Ciclismo

VUELTA, le pagelle: l’Italia si rialza con Cataldo. Rodriguez regge e allunga!

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Anche la sedicesima tappa della Vuelta, con arrivo in cima al Cuito Negru, è andata in archivio e, finalmente, è arrivata la prima vittoria italiana. Ecco le pagelle ai protagonisti.

CATALDO Dario, 10: aveva promesso, dopo le difficoltà dei primi giorni, che ci avrebbe provato con una fuga. Oggi, al km 50, è partito accompagnato solo da De Gendt ed è arrivato fino al traguardo, staccando il belga negli ultimi km. Bravissimo a gestirsi, nel finale deve anche fronteggiare un possibile ritorno di De Gendt che però non si concretizza.

DE GENDT Thomas, 9: non è nuovo ad azioni di questo genere(ricordiamo che al Giro ha vinto sullo Stelvio dopo essere scattato sul Mortirolo) e sfiora l’impresa. Si è trovato di fronte un ottimo Cataldo e non è riuscito a precederlo sul traguardo per pochi secondi. Va comunque elogiato per il coraggio.

RODRIGUEZ Joaquim, 9: anche oggi ha incrementato il vantaggio su Contador. Questo è importante per lui che risponde a tutti gli attacchi del connazionale per poi precederlo sul traguardo e guadagnare per l’abbuono. Ora il vantaggio in classifica sul secondo è di 28”.

CONTADOR Alberto, 7: manca sempre qualcosina. Attacca spesso e volentieri, ma non riesce mai a staccarsi di ruota Rodriguez. Non sembra il miglior Contador di sempre, ma non è detta l’ultima parola sulla Roja.

VALVERDE Alejandro, 6.5: solito copione degli altri giorni, è un piccolissimo gradino sotto agli altri due ma spesso riesce a riportarsi in scia grazie ad un’ottima andatura. Non arriverà primo in classifica generale ma ha dimostrato di essere tornato alla grande.

QUINTANA Nairo, 7: dopo una prima parte di Vuelta non al top, in questi ultimi giorni si sta riscattando scortando Valverde sin alle ultime battute di gara. Anche oggi, tra i big, è il quarto a meno di un minuto da Rodriguez.

FROOME Christopher, 5: la mazzata di oggi è ancora più pesante. Perde 2’30” da Rodriguez. In seno al team Sky dovrebbero farsi delle domande sullo sfruttamento inopportuno delle capacità di questo corridore che di fatto non viene mai messo nelle condizioni di vincere. Con un percorso duro come quello di questa Vuelta, le fatiche del Tour e delle Olimpiadi, molto probabilmente, si stanno facendo sentire nelle gambe del corridore che alla Grand Boucle era il più forte in salita.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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