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Ciclismo

Vuelta: Piedra d’oro, gli spagnoli staccano Froome

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La partenza mossa, l’Alto de Mirador, i leggendari Lagos de Covadonga: tempo di grandi salite alla Vuelta a España.

Dieci corridori si avvantaggiano sin da subito e ottengono il semaforo verde dal gruppo, tra cui l’esperto Pablo Lastras, il kazako Andrey Kasheckin e l’uzbeko Sergey Lagutin. Tuttavia, è uno dei meno noti del plotoncino di testa ad inscenare l’azione più bella: Antonio Piedra, ventisettenne in forza alla Caja Rural, se ne va tutto solo sulla salita finale. Il vantaggio nei confronti dei big della classifica è rassicurante, quindi Piedra, tornante dopo tornante, si avvicina alla gloria: sivigliano con un palmarés non certo invidiabile (solo una vittoria, quest’anno, in una gara norvegese), va a cogliere un successo prestigiosissimo per sé e per la sua squadra, su uno dei traguardi più significativi della Vuelta. Al secondo posto, il basco Rubén Pérez davanti al francese Lloyd Mondory.

Dietro, la corsa nella corsa è quella per la graduatoria generale. Sulle prime rampe dei Laghi, la Saxo Bank prova un attacco di squadra, sintomo di grande condizione per Contador. Infatti, il madrileno si fa trovare pronto, al pari di Rodríguez, quando Valverde accende la miccia a 6 km dalla conclusione: l’effetto dell’azione dei “soliti” tre è quello di staccare definitivamente Froome, che fatica persino a tenere la ruota dei compagni Henao e Uran. Contador ci prova a più riprese, Purito non molla un metro e Valverde si salva grazie al grande lavoro del compagno Nairo Quintana: alla fine i tre big arrivano tutti insieme, a ben 9’25” dal vincitore di giornata. Chris Froome perde altri 35”, e dunque in classifica generale sembra definitivamente tagliato fuori per la vittoria. Rodríguez conserva senza patemi la maglia rossa con 22” di margine su Contador, 1’41” su Valverde e 2’16” sul britannico.  Non bene Eros Capecchi, che perde ulteriore terreno dai big arrivando 34esimo ad oltre 2′ da Valverde.

Non si scherza neanche domani: 183.5 km da Gijón a Valgrande-Pajares/Cuitu Nigru, la Bola del Mundo asturiana. Un GPM di terza e due di prima categoria fanno da preludio alla salita finale, 19.4 km al 6.9% di pendenza media con una rampa al 22%: livello especial, naturalmente.

foto tratta da teamcajarural.blogspot.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

2 Commenti

1 Commento

  1. Federico Militello

    2 Settembre 2012 at 20:02

    Tanti scatti, forse anche troppi direi…Malissimo Eros Capecchi, dopo Nibali puntiamo su Aru e Cattaneo.

  2. Chosenone

    2 Settembre 2012 at 18:54

    Su Contador si può dire quello che si vuole, ma se la Vuelta quest’anno è molto più divertente di Giro e Tour è in gran parte per merito suo (oltre che di percorsi in salita spesso spettacolari!). Quanti scatti avrà fatto dall’inizio della corsa?!

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