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Basket,SerieA1: Cincia e Datome superstar, Milano e le ragioni della crisi

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Quinto giornata e come ogni martedi Olimpiazzurra vi offre i migliori e i peggiori del weekend di basket sui parquet del campionato più bello d’Europa.

 

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BOOTSY THORNTON: La carta d’identità segna 35anni, ma a Sassari l’americano ha trovato una seconda giovinezza. Assolutamente decisivo nella vittoria in trasferta in quel di Pesaro con 32 punti, seconda miglior prestazione della carriera (ne aveva fatti 36 nel 2002 in maglia Cantù). Il capolavoro di Sassari capolista porta anche la sua firma, dopo che il suo trasferimento quest’estate aveva lasciato molta perplessità a qualche a ddetto al lavoro, che lo considerava ormai troppo “vecchio” per fare ancora la differenza. I campioni, però, non hanno età.

IL  CINCIA: In arte Andrea Cinciarini, playmaker di quella Reggio Emilia, che domenica sera ha sbancato il Forum d’Assago mettendo in grande crisi l’Olimpia Milano. Il 26enne di Cattolica è stato praticamente perfetto, stravincendo la sfida personale con Omar Cook nel ruolo di miglior regista in campo. Un giocatore importante non solo per la società reggiana, ma anche per la nostra nazionale, perchè oltre a far giocare bene la propria squadra, il Cincia ha punti nelle mani e soprattutto segna canestri importanti in momenti decisivi, cosa già dimostrata quest’estate in maglia azzurra. La stagione della consacrazione è solo all’inizio.

GIGI DATOME: Lo avevamo lasciato quest’estate come uno degli assoluti protagonisti dell’Italia europea e adesso lo ritroviamo nello stesso modo con l’unica differenza che indossa la maglia  giallorossa di Roma. Scende in campo per la prima volta da capitano e guida la sua squadra al comodo successo sulla Juve Caserta, totalizando 18 punti con 37 di valutazione. Semplicemente Gigigante.

 

FLOP

Un unico grande flop er questa giornata ed ovviamente si fa riferimento all’Emporio Armani Milano, reduce dal pesante ko interno con Reggio Emilia.
Quando il tuo allenatore dichiara ” Faccio fatica anch’io a capire” vuol dire che il momento è davvero difficile e si può cominciare a parlare di crisi. L’Olimpia doveva essere la macchina perfetta, quella che avrebbe ammazzato tutte le squadre ed invece si ritrova con un bilancio negativo fatto di sole due vittorie e tre sconfitte. Sono tutti sotto accusa: dalla società all’allenatore fino, ovviamente, ai giocatori, forse i veri responsabili di questa crisi.

GIOCATORI: dal disastro di questo inizio di stagione si salvano solo Borousis, gli italiani Melli e Gentile  e in parte Hairston e Langford, mentre vanno sotto processo tutti gli altri, in primis Cook ed Hendrix, le due facce negative di domenica sera. L’atteggiamento mentale è quello sbagliato e non ci sono scuse per le sconfitte con Avellino e Reggio Emilia.

ALLENATORE: Sergio Scariolo è in confusione e nel calderone delle polemiche ci è finito pure lui. Le voci di un possibile addio non hanno fatto bene all’ambiente, ma il ct vice campione olimpico ha le sue colpe, perchè questa squadra non ha ancora un’anima e quando va sotto finisce per sfaldarsi e perdere malamente.

SOCIETA’: Ogni anno è quello buono, ogni stagione bisogna vincere tutto e poi non si vince nulla. Livio Proli parla ancora una volta di mercato (un play o un altro lungo?), ma dichiara che non taglierà nessuno (bugia ?). Stiamo assistendo all’ennesima rivoluzione milanese e i tifosi sperano davvero che possa essere l’ultima.

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra

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