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Ciclismo
Vuelta: vince Rodríguez, bene gli italiani
Naso all’insù nella sesta tappa della Vuelta, 175.4 km da Tarazona a Jaca, località aragonese dove Gianni Bugno centrò l’ultimo successo della carriera: nulla di proibitivo, ma un continuo saliscendi che culmina con la salita finale, 3.8 km al 5.4%. Un’ascesa breve, presa a tutta dalle squadre dei big e domata da un corridore che, in queste condizioni, ha pochi rivali: Joaquim Rodríguez.
Pronti via e vanno in cinque in fuga, tra cui Pieter Weening (una tappa al Tour de France 2005) e soprattutto Thomas De Gendt, terzo all’ultimo Giro d’Italia ma fuori classifica nella corsa spagnola. Katusha e Movistar inseguono nei tratti pianeggianti, la Saxo Bank in salita, sino ad andare a riprendere proprio De Gendt, ultimo ad arrendersi tra i fuggitivi, ai -4, ovvero all’inizio della salita finale. Col gruppo compatto e sempre più ridotto, la Sky prende in mano la situazione attraverso vere e proprie frustate di Uran e di Henao che scremano il plotone: Froome completa il lavoro attaccando a mezzo chilometro dalla conclusione, con il solo Rodríguez capace di seguirlo. Appena il white kenian indugia, Purito lancia il suo sprint assolutamente inarrivabile per il rivale. Dunque, vittoria in maglia rossa per Joaquim Rodríguez con 5” di margine su Froome, 10” su Valverde, 18” su Contador, 19” su un ottimo Eros Capecchi; settimo Nocentini a 25”, subito davanti ad un sorprendente Santambrogio. Il corridore comasco fa meglio persino di Gesink, Mollema, Cobo e Antón, attardati tra i 30 e i 50 secondi dal vincitore. Nel complesso, questa tappa ha confermato i primi quattro dell’ordine d’arrivo odierno come i quattro signori di questa Vuelta: comunque, forse non ci si aspettava che, su pendenze così blande, Valverde e Contador potessero perdere contatto dagli altri due. Confermata la crisi di Antón, sorrisi in casa azzurra pur con la cronica eccezione di Damiano Cunego. In classifica generale, Rodríguez porta a 10” il suo margine su Froome, 35” su Contador, 43” su Uran, 53” su Valverde e 54” su Gesink; sedicesimo Eros Capecchi a 2’06”.
Domani sarà la volta della settima frazione, 164.2 km tra Huesca e Alcañiz-Motorland Aragón: nessun gran premio della montagna ma un profilo non totalmente piatto che potrebbe invogliare qualche attacco da lontano.
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
foto tratta da bicibg.it