Artistica
Carlotta Ferlito: “Sto pensando ad un’esperienza all’estero. E sogno Rio 2016”
E’ l’idolo di migliaia di adolescenti che vorrebbero emularne le gesta. Un personaggio che, grazie al reality “Ginnaste – Vite parallele”, viene amato non solo per le sue qualità da ginnasta sopraffina, ma anche per una personalità schietta, solare e coinvolgente.
L’avevamo lasciata serena e convinta alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 (clicca qui per leggere l’intervista del 23 giugno). Ora, terminata un’esperienza a Cinque Cerchi nel complesso positiva, la 17enne originaria di Catania guarda al futuro con rinnovate ambizioni, non chiudendo la porta ad una possibile partecipazione a Rio 2016.
In esclusiva per Olimpiazzurra: Carlotta Ferlito.
Cosa ti resta dell’esperienza olimpica? Hai conosciuto qualche campione che ti ha emozionato in modo particolare?
“Non riesco neanche a spiegare a parole l’emozione di partecipare ad un’Olimpiade. E’ stato tutto surreale, un miscuglio di emozioni, ma sicuramente non me lo dimenticherò mai. Era bellissimo girare nel villaggio e vedere atleti di tutto il mondo che ti salutavano; sono salita in ascensore con Montano, ho pranzato fianco a fianco con la Pellegrini e Magnini, ho visto e tifato per Cagnotto e Dallapè. Ho anche incontrato le due star di questa Olimpiade: Bolt e Phelps“.
Ti aspettavi di più in termini di risultati, soprattutto alla trave, oppure sei stata soddisfatta del tuo rendimento?
“Sono soddisfattissima di essere entrata in due finali (settima a squadre con l’Italia e 21ma nell’all-round individuale, ndr), abbiamo fatto la storia della ginnastica italiana. Ovviamente un pochino di amaro in bocca per la mancata finale alla trave e per l’errore al corpo libero in finale c’è, ma è andata così“.
Quale ginnasta straniera ti ha impressionato maggiormente?
“Abbiamo visto tantissimi colpi di scena a queste Olimpiadi: la Wieber che non si qualifica per la finale, la Maroney che sbaglia la finale a volteggio. E’ inutile, le Olimpiadi sono una gara a parte. Ho sempre detto che le mie preferite sono le russe e la Komova in particolare, ma sono rimasta colpita anche dalle “vecchie” romene, Izbasa e Ponor“.
Ti ha stupito il ritorno ad altissimi livelli di Vanessa Ferrari?
“No, ho sempre saputo che Vany è una grande campionessa, doveva solo ritornare ai vecchi livelli. Ha dimostrato di essere ancora tra le migliori del mondo e meritava la medaglia al corpo libero“.
Problema giurie: troppo spesso Italia ingiustamente penalizzata. Ne parlate in squadra e come vivete la situazione?
“E’ un problema riconosciuto e tutta la squadra lo sa, però non vogliamo pensarci, ci concentriamo solo per dare il massimo“.
Quali sono i tuoi propositi ed obiettivi per la prossima stagione?
“Ancora è presto per parlarne. Sono tornata in palestra da due settimane e stiamo pianificando attentamente non solo la prossima stagione, ma gli obiettivi futuri in generale“.
Sono in cantiere esercizi con maggiori coefficienti di difficoltà?
“Adesso sto pensando a riprendere bene e stiamo progettando gli esercizi in vista del nuovo codice“.
Con il passare del tempo ti specializzerai a trave e corpo libero o continuerai ad essere atleta da all-round?
“E’ ovvio che punterò sugli attrezzi in cui mi esprimo meglio, ma continuerò indipendentemente su tutti e quattro“.
Rio 2016: ci pensi?
“E’ troppo presto per parlarne, però mi piacerebbe partecipare“.
Alle spalle di voi “capitane” stanno cominciando a spingere diverse ragazzine del 1997-1998, Enus Mariani su tutte: la loro crescita ti infastidisce o ti stimola a fare sempre meglio?
“Non mi disturba, è bello sapere che in Italia ci siano nuove leve, però non mi paragono a nessuno, cerco di migliorare me stessa e lavorare sempre meglio“.
Che rapporto hai con le tue compagne e che atmosfera si respira in squadra?
