio dalla squadra, apparsa incisiva davanti (bellissime le reti di Osvaldo e Lopez), ma troppo sbadata dietro, salvata da un super Stekelemburg in un paio di circostanze. Il Milan, invece, persa gran parte della rosa, si appresta a vivere una stagione di transizione, ricca di alti e bassi, cominciata con un ko interno con la Sampdoria che deve sicuramente smuovere le acque di un mercato, fino ad oggi, quasi nullo e mal orchestrato nella sua pochezza. Kakà non basta, i rossoneri sono stati umiliati a centrocampo dal giovane Obiang (con tutto il rispetto, ma non è Iniesta) e qualche rinforzo in più sarebbe di vitale importanza per Allegri.

Nulla di sorprendente dagli altri match in programma: vincono Lazio, Genoa (ottimi gli innesti di Merkel e Immobile, già a proprio agio nell’undici rossoblù), Chievo e Fiorentina, che potrebbe sbocciare in outsider della stagione in concomitanza con la definitiva consacrazione a campione di Jovetic. Unico pari senza gol quello fra Siena e Torino, con i bianconeri che cominciano la loro personale sfida contro la penalizzazione di 6 punti inflitta per il calcioscommesse.

Infine, questa passerà alla storia come la giornata di esordio dei giudici di porta sui campi del massimo campionato italiano. L’inizio, però, non è stato totalmente convincente. Se il quinto arbitro è stato fondamentale per il raddoppio juventino, vedendo che la palla calciata da Pirlo e intercettata da Mirante aveva varcato la linea, altri colleghi non hanno ben coadiuvato i guardalinee sui casi di fuorigioco in area. Ne sono scaturiti, perciò, il rigore proprio per i bianconeri (poi fallito da Vidal) e il vantaggio del Catania a Roma, con Marchese (e altri tre compagni) nettamente oltre l’ultimo difensore giallorosso. Ok che l’occhio umano non è infallibile, ma si trattava di casi veramente semplici, e l’aumento delle autorità in giallo, da 4 a 6, serve proprio a questo scopo. Con il futuro, si spera, migliorerà tutto.

 

Twitter: @FCaligaris

Foto da: tuttosport.com

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