Canoa
Canoa velocità: la crescita della canadese e intervista a Nicolae Craciun
Dopo il boom degli anni 90’-2000 con la generazione dei fenomeni dei vari Bonomi, Scarpa, Rossi, la canoa velocità italiana non ha certo brillato negli ultimi anni. Alle Olimpiadi di Londra erano presenti tre barche e soltanto una (il k1 500 di Josefa Idem) è stata capace di entrare in finale.
Il futuro del movimento azzurro non è tuttavia così nero come si potrebbe pensare. Tra i senior, ad esempio, Daniele Santini, Luca Incollingo, Sergiu Craciun e Mihai Vartolomei hanno già colto qualche piazzamento di assoluto rilievo nella canadese, un settore in cui non c’è stata mai grossa tradizione nella penisola (l’unica medaglia olimpica è stata infatti l’argento a Roma 1960 del C2 1000 composto da Aldo Dezi e Francesco La Macchia).
Santini e Incollingo hanno conquistato un bel bronzo nel C2 200 agli Europei di Zagabria, Craciun e Vartolomei hanno, invece, sfiorato il podio nel C2 1000m, arrivando quarti.
La federazione sta tentando, attraverso un progetto coordinato da Domenico Antonio Cannone, di incrementare raduni e stage, cercando di diffondere sempre più questa specialità tra le varie società.
Sempre nella canadese tanti giovani azzurri come Davide Cestra, Danilo Auricchio, Luca Ferraina e Nicolae Craciun si sono messi in mostra nella rassegna continentale giovanile, disputata quest’estate in Portogallo. Proprio Nicolae Craciun, canoista 18enne del Circolo Canottieri Aniene e fratello di Sergiu, ci ha concesso quest’intervista in esclusiva.
Quando hai iniziato a praticare questo sport?
“Ho iniziato a praticare questo sport nel 2005 all’età di 11 anni grazie a mio fratello. Ho vinto subito una gara regionale nel mio paese (Moldavia) e da lì è iniziato tutto”.
Puoi descriverci la tua giornata tipo? Quante ore ti alleni?
“La durata dell’ allenamento dipende dal lavoro che dobbiamo fare, in media circa 1h45′”.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione, gareggerai ancora tra gli junior?
“Il primo è entrare nella nazionale di velocità under 23 per poter rappresentare l’Italia nelle gare internazionali; il secondo è quello di cercare di andare il più forte possibile ai campionati italiani. Inoltre vorrei fare qualche gara internazionale di maratona”.
A partire da Londra sono state introdotte le gare sui 200 metri e cancellate quelle sui 500, come valuti questa scelta?
“Sono contento che i 200m siano diventati prova olimpica perché in questa distanza si vede il canoista più veloce, un po’ come nell’atletica Bolt. Tuttavia, essendo un velocista, sono dispiaciuto che siano stati tolti i 500m. La cosa migliore sarebbe stata lasciare tutte e tre le distanze (200m, 500m, 1000m)”.
Sempre riguardo questo tema si è discusso se fosse meglio introdurre allenamenti specifici per i 200 metri sin da giovani. Tu cosa ne pensi?
“Non penso che sia una cosa buona introdurre degli allenamenti specifici per i 200 sin da piccoli, visto che non si può sapere se siamo velocisti o fondisti”.
Tu e tuo fratello Sergiu avete 10 anni di differenza, avete mai pensato di gareggiare insieme, magari tra 5-6 anni?
“Gareggiare insieme è il nostro sogno, mi piacerebbe quest’anno fare delle gare con lui, però devo allenarmi di più per questo. Quest’estate mi sono allenato insieme a lui ed ho vinto 2 titoli in c1 sui 200m e sui 500m; ogni tanto uscivamo insieme in c2 e non ho paura di dire che in Italia siamo il più forte c2 su qualsiasi distanza!”.
francesco.drago@olimpiazzurra.com