“Siamo molto unite come squadra, ci supportiamo a vicenda. Tutte le voci che girano su Internet o sui forum riguardo delle antipatie o delle rivalità antisportive sono assolutamente false. Abbiamo lavorato sodo individualmente e come squadra e abbiamo raggiunto la qualificazione alla finale olimpica“.
In particolare Francesca Deagostini ci aveva rivelato che siete davvero molto legate. (Clicca qui per approfondire il tema).
“Con Franci siamo sempre state molto unite dai tempi degli Europei junior di Birmingham 2010, so di poter contare su di lei e viceversa. Quando hanno annunciato la squadra che avrebbe partecipato alle Olimpiadi ho provato a starle il più vicino possibile, in momenti come questi non ci sono parole che possano servire a consolare, devi solo farle sentire il tuo affetto e farle sapere che ci sarai sempre per lei. Io non ho voluto interferire più di tanto in un momento così difficile, ma è stata lei a chiedermi aiuto e io sono stata felicissima di darglielo“.
A mente fredda, hai ripensato all’errore al corpo libero a Londra? Che spiegazione ti sei data?
“Avevo fatto lo stesso identico errore durante la prova podio e prima di salire quel giorno avevo pensato “Mi raccomando non rifarlo”, infatti quando sono caduta non mi sono neanche resa conto di quello che avevo fatto, solo dopo la seconda diagonale ho capito di aver commesso un errore così stupido. Da lì mi sono molto arrabbiata con me stessa, mi sono dispiaciuta e non ho continuato come avrei dovuto e di questo mi scuso e soprattutto mi pento”.
Grazie a “Ginnaste-Vite Parallele” sei diventata l’idolo di tante ragazzine e le iscrizioni nelle palestre stanno aumentando a dismisura (anche) grazie a te: ti senti un po’ la trascinatrice della ginnastica italiana?
“Ginnaste ha aiutato a far crescere la notorietà di questo sport e sono contenta se delle ragazzine si iscrivono in palestra per aver visto me o le altre mie compagne in tv, sono onorata di essere un punto di riferimento per loro“.
Ti sei chiesta come mai c’è tutto questo grande affetto nei tuoi confronti? Cosa piace di te e del tuo carattere?
“Forse il fatto che sono me stessa. Ho dei pregi e dei difetti come tutti, ma anziché nascondermi dietro una “maschera” li faccio vedere. Sono testarda, determinata e se devo raggiungere un obiettivo faccio di tutto per riuscirci. Forse è questo che piace alla gente. Per il resto dovreste chiederlo a loro“.
Ci puoi parlare del tuo tatuaggio al braccio? Cosa rappresenta?
“Rappresenta quello che ho sempre sognato. Sembrerà banale e ripetitivo ma partecipare alle Olimpiadi era il mio traguardo fin da quando sono entrata in palestra la prima volta. E’ il coronamento di un sogno per il quale ho dovuto lottare, superare allenamenti e periodi difficili, la lontananza da casa e dai familiari. E’ tutto riassunto lì, in quei cinque cerchi sul mio braccio“.
A parte il numero delle praticanti in crescita, sta realmente cambiando qualcosa per la ginnastica italiana per quanto riguarda le strutture oppure allenarsi risulta sempre molto difficile?
“Purtroppo per quanto riguarda le strutture siamo ancora molto indietro rispetto alle altre nazioni. La mia storia è un palese esempio di quella che è la situazione in Italia. Spero che da questa notorietà ne possa trarre vantaggio anche l’organizzazione e l’apertura delle palestre“.
Hai mai pensato ad un’esperienza all’estero per studiare e provare nuove modalità di allenamento?
“A dir la verità ci sto seriamente pensando: dopo la maturità mi piacerebbe provare quest’esperienza“.
Quanto ti manca la Sicilia? Senti la nostalgia oppure ti sei ormai ambientata completamente allo stile di vita di Milano?
“Ormai Milano è la mia casa. Questo è il quinto anno che passo lontana dalla Sicilia. Non avevo fatto tanto caso alla lontananza fino a quest’estate quando ho avuto quasi un mese di vacanza. Lasciare la famiglia, la casa, il mare e la Sicilia è stato più difficile stavolta“.
Dove arriverà Carlotta Ferlito nei prossimi anni?
“Non lo so. Spero il più lontano possibile, so solo che mi impegnerò giorno dopo giorno. Inizia un nuovo quadriennio e sto iniziando a ridefinire i miei obiettivi“.
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