Artistica
Una strepitosa Douglas è d’oro! Vanessa ottava, Carlo ventunesima
Che spettacolo. Che tensione. Che palpitazione. In una North Greenwich Arena gremita all’inverosimile (nonostante tutte le polemiche sui biglietti venduti), la ginnastica artistica fornisce uno spettacolo di un’intensità incredibile. Il top, l’elite del Mondo era qui e nessuna ha deluso. L’Italia presentava ben due atlete: Vanessa Ferrari tornava nell’all-around dopo Pechino 2008 e i famosi dolori al piede, Carlotta Ferlito da debuttante ci entrava per la prima volta con grande emozione e “paura”. La Campionessa ci arrivava con la sesta piazza: ci esce con l’ottava in una gara da vero livello internazionale (57.999). L’esordiente si fa prendere dalla situazione, non riesce a calmare il battito del suo cuore e chiude ventunesima (55.098, con un gravissimo errore al corpo libero). Il titolo va a una strepitosa Douglas (62.232), argento alla Komova (61.973), bronzo alla Mustafina (59.566). Giù dal podio la Raisman per gli scarti millesimali (chiude anche lei a 59.566).
Alla prima rotazione si accende subito la battaglia per l’oro. Tutto secondo pronostico. È Stati Uniti contro uno scricciolo dell’armata russa: Victoria Komova. Larisa Iordache, nuovo fenomeno della ginnastica mondiale, non è al top a causa di una pseudo fascite plantare e non può lottare al meglio (sarà solo nona al termine con 57.965 e un’uscita al corpo libero). Tutte le altre sono al volteggio: Gabrielle Douglas conferma di essere in palla e cerca di scappare subito con un pazzesco 15.966. Aly Raisman non ci sta: 15.900. La Komova prova a rimanere incollata al duo stelle e strisce, ma deve comunque cedere mezzo punto: perfetta ma viene fermata a 15.466 a causa di una piccola uscita. Sarà un’imperfezione che le costerà molto cara. Vanessa Ferrari parte da 5.800. Non male per contenere i danni al sempre odiato attrezzo. Rondata, flick con doppio avvitamento ben eseguito ma all’atterraggio è costretta a un piccolo passo indietro. Porta a casa un comunque discreto 14.600. C’è il materiale per lottare. Chi fa un esercizio di assoluto rilievo è Carlotta Ferlito. La sua trave è magistrale (14.766, sarà il quinto punteggio di giornata). Peccato non averla eseguita così bene in qualifica: sarebbe stata finale di specialità… Benissimo i salti indietro, altrettanto eccellente il montone, le sue ribaltate senza mani si confermano fortino. Sempre precisa, riesce a evidenziare la sua naturalezza e la sua espressività, anche durante la difficile uscita (due avvitamenti e mezzo eseguiti molto bene).
Dimenticata Aliya Mustafina? Mai. La campionessa mondiale 2010 è sempre imprevedibile. Risente ancora dell’infortunio al ginocchio che l’ha tenuta a lungo fuori dalla palestra, ma non molla mai. Al primo giro non è eccellente al volteggio (15.233). Da incoscienti, però, non considerare le sue asimmetriche. Appunto. 16.100. D’alta classe. Di un’altra categoria. Solo i caciov della Douglas (15.733) e la piccola connazionale (15.966) limitano i danni. La nostra Campionessa non può lottare al meglio sui due staggi. La bresciana è bravissima nelle fasi di cubitale e nelle impugnature dorsali, sempre ben allineata, buono lo jaeger e il tarzan ma sbaglia ancora in uscita: svolge lo tsukara fuori asse ed è costretta a un passettino laterale. Giusto il suo 14.033.
Carlo è al corpo libero. Ma l’imprevisto in questo sport è sempre dietro l’angolo. Prima diagonale. I tre avvitamenti escono bene, ma la siciliana pensa di essere abbondante. Così non è. In atterraggio non è reattiva nello spostare le gambe ed è costretta a inginocchiarsi. I sogni finiscono lì. 12.733. La 17enne non piange, ma il suo volto è visibilmente imbronciato e i suoi occhi sono lucidi. Una maschera di delusione. Uno sguardo che parla da solo. Sarà sicuramente arrabbiata con se stessa, perfezionista com’è. Un errore da principiante che lei non è solita nemmeno fare in allenamento. Che peccato!
Arrivano in quattro a giocarsi le medaglie all’insidiosissima trave. I piedi tremano. Basta un attimo per compromettere tutto. Saltare su quei 10 centimetri e ricaderci sopra non è per niente facile. La Mustafina cade. Clamorosamente. Strano. Impensabile per una vera campionessa. La Raisman butta via tutto con troppi squilibri. Anche la nostra capitana ne ha avuti, ma mai così evidenti. Qualche imperfezione sul salto del montone, ma per il resto va tutto più che bene: spaccate, flick, salti tesi e ribaltate senza mani sono sempre i suoi punti di forza (14.500).
Carlotta, invece, si stacca completamente dalla gara. Assolutamente comprensibile . Ma doveva capire che essere lì, alle Olimpiadi, era tanto. Un errore non pregiudica il giudizio sul suo talento. A diciassettenne anni, dopo aver esaudito il suo sogno di bimba, è tra le migliori del Mondo! Al volteggio esce un discreto 14.166 ma le smorfie la dicono tutta.
Douglas e Komova. USA contro Russia. Entrambe classe ’95. Una ha dovuto lottare con la famiglia per praticare ginnastica, con mamma e papà che volevano impedirglielo. L’altra nata per questo sport. Quello che mostrano al corpo libero è la summa di anni e anni di allenamenti, di sudore, di passione. Due esercizi di assoluto spessore. Musica coinvolgente, parti artistiche divertenti, simpatiche (in particolar modo quelle dell’americana). Evoluzioni di rilievo (la russa si rende protagonista pure di un triplo avvitamento). La scelta difficile è tutta nelle mani dei giudizi. 15.100 alla Komova. Non basta per superare il 15.033 della Douglas. Lacrime per entrambe. Per una sono di gioia, per l’altra di tristezza.
Vanessa poco prima aveva preso le misure col podio al corpo libero. Tutto per prepararsi al meglio in vista di martedì, giorno della finale di specialità in cui è chiamata a una grande prestazione e, speriamo, a una medaglia. Parte da 6.2. Non sbaglia lo tsukara della terza rotazione (l’errore in qualifica le è servito). Per il resto tutto bene sulle note de L’ultimo dei Mohicani. Non azzarda la combinazione finale con lo strug che porta il suo nome (se lo facesse avrebbe un decimo in più in partenza). I giudici le regalano un buon 14.866 (terzo punteggio del pomeriggio). Tra quattro giorni servirà qualcosa in più ma le promesse sono assolutamente ottime!