Rubriche

‘Italia, come stai?’: sport invernali, ottimo avvio per gli azzurri

Pubblicato

il

La stagione degli sport invernali ha visto prendere il via la Coppa del Mondo/Grand Prix di sci alpino, short track e pattinaggio artistico. In tutte e tre le discipline l’Italia è subito andata a podio: un inizio niente male nell’anno che precede le Olimpiadi di Sochi 2014.

I giganti di Soelden si sono rivelati complessivamente interlocutori, pur emettendo qualche verdetto importante. I nuovi sci sembrano aver rimescolato pesantemente le carte in tavola: la tecnica è certamente mutata, la ‘carvata’ ha lasciato spazio alla precisione, eppure l’impressione è che nessuno, Ligety a parte, abbia ancora compreso come sfruttare al meglio i nuovi attrezzi. Di certo lo spettacolo, aggiungendoci anche le pessime condizioni meteo, non ne ha beneficiato, con distacchi abissali e troppi big della specialità usciti anzitempo.
L’Italia celebra un ritrovato Manfred Moelgg, la cui sciata si adatta alla perfezione ai nuovi materiali. Lo stesso dicasi per Blardone e Simoncelli, che a dicembre, mese in cui solitamente gli azzurri raggiungono il picco della forma, potranno dimostrare il loro valore. I cosiddetti veterani, infatti, sono avvantaggiati dal ritorno ad una sciata obsoleta sino a qualche mese fa, in cui condurre l’attrezzo risulta molto più complesso e faticoso rispetto alla passata stagione e dove non esiste più alcun margine d’errore. Per quanto riguarda Moelgg, il primo podio in carriera a Soelden assume contorni fondamentali, in quanto il 30enne di San Virgilio di Marebbe è uno di quegli atleti che ha bisogno di risultati per gasarsi ed acquisire totale fiducia nei propri mezzi. L’auspicio è che questo entusiasmo possa riversarsi anche sullo slalom, dove tutt’ora Manfred rappresenta uno dei migliori interpreti al mondo, pur se reduce da un’annata sottotono.
E’ piaciuto l’approccio alla gara del giovane Roberto Nani, mentre avranno altre occasioni Mattia Casse e Luca De Aliprandini.

Non altrettanto positivo il bilancio del settore femminile. In questo caso pare che le azzurre ci abbiano capito poco con i nuovi sci. Preoccupa in particolar modo la situazione di Federica Brignone, la cui ciste al piede la mette dinanzi ad un bivio: sciare per tutta la stagione al 70% oppure fermarsi, operarsi, e rientrare dopo un mese? Buoni segnali sono giunti da Denise Karbon (forse quella che meglio si adatta al nuovo materiale) ed Irene Curtoni, con quest’ultima ormai non così distante da quel salto di qualità definitivo che la proietterebbe nell’Olimpo delle discipline tecniche. E’ piaciuto l’atteggiamento di Nadia Fanchini, anche se la bresciana è stata costretta al ritiro. Ancora troppo timida con l’approccio alla Coppa del Mondo è apparsa invece Lisa Agerer, seppur non al meglio per un problema fisico.
Tra quindici giorni si gareggerà a Levi (Finlandia) in Slalom: se in campo maschile l’Italia può contare su una delle migliori squadre in circolazione, tra le donne si spera che Irene Curtoni possa trascinare un gruppo giovane in cui possa mettersi in mostra anche la promettente Michela Azzola. In attesa di recuperare l’ancora fondamentale Manuela Moelgg, troppo spesso limitata in carriera da una schiena che non vuole saperne di darle tregua.

Nello short track, dopo il terzo posto nei 500 metri della settimana scorsa, Arianna Fontana non è riuscita a ripetersi. La sensazione è che la 22enne valtellinese, così come la compagna di squadra Martina Valcepina, non sia ancora al top della forma, essendo l’obiettivo stagionale incentrato sui Mondiali che si disputeranno nel lontano mese di marzo. Eppure Arianna ha lasciato intravedere buone cose anche nei poco amati 1000 metri, unica distanza che manca all’appello non solo per considerarsi una polivalente completa, ma anche per lanciare definitivamente la sfida al trono iridato nella classifica all-round. Come detto la scorsa settimana, la concorrenza internazionale risulta sempre più agguerrita, tanto che alle solite note Cina, Corea del Sud, Canada e Stati Uniti si stanno aggiungendo anche Giappone e Gran Bretagna. In campo maschile, con Yuri Confortola in crescita dopo il rientro dalla lunga inattività, hanno lasciato intravedere sprazzi di miglioramento i giovani Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli. Ancora opaco, invece, l’oriundo Anthony Lobello, che paga la stagione di inattività dovuta al cambio di nazionalità.

Due podi sono arrivati anche dal pattinaggio artistico. Nella danza Anna Cappellini e Luca Lanotte hanno sfiorato il record italiano e dato filo da torcere ai fuoriclasse canadesi Tessa Virtue e Scott Moir, cogliendo un prestigioso secondo posto. Il duo tricolore, già nell’elite europeo, non sembra più così distante neppure dal gotha planetario, anche se resta un ultimo scalino da scalare. In miglioramento anche la coppia di artistico formata da Stefania Berton e Ondrej Hotarek, capaci di migliorare il proprio primato personale ed italiano di ben 4 punti: un incremento di tutto rispetto. Certo, i migliori al mondo restano ancora distanti, tuttavia esistono i presupposti per continuare a regalare soddisfazioni ad una nazione come l’Italia che non aveva mai vantato una grande tradizione in questa disciplina.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

 

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version