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Moreno Moser, buona la prima e adesso?

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Inutile nascondersi dietro un dito, vedere vincere un Moser non può che far sognare. Se poi le vittorie del giovane Moreno, al primo anno da professionista, sono state ben 5, ecco che i sogni si trasformano in speranza. Speranza che l’Italia possa rialzarsi. Ormai da 4 stagioni un corridore azzurro non si impone in una Classica Monumento e l’ultimo a riuscirci fu Damiano Cunego. Il veronese, come Pozzato o Ballan che si son comportati bene nelle Classiche del Nord in questa stagione, va ormai verso la seconda parte di carriera e difficilmente potrà dare ancora garanzie di rendimento ad altissimo livello.

Le cinque vittorie di Moreno Moser, come detto, han fatto sognare. E’ un corridore atipico, capace di vincere in diversi modi, ma dotato di una sparata che può fare la differenza. Il primo successo è arrivato già a febbraio, con il trofeo Laigueglia, classica italiana in cui erano presenti diversi protagonisti protagonisti del panorama nazionale. Lo squillo in terra ligure non è rimasto un caso isolato e già al primo di maggio il corridore della Liquigas tornava ad esultare, sempre in solitaria, al GP Francoforte. Un attacco secco ad un chilometro dal traguardo che ha lasciato sul posto gli avversari, che non sono stati in grado di rispondere. A luglio, poche settimane prima delle Olimpiadi, andava in onda il Moreno Moser show. Fortunati gli organizzatori del Giro di Polonia, il cui risalto, quantomeno in Italia, è stato altissimo. Dopo una prima tappa vinta con una volata lunghissima, Moser ha conquistato anche la classifica generale grazie ad un successo nell’ultima frazione maturato grazie ad un assolo di 700 metri per riprendere e superare il malcapitato Sergio Henao. La seconda parte di stagione non è stata fruttuosa come la prima, ma come primo anno tra i grandi il bilancio è sicuramente positivo. Nonostante ciò è arrivata la seconda piazza al GP Montreal, dove la concorrenza era di livello quasi assoluto, ad inizio settembre.

La vera domanda è: riuscirà a mantenere le attese? Partendo dal presupposto che nelle ultime stagioni di talenti di questo tipo se ne sono visti pochissimi, la strada per arrivare a competere con i grandi è ancora lunga. La possibilità teorica sembra esserci, ma tra il dire e il fare… Il prossimo anno potrebbe portare un ulteriore crescita dal punto di vista fisico per il corridore della Liquigas, che ancora non ha chiuso la stagione in quanto è impegnato al Tour of Beijing. La buona propensione sia alle cronometro che alle salite renderebbe Moser un possibile candidato per lottare per la classifica finale di un grande giro. Questa però sembra un’ipotesi ancora lontana, in quanto il gioiello trentino non ha ancora preso il via in una corsa di tre settimane. L’esordio potrebbe avvenire proprio l’anno prossimo. Il 2013 potrebbe già darci delle risposte su molte domande circa il futuro di Moser che, se dovesse ottenere risultati da top10-20 in corse come l’Amstel Gold Race o la Liegi(più difficile),potrebbe essere consacrato quasi definitivamente come una delle migliori frecce nella faretra della nazionale italiana.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

foto: bicibg.it

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