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Ciclismo

Giro 2013, di tutto e di più

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Reduci dalla Vuelta più dura-e più spettacolare-di sempre, molti appassionati avrebbero voluto che il Giro d’Italia 2013 avesse ricalcato questo particolare format fatto di cronometro pressoché nulle e salite, lunghe e corte, vertiginose o pedalabili, disseminate ovunque. In realtà, come spesso accade, l’organizzazione della corsa rosa ha optato per un percorso misto: scacciati gli incubi di imitare il noioso Tour de France fatto su misura per Wiggins e i cronomen, la scelta della RCS non è però nemmeno caduta su una corsa “tutta all’insù” come l’ultima Vuelta. Anche se le montagne, comunque, non mancano.

L’altro dato di fatto è il grande spazio dato alle regioni meridionali, che quest’anno ospiteranno la prima settimana di corsa: un giusto premio per una zona troppo spesso dimenticata dal Giro, anche per la lontananza dalle grandi montagne. Vediamo nel dettaglio cosa offrirà ogni frazione.

1ª tappa – 4 maggio NAPOLI – NAPOLI 156 km  Tutto attorno alla città partenopea, senza difficoltà altimetriche. Per velocisti.

2ª tappa – 5 maggio ISCHIA – FORIO (crono a squadre) 17,4 km  Primi, lievi distacchi tra i big, nello spettacolare scenario dell’isola verde, dove il Giro mancava dal 1959.

3ª tappa – 6 maggio SORRENTO – MARINA DI ASCEA 212 km  Rotolando verso Sud, un paio di difficoltà nel finale. Occhio agli attaccanti.

4ª tappa – 7 maggio POLICASTRO BUSSENTINO – SERRA SAN BRUNO 244 km  Primo arrivo in salita nel cuore della Calabria: nulla di impossibile, ma i 12 km finali sono all’insù.

5ª tappa – 8 maggio COSENZA – MATERA 199 km    La città dei Sassi è su un altopiano scomodo da raggiungere, ma che non dovrebbe tagliare fuori troppi velocisti. 

6ª tappa – 9 maggio MOLA DI BARI – MARGHERITA DI SAVOIA 154 km   Un tavolo da biliardo.

7ª tappa – 10 maggio SAN SALVO – PESCARA 162 km     Non facciamoci ingannare dal traguardo sul mare: sembra una tappa della Tirreno-Adriatico, ricca di trabocchetti.

8ª tappa – 11 maggio GABICCE MARE – SALTARA (crono individuale) 55,5 km  Una cronometro non totalmente piatta che però manderà in crisi gli scalatori puri.

9ª tappa – 12 maggio SANSEPOLCRO – FIRENZE 181 km  Omaggio a Gino Bartali su un percorso che, come nella settima giornata, ricalca quelle tappe nervose della corsa dei due mari, oltre ad essere un gustoso antipasto dei Mondiali.

13 maggio Giorno di riposo

10ª tappa – 14 maggio CORDENONS – ALTOPIANO DEL MONTASIO 167 km  L’inedito Cason di Lanza nel mezzo e l’arrivo a pochi passi da Sella Nevea, dopo 10.4 km all’8.1%. Scalatori alla riscossa.

11ª tappa – 15 maggio TARVISIO (Cave del Predil) – VAJONT 1963/2013 (Erto e Casso) 184 km  Arrivo sulla montagna maledetta a cinquant’anni dal disastro, adattissimo ai finisseur perché le pendenze-e l’altimetria-non spaventano.

12ª tappa – 16 maggio LONGARONE – TREVISO 127 km   La pianura della Marca Trevigiana.

13ª tappa – 17 maggio BUSSETO – CHERASCO 242 km   Si parte dalle terre di Giuseppe Verdi, si arriva sotto le montagne. La quiete prima della tempesta.

14ª tappa – 18 maggio CERVERE – BARDONECCHIA 156 km  Lo storico Sestriere e poi l’arrivo sullo Jafferau, 7 km al 9%. Adesso si balla.

15ª tappa – 19 maggio CESANA TORINESE – COL DU GALIBIER (Valloire) 150 km  Ci si fa male. Il Telegraphe e poi il Galibier, salita interminabile, immortale, dolorosa.

20 maggio Giorno di riposo

16ª tappa – 21 maggio VALLOIRE – IVREA 237 km   Il Moncenisio, ma poi tanta pianura. Occhio alle fughe.

17ª tappa – 22 maggio CARAVAGGIO – VICENZA 203 km  A casa Pozzato, con una salitella nel finale: finisseur e velocisti chiamati a rapporto.

18ª tappa – 23 maggio MORI – POLSA (cronoscalata individuale) 19,4 km  Quasi 20 km al 5.2%, arrampicandosi sulle pendici del Monte Baldo. E poi, le cronoscalate sono sempre spettacolari.

19ª tappa – 24 maggio PONTE DI LEGNO – VAL MARTELLO /MARTELLTAL 138 km  Bastano i nomi “Gavia” e “Stelvio” a far tremare i polsi. Senza contare l’ascesa finale. 

20ª tappa – 25 maggio SILANDRO/SCHLANDERS – TRE CIME DI LAVAREDO (Auronzo di Cadore) 202 km  Le Dolomiti: San Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime, dove persino Merckx andò in difficoltà. Ultima chance per tutti.

21ª tappa – 26 maggio RIESE PIO X – BRESCIA 199 km  Carosello per velocisti, al termine di tanta fatica.

foto tratta da lagodigardamagazine.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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